22 Novembre 2014
00:38
Casale: Palazzo San Giorgio approva la bonifica dal polverino in tre sottotetti
La riunione di Giunta di Casale Monferrato, giovedì, ha dato ampio spazio alla sentenza della Corte di Cassazione di Roma sul processo Eternit. E proprio durante la seduta è stata approvata un’importante delibera: il via libera alla bonifica dal polverino di tre sottotetti privati per una spesa di 217 mila euro.
«Un segnale importante e positivo in un giorno molto triste per la città – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente, Luca Gioanola – La sentenza ci ha fatto sentire, nell’immediato, impotenti. Ma non può essere così, non perderemo la speranza. Proprio ora, no. Daremo ancora più voce alla richiesta di giustizia, tutti insieme, ognuno facendo il massimo nel proprio ruolo, nella propria condizione. E proseguire spediti nella bonifica è la prima risposta di riscatto».
I tre sottotetti di abitazioni private interessati dalla bonifica sono in Cantone Castello (frazione Casale Popolo), a Ticineto e in via San Giovannino a Casale Monferrato.
L’Assessorato all’Ambiente sta lavorando, nel frattempo, già su un nuovo progetto, che permetterà di spendere l’ultima parte dei circa 928 mila euro dei fondi arrivati a Casale Monferrato per la bonifica dei polverini a fine 2013.
Si ricorda che se è rilevata la presenza nella superficie di pavimentazione del cortile d’abitazione di materiale friabile simile al cemento, con presenza di fibre affioranti, o se nel sottotetto è presente uno strato di 10-15 cm di polvere, cioè uno strato consistente livellato o se risulta memoria di un intervento di posa del polverino da parte di parenti, è importante segnalare la situazione al Comune di Casale Monferrato. Successivamente l’Arpa e l’Asl effettueranno gli accertamenti del caso e se è confermata la presenza di amianto, il sito è segnalato al Ministero dell’Ambiente per il censimento. A seguire ci saranno i lavori di progettazione ed esecuzione gratuiti.
«La giornata di mercoledì, purtroppo, rimarrà indelebile nel cuore dei casalesi e di tutti i cittadini dei paesi del Sito d’Interesse Nazionale – ha concluso l’assessore Gioanola – Come si può archiviare una causa di disastro ambientale ancora permanente, un pericolo per la salute ancora presente? Ma allora a cosa servirebbe bonificare qualcosa che intanto non fa più male dal 1986? Assurdo. A tutti noi interessa la giustizia! Per la strage di innocenti, per il disastro ambientale doloso, per la presenza di una causa permanente di contaminazione ambientale e di rischio continuo per la salute, per il condizionamento di intere generazioni di persone incolpevoli provocato per cinico interesse da poche persone, tra cui l’imputato Stephan Schmidheiny».