Autore Redazione
giovedì
11 Dicembre 2014
16:17
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Politica - Alessandria

Danilo Arona e i problemi del centro: “poco leggibile urbanisticamente e poi bisogna vincere la ‘pigrizia’ dei potenziali clienti”

Danilo Arona e i problemi del centro: “poco leggibile urbanisticamente e poi bisogna vincere la ‘pigrizia’ dei potenziali clienti”

ALESSANDRIA – Le polemiche sulla pista di pattinaggio hanno fatto riaffiorare i problemi del commercio alessandrino. La crisi e le difficoltà di una città smarrita hanno esacerbato i toni ma anche riattivato un dibattito che, comunque, potrebbe innescare un ragionamento complessivo sulla città di Alessandria. Per cominciare a ragionare su questi temi abbiamo interpellato un commerciante che da 40 anni si trova in centro città e sta vivendo, come tutti, la crisi di questo tempo. Danilo Arona, dell’Erboristeria La Mandragora, raggiunto da Radio Gold News, ci ha raccontato il suo punto di vista sulle condizioni del centro alessandrino, dando questa interpretazione:
io ho aperto nel marzo del 1975, e mi verrebbe da dire che sarebbe giusto consegnarmi il premio Livio Tempesta – ha cominciato scherzando Arona. Per di più sono in una zona decentrata perché purtroppo Alessandria è particolare visto che ha parti di centro assolutamente tagliati fuori. Eppure sono 40 anni che sto qua anche se lotto tutti i giorni. Come tutti tiro su le saracinesche ogni giorno e vivo tentando di essere simpatico e radicato sul territorio. Certo è che ho perduto diversi clienti nel tempo: un po’ per colpa mia, un po’ per le contingenze e un po’ anche per ‘colpa’ del cliente. Ad esempio mi sono sentito dire: “da te non vengo più perché non è possibile posteggiare”. In questo caso il cliente forse non mi vuole così bene come dice o preferisce andare al centro commerciale perché trova quello che vendo da qualsiasi altra parte. Questo è un problema che non possiamo del tutto imputare all’amministrazione ma dobbiamo anche cambiare rotta. Ad Alessandria, per esempio, 5 giorni fa, ha aperto in via della Moisa un nuovo centro commerciale. Quella struttura andrà a incidere in maniera molto pesante su una realtà molto positiva e fiorente di un quartiere in cui esistevano proprio le botteghe. Non possiamo riempire Alessandria, la provincia e l’Italia solo di iper. Questo non fa bene a nessuno perché si scatenano guerre concorrenziali di prezzi a scapito della qualità, perché i posti di lavoro non sono mai a beneficio del territorio, e inoltre c’è la questione della provenienza dei capitali che fanno aprire questi grandi centri. Io parlo pro domo mea e dico: “viva le botteghe”, ma dobbiamo anche chiedere un po’ di collaborazione ai nostri clienti che, a volte, si impigriscono perché trovano molti più vantaggi nei centri commerciali dove possono parcheggiare. In più va ripensato il discorso della ztl che può partire ma deve anche essere strutturata. Occorrono i parcheggi attorno perché al momento non ci sono o sono insufficienti”.

Danilo Arona ha anche spiegato però che la città è “poco leggibile dal punto di vista urbanistico per quello che riguarda il traffico“. Una chiave di lettura che richiede un lavoro approfondito, concertato ma anche urgente. Poi c’è anche la questione del modo di vivere il centro da parte degli alessandrini: “la questione urbanistica si aggiunge all’atteggiamento di clienti potenziali che perdiamo per l’abitudine di molti a usare l’auto fin sotto il negozio. Non che io sia a favore di una ztl che venga proposta senza avere tutte le strutture adeguate per supportarla, però dobbiamo anche dire che coloro che vogliono frequentare il centro lo possono fare senza grossi problemi: venire dalla Pista in centro credo proprio sia fattibile, a piedi, senza problemi.”
Voi che ne pensate?

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