Autore Redazione
mercoledì
12 Giugno 2019
17:05
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Politica - Alessandria

Cuttica a Radio 24: “Emendamento Salva Alessandria? Nessun imbarazzo”

"I 20 milioni in arrivo? Questione di correttezza, se non di giustizia" ha detto il primo cittadino, intervistato da Oscar Giannino
Cuttica a Radio 24: “Emendamento Salva Alessandria? Nessun imbarazzo”

ALESSANDRIA – “Nessun imbarazzo. Ai microfoni di Radio 24 il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha commentato le indiscrezioni sull’emendamento “Salva Alessandria” al Decreto Crescita, ancora in discussione in Parlamento e frutto di un accordo tra le forze di Governo.

Il Comune riceverebbe circa 20 milioni di euro, spalmati nel 2020 e 2021, per finanziare investimenti, oltre a poter beneficiare di cinque anni di tempo in più per spalmare i debiti, 20 e non più 15. Infine, se l’emendamento sarà approvato, il Comune potrà chiedere la riduzione del 5% di tutti i contratti in essere.

“L’arrivo di 20 milioni non mi provoca alcun imbarazzo nei confronti degli altri Comuni ha sottolineato Cuttica di Revigliasco rispondendo a una domanda del giornalista Oscar Giannino che definiva Alessandria “figlia della gallina bianca”. “Non sono in imbarazzo se guardo a quello che è successo nel passato. Siamo usciti da una situazione terribile, c’è stata una malagestione che non voglio imputare a nessuno ma parlo di fatti: se 20 milioni dovevano rientrare e non sono rientrati dalla gestione di un organismo straordinario che aveva tutti i requisiti per agire, ora credo che sia una questione di correttezza, se non di giustizia. Nel 2012, prima del dissesto sono stati pagati 31 milioni di euro di debiti finiti poi nella massa passiva gestiti dall’Organismo Straordinario di Liquidazione che ha definito il Comune creditore privilegiato. Alla fine sono stati però rifondati solo al 40%, quindi non sono entrati nelle casse del Comune circa 20 milioni di euro”. 

Cuttica ha anche precisato che “comunque non saranno quei 20 milioni ad aggiustare tutto, il problema è efficientare il Comune, così com’è la macchina comunale non funziona”. 

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