Autore Redazione
venerdì
17 Maggio 2019
05:10
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Politica - Alessandria

Sì al bilancio e prove di pace. Cuttica: “Anno 0”. Rossa: “Nulla di nascosto”

Previsionale approvato al termine di una seduta durata oltre cinque ore e terminata dopo mezzanotte.

ALESSANDRIA – Consiglio comunale fiume quello di giovedì sera ad Alessandria. La seduta, terminata oltre la mezzanotte, ha approvato il bilancio previsionale per i prossimi tre anni, modificato in corsa per rispettare le sollecitazioni della Corte dei Conti sul disavanzo di amministrazione di 46 milioni nel 2011 da inserire nei successivi sei bilanci. Il dibattito ha visto emergere posizioni contrastanti su quanto avvenuto in passato tra maggioranza e opposizione ma anche la volontà di provare a ripartire, al di là di quanto è avvenuto.

Inoltre la Giunta ha dato parere favorevole alla mozione di Emanuele Locci, presidente del Consiglio e consigliere di Alessandria Migliore. Il documento impegna l’amministrazione a invocare, entro quattro mesi, l’intervento dei servizi ispettivi di finanza pubblica per una indagine sulla regolarità gestione amministrativa e contabile.

Questo può essere considerato l’anno zero, di ripartenza” ha sottolineato il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliascosi è tagliato ed è ovvio che i tagli fanno discutere. Non sta a me gettare la croce addosso a qualcuno ma quello che abbiamo affrontato è un gran pasticcio, dove sono anche emersi pressapochismo e leggerezza, diffusi non solo nel mondo della politica. Non mi interessa da dove arrivano i 46 milioni, ma ce li troviamo sul groppone. Avremmo potuto dichiarare il dissesto e farla pagare alla città, far intervenire un commissario ad acta. Invece ci siamo fatti carico della situazione. Da parte mia non c’è nessuna accusa nei confronti di nessuno ma questa situazione riguarda un problema emerso nella precedente amministrazione. Ora è inaccettabile che, tempo fa, mi si rinfacciava di aver fatto restaurare due affreschi all’interno di Palazzo Rosso per 20 mila. A quel punto è normale che si gli animi si possano agitare. Non è il tempo della caccia alle streghe ma nessuno getti discredito sul presente. Vogliamo accettare insieme questa scommessa e ripartire da zero? Portiamo avanti questo processo di crescita, dando una speranza a questa città che ha bisogno di speranza e entusiasmo. Meno criticismo e meno infiammazione degli animi, più azione e costruzione. Affrontiamo una corsa a ostacoli ma la nostra comunità ha già superato prove ben più difficili come l’alluvione del 1994“.

“Siamo pronti a guardare avanti” ha sottolineato l’ex primo cittadino Rita Rossa, ora consigliere del Partito Democratico “Cuttica resta il mio sindaco ma non ci si può cambiare la giacchetta. Quando sabato scorso, in occasione del comizio di piazza Marconi con Matteo Salvini ha parlato di “polvere nascosta sotto il tappeto” afferma una cosa pesante. Oggi, invece, i revisori dei conti hanno detto l’esatto contrario: non c’era nulla di nascosto, era già tutto scritto. Ad ogni modo solo chi non fa non sbaglia” ha aggiunto Rossa che, poi, ha citato una famosa canzone di De Gregori “noi non abbiamo avuto paura di tirare un calcio di rigore, abbiamo dimostrato coraggio, altruismo e fantasia di vedere il bicchiere spesso mezzo pieno. Anche noi, nel 2012, abbiamo affrontato quei 46 milioni derivanti dal riaccertamento dei residui attivi/passivi sul consuntivo 2011 senza scappare. E poi la giusta reazione di questa amministrazione oggi dimostra che, a differenza di quanto avvenne prima di me, le pronunce della Corte dei Conti non si contestano ma si affrontano. Ricordo che si diceva che il dissesto lo avevo voluto io”.

“La precedente amministrazione ha sbagliato quando, nel 2014, ha accettato di non incassare dall’Osl circa 20 milioni di euro su un credito privilegiato di 30 milioni” l’accusa del capogruppo di Forza Italia Maurizio SciaudoneLo si è fatto per avere disponibilità di cassa si è tolto all’ente più di venti milioni di euro. Facendo un paragone con quello che è successo nel 2012 questa amministrazione ha scelto di agire diversamente dal dichiarare un dissesto, non se n’è lavata le mani. Io lo avrei fatto al posto loro. Se Rita Rossa ha citato De Gregori io cito Oriana Fallaci: so perdonare uno sbaglio ma non so perdonare una cattiveria. Negli anni ci sono stati verso di noi insulti sistematico. Ora comunque proviamo a ripartire”.

“La pronuncia della Corte dei Conti ha aperto gli occhi a tutti su quei 46 milioni di euro” ha aggiunto Giorgio Abonante, consigliere Pd ed ex assessore al Bilancio che ha poi risposto alla sollecitazione dell’attuale assessore dedicato ai conti del Comune sul fatto che, nel 2015, si sarebbero potuti riaccertare i residui e spalmarli su 30 anni, evitando all’ente di essere poi ripreso dalla Corte dei Conti. “Quattro anni fa il riaccertamento residui è stato fatto ma non su quei 46 milioni perché allora era l’Organismo Straordinario di Liquidazione a gestirli. La rideterminazione dei rendiconti si sarebbe dovuta concentrare sul 2016. Se errore c’è stato lo riconosco e si va avanti, ma questo “mea culpa” deve essere generale. Si poteva intervenire anche nel 2017. Sono sicuro che, senza la pronuncia della Corte dei Conti, si sarebbe continuato a sbagliare anche nel 2018″.

“Questa operazione doveva essere fatta nel 2017” ha aggiunto il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serraprima delle elezioni ci spaventammo tantissimo di questi 46 milioni e preparammo un documento da inviare alla Corte dei Conti per chiedere chiarimenti su cosa avremmo dovuto fare, qualora avessimo vinto. Eravamo consapevoli che questo andava subito affrontato. Era chiaro che non potevamo far finta di niente“.

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