Autore Redazione
venerdì
4 Aprile 2014
00:00
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Politica

La Camera approva il riordino delle Province. Tra i no anche quello di Fabio Lavagno (SEL)

La Camera approva il riordino delle Province. Tra i no anche quello di Fabio Lavagno (SEL)

“Hanno prevalso la propaganda e il populismo“. Questo il commento del deputato casalese di Sinistra Ecologia e Libertà, Fabio Lavagno, sul sì della Camera al disegno di legge Del Rio sul riordino delle province. Dal 1° gennaio 2015 gli enti comprenderanno i sindaci del territorio e i consiglieri comunali, senza indennità, e avranno solo potere di pianificazione. Contrario al ddl Del Rio, l’onorevole Fabio Lavagno ha sottolineato il rischio di un aumento dei costi, come ipotizzato dall’Anci e dall’Unione delle Province Italiane. “Le province continueranno a esistere come prima per numero e area geografica” ha aggiunto Lavagno “Il ddl Del Rio ridefinisce solo le modalità elettive e le funzioni. Non saranno i cittadini a eleggere il consiglio e il presidente ma lo faranno gli enti di secondo livello. In realtà a costo zero saranno i gettoni di presenza di presidente e consiglieri, ma non sono esclusi alcuni rimborsi. Immagino che la priorità che sarà loro data alle questioni della Provincia sarà inferiore, non dico che lavoreranno a tempo perso ma…Oggi è tutto diverso. Fino a qualche anno fa si sosteneva la necessità di evitare i doppi incarichi. Ora siamo arrivati alla conclusione che del costo della democrazia possiamo fare a meno. Ricordo anche quanto rilevato dalla Corte dei Conti: il reinserimento di un dipendente da un ente provinciale a uno regionale comporterà l’aumento di stipendio del 30%, come da regolamento”.

C’è però un aspetto positivo del ddl Del Rio, sottolineato con piacere sia da Pd e anche da Sel: l’aumento dei consiglieri comunali da 6 a 10 e da 10 a 12 a seconda della fascia di popolazione, la reintroduzione della giunta nei comuni sotto i mille abitanti e il terzo mandato per i sindaci nei comuni sotto i tremila. “Sono felice di condividere con gli amministratori di migliaia di comunità locali la soddisfazione per il raggiungimento di questo obiettivo che porta più democrazia nei piccoli comuni” ha detto il senatore Pd, Federico Fornaro “Un importante risultato conseguito nonostante la demagogica opposizione di Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle che hanno deliberatamente scambiato il “volontariato civile” dei consiglieri dei piccoli comuni con inesistenti 26.000 poltrone stipendiate e con un altrettanto inesistente aumento di costi per uffici e auto. E’ un comportamento tanto strumentale quanto distante dalla realtà dei nostri territori”.

“E’ un ritorno della democrazia e del senso della partecipazione nei piccoli comuni” ha concordato Fabio Lavagno “il tutto a spese invariate. Alla Camera io stesso insieme all’onorevole Pilozzi avevano promosso questo aspetto. E’ un dato positivo che riconosce il grande senso di civismo degli eletti nei piccoli comuni.” 

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