Autore Redazione
martedì
2 Dicembre 2014
17:12
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Politica - Valenza

Consiglio comunale di fuoco a Valenza e il sindaco fa mancare il numero legale: “io sereno, gli altri si assumano responsabilità”

Consiglio comunale di fuoco a Valenza e il sindaco fa mancare il numero legale: “io sereno, gli altri si assumano responsabilità”

VALENZA – Altro consiglio comunale movimentato a Valenza lunedì sera. Sull’assestamento di bilancio la maggioranza di Valenza si è scomposta e ha provocato la reazione “serena” del sindaco, Sergio Cassano. Il primo cittadino, al momento della votazione dell’assestamento, ha lasciato la seduta dopo aver visto “l’assenza della minoranza e di parte della maggioranza“. Una decisione assunta con tranquillità, ha spiegato Cassano: “il bilancio era assestato, non serviva un pronunciamento del consiglio, era semplicemente una presa d’atto. Quando ho visto che in una votazione la minoranza se n’era andata e in un’altra era andata via parte della maggioranza ho ritenuto opportuno andarmene anch’io lasciandoli davanti alle loro responsabilità. Sono tranquillo come non sono mai stato in vita mia“. Il primo cittadino ha spiegato di essere soddisfatto delle cose fatte finora e di quanto accaduto lunedì sera: “è la prova provata di come un consiglio comunale si muova con scarso senso di responsabilità e senza nessuna considerazione dei cittadini cui deve rivolgersi. Noi abbiamo presentato un assestamento che era perfettamente assestato che non aveva necessità di ulteriori aggiustamenti. Evidentemente qualcuno non se n’è accorto e desiderava marciare su tutto questo e ha avuto la risposta che meritava”.

Sulla vicenda è intervenuto Alessandro Deangelis (Pdl) che ha voluto chiarire la posizione assunta in consiglio comunale: “sull’assestamento di bilancio io, con Emmanuele, Botta e Ferrari abbiamo voluto disertare l’aula non in virtù di quel tema ma per la questione Tia, affrontata nel punto precedente. Era venuto meno il numero legale e allora per protesta ce ne siamo andati dopo che la mozione sulla commissione d’inchiesta non aveva ottenuto l’appoggio dell’opposizione, e dei consiglieri Spinelli, Oddone, Antonello e Patrucco. Rispetto all’assestamento la mancanza del numero legale è venuta meno per l’assenza del sindaco. In ogni caso i numeri c’erano ugualmente. Noi non c’eravamo per protesta rispetto alla precedente mozione. La nostra responsabilità l’abbiamo sempre dimostrata votando tutte le volte i bilanci. È la prima volta che sento che un sindaco su una propria proposta fa mantanre la presenza. Piuttosto faccio notare che noi volevamo fare chiarezza sulla questione Tia. Volevamo dare un impulso politico per favorire la creazione di una commissione d’inchiesta per dar vita a un lavoro trasversale per rispettare la cittadinanza e dare risposte. Questo purtroppo è mancato.”

La situazione emersa durante la seduta di lunedì sera ha subito rimpolpato le perplessità della minoranza. Il capogruppo del Partito Democratico, Mauro Milano ha ribadito: “la maggioranza non esiste più. Io credo sia la prima volta che in Italia un sindaco faccia mancare il numero legale sulla votazione del suo bilancio. Stiamo arrivando alla conclusione di un percorso che ha visto le prime crepe fin dall’inizio. Le crepe, nel tempo, son diventate voragini e quindi irrecuperabili. Se quanto successo lunedì sera dobbiamo definirlo scandaloso in realtà non ci stupisce più di tanto perché è la logica conclusione di un modo di fare iniziato da tempo. Sarebbe ora che questa situazione finisse“.

Cassano, dal canto suo, non si preoccupa dell’atteggiamento di parte della maggioranza, anche se qualche sassolino dalla scarpa se lo toglierà presto, come ha spiegato a Radio Gold News: “io ritengo che il centrodestra dovrà farmi delle proposte e darmi dei progetti seri su cui dovrò meditare. Io non ho necessità di stare lì. In questi 4 anni e mezzo ho dato il massimo che potevo dare. Adesso voglio vedere in che condizioni mi mettono, in un verso o nell’altro. Il 9 dicembre, alle 18.30, terrò una conferenza stampa in cui dirò tante cose“.

Qualcuna di queste cose l’ha già detta l’assessore al Bilancio, Andrea La Rosa, che ha letto l’accaduto come un segno di “tensione, una deflagrazione di rapporti tesi all’interno dei gruppi consiliari. Manca poco alla fine di questo mandato e dovremo tutti interrogarci su che basi e con che alleanze potrà continuare una possibile avventura di politica amministrativa”.

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