4 Dicembre 2014
15:52
Cisl Alessandria-asti in trasferta a Milano per “lavoro e sociale”
Oltre mille piemontesi questo giovedì hanno raggiunto Carroponte di Sesto S. Giovanni (MI), per la terza giornata di mobilitazione organizzata dalla Cisl “Per il Lavoro e il Sociale”. Tra i tanti piemontesi anche i 200 lavoratori e pensionati partiti con i pullman da Alessandria, Novi Ligure, Casale Monferrato ed Asti.
“Le mobilitazioni della Cisl non sono solo un momento di protesta civile e di proposte per cambiare il Jobs Act e la legge di stabilità, ma anche un’occasione per sollecitare un confronto costruttivo con il Governo e le istituzioni locali e dare voce a disoccupati, giovani precari, lavoratori senza contratto ed pensionati a cui è negato il bonus di 80 euro” ha sottolineato Sergio Didier, segretario generale Cisl Alessandria-Asti.
“Contro la crisi – ha aggiunto – uno sciopero generale non ci sembra lo strumento giusto in un Paese che ha già perso 25 punti di produzione industriale, un giorno di protesta non basta ma serve una mobilitazione continua: non vogliamo le fabbriche occupate ma aperte e piene di occupati”. Sul Jobs Act la Cisl attende di valutare i prossimi decreti attuativi e chiede che il contratto a tutele crescenti a tempo indeterminato vada ad assorbire e quindi ad annullare i falsi Co.co.co, le false partita Iva, ovvero tutte quelle tipologie contrattuali che oggi mascherano un falso lavoro autonomo, nei fatti un vero lavoro subordinato, mal pagato e mal tutelato. Tra le priorità evidenziate anche la guerra serrata all’evasione: “Il livello di evasione e di elusione fiscale è oggi scandaloso: 120 miliardi di euro all’anno che sfuggono alle casse dell’erario, secondo la Corte dei conti, senza contare poi i 70 miliardi di corruzione che prolifera indisturbata nel nostro Paese” ha denunciato la leader della Cisl Annamaria Furlan dal palco della manifestazione.
L’iter è ancora aperto e per la Cisl la legge di stabilità può e deve essere migliorata: bene i 10 miliardi di aiuto reale alle famiglie, così come la riduzione dell’Irap per le imprese, manca però la parte per lo sviluppo del Paese e le risorse per il contratto dei lavoratori pubblici e della scuola bloccato da sei anni, motivo dello sciopero proclamato il primo dicembre dalle categorie del pubblico impiego della Cisl, senza dimenticare le criticità legate ai tagli di fondi ai patronati che comporterebbero il pagamento di servizi essenziali oggi gratuiti per lavoratori, pensionati e disoccupati.
C’e’ poi il nodo degli ammortizzatori sociali, la cui estensione resta positiva per quei lavoratori oggi scoperti, ma resta anche la priorita’ di non indebolire i sostegni al reddito oggi esistenti, come lo strumento della cassa in deroga.
Anche per questo la Cisl si farà promotrice di una legge di iniziativa popolare che cambi dalle fondamenta il sistema fiscale italiano, attraverso un riequilibrio vero tra lavoro dipendente ed autonomo, e tra il livello della tassazione nazionale e quella locale, oggi totalmente fuori controllo.