31 Maggio 2014
00:00
Confronto con i sindacati nella prima trasferta a Spinetta della Commissione Ambiente
Dai reflui delle fognature riversati per le strade dal Rio Lovassina durante i giorni di maltempo, ai ben poco gradevoli odori in arrivo dal vicino impianto di trattamento rifiuti di Aral. Su tutti, poi, l’inquinamento, quello storico delle falde e quello atmosferico. Sono diversi i problemi ambientali cui è soggetta Spinetta. Un’area in grado di generare il 70% de Pil di Alessandria, che proprio a fronte del grande contributo economico dato all’intera comunità è però sottoposta a un forte stress ambientale. Per dare un segnale “politico e di attenzione” ai cittadini, la Commissione Ambiente di Palazzo Rosso ha quindi deciso di affrontare i vari problemi di Spinetta, direttamente a Spinetta. Sistemate le sedie rosse accatastate nella sede dell’ex circoscrizione, venerdì mattina i consiglieri hanno condiviso una prima scaletta dei lavori con la Presidente della Commissione Ambiente della Provincia, Cristina Mazzoni, invitata insieme a Cristina Sinelli della Protezione Civile di Alessandria e ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Obiettivo è infatti quello di analizzare i vari temi ambientali in incontri periodici, coinvolgendo, di volta in volta, soggetti istituzionali come i Comuni limitrofi alla Fraschetta, associazioni e cittadini. Il primo ‘esperimento’ delle commissioni ‘fuori porta’ ha intanto visto un primo confronto con le organizzazioni sindacali. Da Paolo Parodi della Cgil, Michele Muliere e Tonio Anselmo della Cisl, Elio Bricola della Uil e Gianni Di Gregorio, Rsu Solvay è innanzitutto arrivata una sollecitazione “alla massima trasparenza” e a un “coinvolgimento a 360 gradi” delle parti sociali in merito alle tematiche legate al polo chimico. “Chi la fabbrica la vive” ha chiosato Muliere “sa di più di quanto sanno, o magari vogliono dire in alcuni momenti, i vertici dell’azienda“. Mal digerita, infatti,dai sindacati la notizia dell’incontro tra l’Amministrazione comunale e i vertici Solvay nella passate settimane, “arrivata solo tramite gli organi di informazione”. “Contraddittori“, secondo le parti sociali, sarebbero poi i segnali inviati da Palazzo Rosso e dalla Solvay sulla nuova centralina per rilevare l’inquinamento atmosferico. “Solvay rimprovera al Comune di non avere la disponibilità del terreno tra il Garden Ville e il polo chimico” ha chiosato ancora Michele Muliere. Un problema, ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Claudio Lombardi, recentemente risolto con un’ordinanza di espoprio dell’area da parte del sindaco, Rita Rossa. Il monitoraggio della qualità dell’aria rimane infatti una delle priorità dell’amministrazione, perchè “se si possono evitare terreni o falde inquinate, gli abitanti di Spinetta non possono certo evitare di respirare” ha sottolineato l’assessore. La nuova centralina, acquistata da Solvay ma gestita da Arpa, consentirà quindi agli Enti pubblici di avere dati “non dal controllato” e si affiancherà alla strumentazione dell’azienda vicino alle scuole, quest’ultima in grado di segnalare e registrare incidenti rilevanti. Unanime la volontà di affrontare i problemi ambientali di Spinetta in maniera tematica, da Michele Muliere della Cisl è quindi arrivato l’invito ad affrontare “in modo pragmatico” la questione del Polo Chimico. “La Solvay è senza dubbio un’azienda pericolosa per il tipo di produzione. Se succede qualcosa non è che si sversa nutella. Il personale è però qualificato e attrezzato ad affrontare le emergenze”. Criticità, secondo i sindacati, ci sarebbero infatti più che altro nella “valutazione degli incidenti“. I problemi “ci sono ogni minuto” ha aggiunto, ma “fanno parte del ciclo produttivo e sono gestiti secondo i protocolli di sicurezza“. “Nessuno vuole scambiare il salario con la salute” hanno quindi chiosato i sindacati e la Solvay deve essere pungolata per ottenere” la massima trasparenza” e affinchè investa “tanti soldi, perchè ce li ha” sui temi ambientali e per risolvere l’inquinamento storico dell’area.