7 Maggio 2014
00:00
Skarrozzando per la citta’, tra gradini, rampe e pavé
“Vedere l’erba dalla parte delle radici”. Il sindaco di Alessandria Rita Rossa cita il famoso libro di Davide Lajolo per descrivere la “skarrozzata” nel centro cittadino: due ore sulla sedia a rotelle, insieme a chi seduto ci rimane sempre, per vedere quanti imprevisti, quanti ostacoli sono nascosti dietro ogni angolo. La prima prospettiva che cambia, quando anch’io mi sono seduto su una carrozzina, è lo sguardo: i miei occhi puntano a non più di due o tre metri dal proprioorizzonte, perché sono i primi traguardi da conquistare, una spinta dopo l’altra. L’attenzione si focalizza sui possibili avvallamenti della strada, ai tratti in pavé che fanno vibrare le braccia, ai tombini, vere e proprie “trappole per ruote”. Nelle due ore di “passeggiata” la tentazione più grande da combattere è evitare di appoggiare il piede per terra e spingersi: un gesto naturale per chi ha la fortuna di sapere che può alzarsi quando vuole e camminare. “Prova a entrare in questo bar superando lo scalino all’entrata” mi dice il consigliere comunale delegato alla disabilità Paolo Berta. In questa maniera Berta, presidente dell’associazione Idea, intende far comprendere quanto sia difficile compiere anche le azioni apparentemente più banali. Servono braccia allenate a salire prima con le ruote davanti per poi spingere il resto del mezzo. “Un colpo secco e tieni il peso in avanti” è il consiglio. I primi tentativi falliscono e un gradino di due centimetri appare alto il doppio, poi le due ruote davanti scalano l’ostacolo e la missione è compiuta. “La legge impone al massimo un gradino di due centimetri e mezzo” aggiunge Paolo Berta, ma in alcuni esercizi commerciali l’altezza è decisamente superiore e serve un aiuto esterno per sollevare la carrozzina di peso. Difficile anche inerpicarsi su un marciapiede con rampa troppo ripida. In via Verdi, proprio vicino a Palazzo Rosso ad esempio, la passerella per salire su un marciapiede sembra quasi una montagna da scalare. Vista da seduto, sulla sedia a rotelle, sembra invalicabile. La “sfida” comincia e dietro di me una persona è pronta a intervenire in caso di ribaltamento. Con un po’ di sforzo riesco a salire anche sul marciapiede e nella concentrazione non saprei neanche dire se qualcuno da dietro ha provato a darmi una mano, una piccola spinta. Anche scendere non è uno scherzo. Occorre stringere forte il corrimano delle ruote e procedere centimetro dopo centimetro, sfidando la forza di gravità. Sento distintamente il rumore del ferro che “sfrega” sulle mani. L’applauso di incoraggiamento che ricevo una volta arrivato in fondo da parte di chi skarrozza 24 ore al giorno mi fa capire quanto sia stato importante, per una mattina, cambiare prospettiva.
Il sindaco di Alessandria ha programmato una commissione Politiche Sociali dove saranno mostrati i video e le foto di questo mercoledì mattina, un primo passo nel segno dell’articolo 30 della Convenzione Onu sui Diritti della Persona con Disabilità, che sancisce il diritto a raggiungere la propria completa realizzazione attraverso la mobilità urbana.