26 Giugno 2019
05:29
Dna cani per punire chi sporca: il costo frena Alessandria, non Carmagnola
ALESSANDRIA – Ospite della Commissione Consiliare di Alessandria, l’assessore all’Igiene Urbana di Carmagnola Massimiliano Pampaloni ha raccontato l’esperienza del Comune torinese per far fronte al problema delle deiezioni dei cani non raccolte: la creazione di una banca dati col Dna di tutti i cani per risalire ai padroni. A stimolare il dibattito in aula la mozione firmata dal consigliere di SìAmo Alessandria Giuseppe Bianchini che invocava una soluzione contro l’abbandono di escrementi canini sulle strade.
“In questo momento stiamo procedendo con la mappatura dei cani, con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico del Piemonte e Valle d’Aosta” ha sottolineato l’assessore del Comune torinese Massimiliano Pampaloni “è un progetto subito gradito dai cittadini, in particolare dalle mamme che vogliono essere più tranquille quando portano il loro bambino al parco. Avviarlo o meno dipende da una scelta politica, non economica”.
Una proposta che, ha sottolineato l’assessore al Welfare Animale Giovanni Barosini, sarebbe accettata solo se sostenibile economicamente: all’amministrazione, però, servirebbero circa 240 mila euro, frutto di una spesa di 20 euro a cane. Ad oggi in città sono stati infatti microchippati ad Alessandria circa 12 mila amici a quattro zampe, con circa 2 mila unità che mancherebbero all’appello.
“Il rapporto costi benefici di questa iniziativa ad Alessandria non è positivo” la posizione della Lega col consigliere Gianni Ravazzi “anche se non sarei contrario per partito preso. Ma in una città più piccola come Carmagnola questo progetto è più gestibile. Alessandria, invece, è una città che si estende fino a 14 sobborghi, con appena 69 vigili urbani a fronte di un’esigenza di 141. Sarebbe complicato gestire tutto“.
“E’ giusto dire che conta la volontà politica ma ad Alessandria ci sono a mio avviso altre priorità” ha sottolineato Maurizio Sciaudone, capogruppo di Forza Italia “ad esempio siamo invasi dagli escrementi dei piccioni, in via Venezia davanti all’ospedale e all’ex Banca d’Italia, il parcheggio selvaggio delle auto, il problema dei dehor che impediscono ai disabili di passare. A questo punto dico, provocatoriamente, di non far passare più i cani a passeggio in Corso Roma, mettiamo un tesserino a pagamento”.
“Il progetto è interessante e coraggioso ma Alessandria ha tanti problemi, di carenza di personale e di presidio di territorio” ha raccontato Michelangelo Serra, capogruppo dei 5 Stelle “ad oggi mancano i fondi per finanziarlo e poi a nostro avviso ci sono altre priorità sulle quali investire, viste ad esempio le tante segnalazioni giornaliere sui marciapiedi non più percorribili perché rotti. Il problema delle deiezioni canine si potrebbe risolvere facendo applicare il regolamento che già c’è. Serve più educazione civica e rispetto del prossimo“.
“Certo che le priorità sono altre” ha concordato il consigliere di Siamo Alessandria Giuseppe Bianchini “ma dobbiamo cominciare a fare qualcosa. Se si è determinati a risolvere un problema alla fine si arriva a una soluzione. Ne va della salute dei bambini nei parchi o di chi gira la città in carrozzina e magari vede le ruote sporcarsi”.
“L’amministrazione dovrà sempre affrontare delle urgenze, con tanti o con pochi fondi a disposizione” ha concluso l’assessore Pampaloni “ma tocca alla politica determinare le priorità. Attenzione a non confondere la cosa urgente con quella importante. Ad esempio: portare a cena fuori la propria moglie non è urgente ma è importante, anche perché se non lo fai tu ci pensa qualcun altro. Noi a Carmagnola vogliamo avere una visione in prospettiva. E sono sicuro che prima o poi questo metodo sarà adottato da Alessandria, visto che stiamo lavorando a stimolare una legge nazionale”.