Autore Redazione
venerdì
27 Giugno 2014
00:00
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Politica - Acqui Terme

Abonante: ‘risanamento evidente’. Sui sindacati: ‘dialogo serio per risollevare insieme Alessandria’

Abonante: ‘risanamento evidente’. Sui sindacati: ‘dialogo serio per risollevare insieme Alessandria’

Il risanamento economico “è evidente anche se figlio di sacrifici enormi da parte di tutti e il lavoro non è finito. Il sindaco di Alessandria voleva un approccio politico badando alle scelte e alle strategie più che all’aridità del numeri e il nuovo assessore al Bilancio, Giorgio Abonante, non ha disatteso le aspettative durante la commssione bilancio di questo venerdì a Palazzo Rosso. Abonante ha infatti innanzitutto evidenziato il trend positivo conseguito nel tempo: “l’approvazione dei consuntivi 2012 e 2013 è da vedersi nel percorso complessivo di riequilibrio in due anni, come stabilito dalla legge che ha modificato l’articolo 259 del Testo Unico degli Enti Locali. Il Ministero ha approvato il bilancio stabilmente riequilibrato valutando il percorso di risanamento, iniziato in questi due anni, e che andrà a concludersi nei 5 anni stabiliti dalle Legge che norma gli enti in dissesto e, quindi, nel 2017. Il percorso tracciato è evidenziato dall’evoluzione dei due rendiconti: il 2012 chiude con un disavanzo di -2,6 milioni (disavanzo di competenza -8,7 milioni), mentre il 2013 chiude con un disavanzo di – 3,4 milioni (che ricomprende quello del 2012 e, quindi, abbiamo un disavanzo di competenza di -800 mila euro, nonostante la fine dell’anno sia stata caratterizzata dal caos legislativo IMU-IUC che ha fatto sì che i rimborsi arrivassero ai comuni solo nel marzo 2014. Il dato certo è che il risanamento economico è evidente come è altrettanto evidente la necessità di portare il -800 mila euro del 2013 a zero nel 2014“.
Molti sacrifici sono stati fatti negli ultimi anni “da parte di tutti – ha spiegato a Radio Gold News Abonante – a cominciare dai cittadini che, in due anni, hanno avuto un incremento di spesa pro capite di 200 euro e dai lavoratori di questo Ente che hanno visto riduzioni sul salario accessorio, a partire dal buono pasto“. Altri sacrifici però dovranno essere fatti ancora. “Gli sforzi sono stati per tutti, ma l’Amministrazione ha scelto di non aggravare la crisi generale locale con interventi sui livelli occupazionali“. Tuttavia l’operazione di risanamento dovrà essere perseguita ancora: “margini di miglioramento possono essere ottenuti attraverso una nuova organizzazione dell’Ente potenziando gli uffici che si occupano di entrate (si può per esempio pensare a una nuova Direzione Tributi) e, contemporaneamente, rafforzando gli uffici che si occupano delle alienazioni del patrimonio disponibile“. Nel risanamento entrano sicuramente le partecipate per cui occorrerà individuare un “nuovo rapporto. Le partecipate dovranno obbligatoriamente aprirsi al mercato con nuovi contratti e nuovi business per avere risorse vere“. Un discorso che significa “l’impossibilità di sostenere più di 50 milioni di euro di trasferimenti per le partecipate. In questi anni i risparmi ci sono stai visto che siamo arrivati a 40 milioni di euro però è chiaro che la qualità dei servizi e l’efficacia con cui devono essere offerti passa da una riorganizzazione complessiva. Non basta tagliare e risparmiare. Il punto è che, se prendiamo a esempio il trasporto pubblico locale, parliamo di un servizio erogato molto bene ma che recupera risorse ampiamente insufficienti a sostenere l’azienda. Nel momento in cui il Comune non è in grado di colmare la differenza occorre trovare altre strade. Queste strade sono la ricerca di partner esterni, siano pubblici o privati poco importa, ma è proprio il meccanismo tra ente e la sua azienda che deve cambiare. Noi, parlando sempre di Atm a titolo di esempio, abbiamo bisogno di investimenti per rinnovare il parco mezzi e dobbiamo rivedere completamente il rapporto sulla scena in una maniera molto più ampia rispetto all’ambito locale”. 

Nel suo discorso tenuto in occasione della Commissione il neoassessore ha parlato di un dialogo diverso da impostare con i sindacati dopo un percorso definito un “po’ schizofrenico” negli ultimi mesi. Questo rapporto dovrà essere impostato sul “rispetto dell’autonomia dei ruoli delle parti e fondato su un dialogo serio e serrato“. Un’espressione che, ha spiegato a Radio Gold News Giorgio Abonante, vuol dire “massimo rispetto per i sindacati ritrovandosi su elementi di chiarezza, trasparenza e verità. Da parte nostra ci deve essere chiarezza sulle risorse a disposizione e da parte dei sindacati quello che chiederemo è di condividere obiettivi generali che vadano nell’interesse dei cittadini, dei servizi offerti e dei lavoratori. Noi siamo convinti che se si riesce a fare un accordo generale un po’ su tutto lo scenario delle partecipate e del Comune di Alessandria possiamo raggiungere risultati senza particolari sacrifici. È chiaro che i dipendenti del Comune hanno dato in questi anni di tutto e di più e quindi bisogna anche cercare di riequilibrare. Se condividiamo questi obiettivi e ci sediamo attorno a un tavolo nell’interesse della città facciamo anche l’interesse dei lavoratori. Noi i sindacati li rispettiamo e pensiamo siano una parte fondamentale che deve partecipare al dibattito pubblico per rilanciare Alessandria. Pretendiamo rispetto ma dobbiamo anche guadagnarcelo cercando di essere chiari e netti. Se riprendiamo la discussione su queste basi possiamo farcela”.
In questo discorso di coinvolgimento Abonante ha anche compreso l’intero consiglio comunale e i due parlamentari alessandrini che hanno “svolto un importante ruolo di sostegno“.
Radio Gold News ha raggiunto anche il consigliere del Movimento 5 stelle Domenico Di Filippo, membro della Commissione che ha giudicato in maniera abbastanza positiva il discorso di Abonante in commissione: “la sua esposizione ci ha colpito perché probabilmente affronta un grosso problema, quello delle cifre, in modo diverso da quanto accaduto finora, ma bisogna poi rendersi conto che i numeri purtroppo non hanno cuore. Noi come Movimento abbiamo apprezzato la volontà dell’assessore di puntare molto sugli uffici tributi. Questo comporterebbe un incasso di somme certe che molto spesso nei fatti non vengono riscosse“. Rispetto al citato discorso sulle partecipate Domenico Di Filippo ha voluto ribadire la delicatezza del tema “anche perché in Italia abbiamo circa 7000 partecipate e di queste 5000 sono in crisi. Anche ad Alessandria ce ne sono state troppe e quindi occorre studiare la situazione con attenzione. Dobbiamo anche dire che il progetto multiutility ci sembra fumoso. Noi speriamo si metta davvero mano alla riorganizzazione delle partecipate e che i servizi rispondano alle aspettative dei cittadini“.

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