4 Settembre 2014
16:15
Ilva di Novi, tutto passa da Taranto. Gli autotrasportatori dovranno attendere ancora
La risoluzione delle problematiche dell’Ilva di Novi Ligure richiederà tempo, pazienza e molto impegno. Questo si evince dalle parole del sindaco Rocchino Muliere, che ha parlato ieri sulla situazione dell’acciaieria appartenuta al gruppo Riva e ora commissariata. Il primo cittadino novese si è espresso sia sulla condizione dei dipendenti che su quella degli autotrasportatori che nelle scorse settimane avevano chiesto ed ottenuto un incontro con lui: “Per quanto riguarda la situazione dello stabilimento, per il momento vi sono garanzie fino alla fine dell’anno anche grazie a un accordo con un gruppo bancario fatto qualche tempo fa – ha detto Muliere – ma ho chiesto spiegazioni al commissario straordinario Gnudi che non mi ha ancora risposto, e la prossima settimana lo contatterò per sollecitare risposte”. Il futuro dell’impianto di Novi, però è inevitabilmente legato allo stabilimento “madre” di Taranto: “Tutto passerà dalla Puglia, – ha chiarito il sindaco – perché prima dovranno essere risolte le problematiche di occupazione, ma soprattutto quelle legate all’inquinamento ambientale là, poi, diciamo a cascata, si lavorerà direttamente anche su Novi”.
Nelle scorse settimane inoltre, era emersa la possibilità di un’eventuale acquisizione dell’Ilva da parte di un gruppo franco-indiano. Questo aveva allarmato i dipendenti, i quali avevano espresso un parere contrario a questa possibilità, a causa del timore che i nuovi proprietari potessero “spezzettare” l’azienda, spostando in vari luoghi i settori di produzione. Su questo punto Muliere è stato netto e chiaro: “L’importante ora è trovare una soluzione, e dei nuovi proprietari sarebbero l’ideale. La priorità quindi va data al salvamento dell’Ilva”. Detto in poche parole, va data la precedenza all’accesso di enti o personaggi che permettano di salvare l’azienda e pagare debiti e stipendi, indipendentemente da chi siano. Infine gli autotrasportatori, che non ricevono stipendi da gennaio dall’Ilva, dovranno attendere che vengano fatte le indagini per capire le necessità. Infatti, Muliere ha chiarito che al momento le ditte di autotrasporti in maggiore difficoltà sono 6, le più piccole, che contano in totale circa 50 dipendenti. Proprio per la loro dimensione ridotta, queste sono andate incontro ai disagi maggiori per questa lacuna. Gli autotrasportatori, però non sarebbero, secondo il neo eletto sindaco, pagati direttamente dall’Ilva, ma da un’altra entità facente parte del gruppo Riva di Brescia. Resta ora da capire se la responsabilità vada attribuita all’Ilva o al gruppo incaricato di pagare le ditte di autotrasporto. Muliere ha garantito che si opererà per scoprire i responsabili e poter liquidare i creditori, anche se nel frattempo il debito nei loro confronti continua a crescere.