9 Luglio 2014
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ATM: le parti sociali propongono tre ricette per fermare la cassa integrazione
A differenza dell’irruzione in Consiglio Comunale di Alessandria di mercoledì scorso, sulla vicenda ATM i toni usati dai sindacati durante l’ultima Commissione Bilancio sono stati pacati, ma comunque decisi e accorati. “Stop alla cassa integrazione per i 40 dipendenti della partecipata del settore trasporto, per i prossimi due mesi pagati con metà stipendio” hanno ribadito Giuseppe Santomauro, di FILT CGIL e Alessandro Porta, di UIL Trasporti. Le parti sociali hanno messo sul piatto tre proposte per coprire i circa 75 mila euro risparmiati con la cassa integrazione: l’impiego dei 14 cassieri a bordo dei pullman per la vendita di biglietti, l’utilizzo del retro dei tagliandi come spazi pubblicitari e l’annullamento di tutte le consulenze esterne.
“Al momento non possiamo fare altro che attivare la cassa, vista la chiusura di esercizio 2013 con 6.2 milioni di euro di perdite e i 540mila euro rimasti ad oggi come capitale sociale” ha però risposto il presidente ATM Gianfranco Cermelli “ma siamo disponibili a esaminare le proposte delle parti sociali. Fino al 31 agosto, comunque, la copertura della cassa integrazione da parte della Regione ci sarà.” Da settembre però, cambierà la normativa. Alle partecipate non sarà più erogato nulla.
Nel suo intervento l’amministratore delegato di Atm, Ezio Bressan, ha guardato il bicchiere mezzo pieno annunciando per settembre l’arrivo di dieci nuovi mezzi: cinque per il trasporto urbano, tre per i disabili e due per il trasporto extraurbano, una mossa in prospettiva di Expo 2015. L’Atm, ha aggiunto Bressan, sarà anche in gara per l’acquisto di tre mezzi elettrici.
Argomento divisivo tra la proprietà e le parti sociali è stata la diversa considerazione del numero di dipendenti, 228, considerato troppo alto dai vertici della partecipata: di questi sono 127 gli impiegati indiretti a fronte dei 101 autisti. “Tutti i dipendenti sono utilizzati in modo proficuo” ha invece ribattuto Alessandro Porta, UIL Trasporti, “i lavoratori dovranno rimanere 228. I 540 mila euro di capitale sociale non sono niente. Serve l’intervento della politica, ai lavoratori non si può più chiedere niente.”
“Il numero dei dipendenti era parametrato ai bisogni dell’azienda” ha aggiunto Piercarlo Fabbio, del Pdl, mentre Angelo Malerba, presidente del Movimento 5 Stelle, ha invocato maggiori controlli sull’effettivo pagamento dei biglietti e chiesto abbonamenti a prezzi calmierati per chi è in difficoltà economiche.
Ad aprire la Commissione Bilancio è stato l’assessore Giorgio Abonante, soddisfatto della politica “dei piccoli passi e dell’operazione di trasparenza in atto nei conti della partecipata. L’obiettivo” ha continuato Abonante “è stabilizzare i conti per portare fuori l’azienda dal momento di crisi, in attesa di eventuali futuri acquirenti, anche se ad oggi non c’è una trattativa concreta. Abbiamo ancora bisogno di tempo, il settore del trasporto pubblico locale infatti sta attraversando un periodo di transizione in diversi ambiti di gara, su base regionale. Si parla ad esempio di un ambito Alessandria-Asti.”