7 Giugno 2019
06:10
Insulti ai partigiani: Passalacqua si salva, perdonato anche dal sindaco
ALESSANDRIA – Carmine Passalacqua resterà presidente della Commissione Cultura di Alessandria. Tutti i componenti della maggioranza hanno respinto, compatti, la mozione di quasi tutte le forze di opposizione, Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Rossa, Gruppo Dema, Quarto Polo e Moderati, che ne invocavano la revoca dopo gli insulti ai partigiani Pertini e Audisio scritti dall’esponente di Forza Italia sulla sua pagina Facebook.
“All’inferno l’alessandrino Walter Audisio, in buona compagnia con Pertini, Longo e gli altri vigliacchi come loro“ scrisse l’esponente di Forza Italia sul suo profilo, scatenando un vero e proprio polverone.
A salvare Passalacqua anche il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Il primo cittadino, dopo aver comunque ribadito di aver preso le distanze da quelle affermazioni, ha però precisato che “non è una azione legata al contesto del consiglio. Non si tratta di comunicazioni ufficiali ma riportate su un social network, è diverso. Passalacqua ha scritto quelle cose in una formula di carattere privato, anche se per qualcuno non lo è. Anche a me, ripeto, hanno molto urtato, mi sono incavolato in modo ferreo. Ricordo a tutti che mio nonno è stato fiancheggiatore di Duccio Galimberti. Ora invito Passalacqua a fare un uso più oculato di Facebook, ogni cosa che si mette può essere giudicata attraverso passaggi mediatici. Continui a fare il suo lavoro di presidente che ha dimostrato di saper fare”.
Affermazioni decisamente più temperate rispetto a quanto lo stesso sindaco aveva detto a Radio Gold proprio nel giorno in cui erano divampate le polemiche: “Dipendesse da me non sarebbe opportuno che Passalacqua rimanesse presidente della Commissione Cultura” aveva detto Cuttica ai nostri microfoni “Prima di parlare bisognerebbe mettere in moto i meccanismi del cervello e essere cosciente di quanto un post così possa essere dirompente e offensivo rispetto alla nostra società, indipendente dalla propria posizione ideologica”.
“Non sono qui a capo chino, penitente, come mi hanno chiesto ma chiedo scusa al sindaco e alla giunta e ai consiglieri. Non ho manie di protagonismo” le parole di Carmine Passalacqua ieri in aula “non avrei voluto essere presente sui giornali, anche a livello nazionale. Questo post era successivo al 25 aprile, che io festeggio sempre, è una festa di tutti. Parteggio per chi ha fatto la resistenza bianca e azzurra. Quel post risale al 28 aprile, dopo i fatti di Dongo, quando ho espresso un giudizio su quell’episodio riportato da un programma di Rai Storia. Si è trattato di una affermazione privata, non è stata mia intenzione fare apologia di fascismo o auspicare la morte di qualcuno. Volevo respingere la cultura dell’odio e della giustizia sommaria. Radio Gold, la prima a interpellarmi, mi deve almeno una cena con tutto quello che hanno guadagnato in pubblicità, visto che gli articoli su di me sono stati molto letti. Hanno fatto i soldi grazie alle mie dichiarazioni”.
Ai microfoni di Radio Gold Passalacqua ha poi aggiunto di “capire l’indignazione di chi rappresenta la Resistenza come l’Anpi e l’Isral, hanno ragione, come io mi arrabbio contro chi offende i Savoia. Non capisco invece la posizione dei sindacati, dovrebbero parlare di lavoro e non minacciare denunce in modo esagerato. La parola “vigliacchi” può essere veramente grave, lo ammetto, ma è un mio pensiero. Queste persone hanno ucciso senza aspettare un regolare processo”. Almeno su questo, quindi, il consigliere ha fatto un passo indietro visto che a fine aprile lo stesso Passalacqua sosteneva che “la parola “vigliacchi” non mi sembra così eccessiva”.
Le opposizioni firmatarie della mozione avevano invitato Passalacqua a dimettersi: “Dichiarazioni allucinanti” ha detto Michelangelo Serra. “Non giudichiamo la persona ma il ruolo istituzionale” le parole di Marica Barrera, della Lista Rossa. “Restiamo sempre consiglieri anche fuori da quest’aula” ha aggiunto Vittoria Oneto, del Pd “e quelle di Passalacqua non sono dichiarazioni accettabili”.
Forza Italia e Lega sono invece intervenute in difesa del loro collega di maggioranza. “Conosco Passalacqua da tempo, si è sempre comportato in maniera corretta” ha detto Evaldo Pavanello, capogruppo della Lega “quella affermazione è stata espressa fuori dalle sue funzioni. Non è stata corretta ma non è poi così grave“. “La libertà di espressione si usa a proprio uso e consumo” ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Maurizio Sciaudone “che dire di quegli attacchi al presidente Locci durante il consiglio sulla mozione pro vita? Con alcuni consiglieri che aizzavano il pubblico presente? Le affermazioni di Passalacqua sono state strumentalizzate”. “Solidarietà a Carmine per gli insulti ricevuti. Non mi esprimo nel merito perché anche io sono presidente di Commissione e potrei rischiare quello che ha passato il mio collega” ha detto Piero Castellano di Fratelli d’Italia.
La discussione sulla mozione, all’inizio, è stata subito interrotta dopo le osservazioni del vice presidente del consiglio, il leghista Lorenzo Iacovoni, che faceva notare come fosse stata inserita all’ordine del giorno con 24 ore di ritardo rispetto ai 15 giorni “entro i quali”, si legge nel regolamento, doveva essere iscritta. “La mozione potrebbe decadere” aveva ipotizzato il Segretario Comunale Francesca Ganci, cosa poi non avvenuta dopo una riunione dei capigruppo convocata in tutta fretta. Ai nostri microfoni, lo stesso Iacovoni ha poi spiegato su Radio Gold Tv che il suo è stato un intervento finalizzato a evidenziare una mancanza di chiarezza nel regolamento. “Nessuna volontà di favorire Passalacqua” ha precisato il giovane esponente del Carroccio.