28 Settembre 2014
09:40
Alessandria punta al 65% di differenziata e per raggiungere l’obiettivo ripensa “al porta a porta”
Palazzo Rosso punta a raggiungere il 65% di raccolta differenziata. Alessandria, al momento, si trova circa 20 punti sotto l’obiettivo, ma l’Assessorato all’ambiente è determinato a recuperare il terreno perso dopo il ritorno dei cassonetti in strada in alcune aree della città. L’obiettivo del capoluogo non ha una precisa data di scadenza, ha spiegato l‘assessore Claudio Lombardi. Tutto dipenderà da come si evolverà il settore rifiuti nel capoluogo e, quindi, se il Comune avrà la possibilità di incidere direttamente sulle decisioni della partecipata Amiu, destinata a confluire nella “Grande Amag”. La linea, ha aggiunto Lombardi, è però quella di arrivare a una drastica riduzione dei conferimenti in discarica. Per ridurre la quantità di plastica, il Consorzio dei rifiuti ha intanto recentemente designato il vincitore del bando per dotare la città di alcuni eco-compattatori. La ditta “Garby”, vincitrice della gara, nei prossimi mesi provvederà quindi a installare nel capoluogo e nei sobborghi da 8 a 10 punti di raccolta di contenitori in plastica di bevande. La strada verso l’obiettivo del 65%, secondo l’assessore Lombardi, è però sostanzialmente una: il ritorno al porta a porta. Anche se inizialmente difficile “da digerire” per i cittadini, la raccolta domiciliare in passato aveva permesso al capoluogo di portare al 50-55% il livello di differenziata. Con il ritorno in strada dei cassonetti, poi, l’asticella era tornata ad abbassarsi intorno al 40%. Spedire nuovamente gli addetti Amiu di porta in porta, secondo l’assessore, potrebbe però fare recuperare una ventina punti percentuali di differenziata in circa un anno e mezzo e, da lì, riprendere la scalata verso l’obiettivo del 65%. Sul progetto dell’assessorato all’ambiente, però, incombe come sempre la nuvola nera delle risorse. Ecco perchè, ha sottolineato Lombardi, l’obiettivo resta al momento senza un termine temporale definito. “Serve ovviamente un progetto globale che tenga conto dell’andamento finanziario delle aziende. Avere meno rifiuti in discarica e più differenziata – ha concluso l’assessore all’ambiente – potrebbe portare un ritorno positivo in grado di coprire i costi iniziali per l’avvio del porta a porta”.