8 Marzo 2019
06:00
Barriere architettoniche: Alessandria al lavoro per eliminarle
ALESSANDRIA – “Una sfida per migliorare la città”. L’assessore ai Lavori Pubblici di Alessandria Giovanni Barosini ha definito così l’avvio del tavolo per l’eliminazione delle barriere architettoniche. L’organismo è composto dai dirigenti comunali, insieme ai rappresentanti degli ordini degli ingegneri, degli architetti e geometri, oltre alle associazioni a supporto delle persone con disabilità e l’Università del Piemonte Orientale.
Per finanziare i lavori il Comune di Alessandria ha chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti mutui per 250 mila euro, spalmati nei prossimi 3 anni. A questi si aggiungono altri 600 mila euro spalmati su tre anni e stanziati da Palazzo Rosso per gli interventi manutentivi sui marciapiedi.
“La collaborazione di tutte queste realtà sarà a titolo gratuito” ha precisato l’assessore Barosini “Questo tavolo resterà anche in futuro, anche oltre la nostra amministrazione. Ci mettiamo la faccia”. “Siamo partiti col piede giusto” il commento dell’assessore alle Politiche Sociali Piervittorio Ciccaglioni.
Il 19 marzo è in programma la prima riunione operativa. “Ci concentreremo sui percorsi di mobilità, ad esempio quello tra la stazione e l’Università del Piemonte Orientale di via Cavour, o della passeggiata Sisto. L’obiettivo è migliorare l’autonomia di tutti, senza fare separazioni” le parole di Paola Testa, disability manager del Comune di Alessandria “Un altro punto è l’adeguamento degli istituti scolastici, molti sono inaccessibili per chi si trova su una sedia a rotelle. Poche le eccezioni: tra le elementari c’è l’istituto Morbelli, il Vinci-Migliara tra le superiori che infatti conta ben 40 ragazzi sulla carrozzina iscritti, oltre al Saluzzo. Tra i problemi più urgenti l’adeguamento dei bagni“.
“Alessandria per noi è una città ostica” ha ammesso Paolo Bolzani, vice presidente della Federazione tra le Associazioni Nazionali per Persone con Disabilità “chiediamo semplicemente di essere autonomi ma è difficile. Non ci sono solo barriere architettoniche ma sensoriali. Mancano i sintetizzatori vocali sui bus, diverse fermate non sono segnalate, come quella di piazza Garibaldi, siamo costretti a salire in mezzo alla strada. E poi alcuni semafori non hanno i sensori per le persone non vedenti, ad esempio quelli sul Ponte Meier, un vero e proprio “mostro” sensoriale”.
“Questa iniziativa è partita in modo molto serio” ha commentato con soddisfazione Paolo Berta, vice presidente regionale della Federazione Italiana Superamento Handicap e presidente dell’associazione Idea Onlus “un tavolo che chiedevamo da tempo e al quale daremo il nostro contributo portando tutte le foto che certificano varie problematiche in città, ad esempio riguardo i marciapiedi. A questo proposito a dicembre avevamo inaugurato una mostra proprio nel Palazzo Comunale. Apprezziamo anche il fatto che alcuni Ordini abbiamo fatto autocritica”.
“Abbiamo avuto delle colpe“ hanno infatti ammesso dall’Ordine degli Architetti Stefano Antonio Chiodi “avvieremo una commissione interna all’ordine che supporti questa attività che promuova una formazione più proficua al nostro interno”.
“Siamo d’accordo con le premesse di questo tavolo” hanno aggiunto dall’Ordine degli Ingegneri “stiamo parlando di problematiche note e già evidenziate dal nostro organismo. Ci sono tutte le possibilità di operare bene. Alcuni interventi potranno avere una rapida soluzione. Si possono valutare anche alcune modifiche al regolamento edilizio o al rilascio dell’agibilità”.
“Un progetto ambizioso” hanno fatto sapere i Geometri “lo affrontiamo con spirito costruttivo”.
“La solidarietà è molto importante ma per migliorare la vita delle persone con disabilità non basta. Noi già da tempo abbiamo avviato corsi di alta formazione per disability manager” ha sottolineato la professoressa Roberta Lombardi, dell’Upo “occorre competenza. Questo tavolo è perfetto per poter promuovere atti amministrativi di livello”.
Un tavolo, infine, che deve guardare anche al futuro: “Sarà anche molto importante prevenire, evitare che si costruiscano nuove barriere architettoniche” ha concluso Renato Peola, dell’associazione Il Sole Dentro “sarebbe utile che una rappresentanza del Peba facesse parte della Commissione Edilizia, per verificare che i progetti siano a norma. In questo modo l’ente pubblico dà il buon esempio ai privati“.