Autore Redazione
giovedì
12 Dicembre 2019
05:37
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Politica - Alessandria

Inceneritore di rifiuti? Ad Alessandria si infiamma il dibattito

Le reazioni della giunta e della minoranza, dopo il sì del capogruppo della Lega durante l'ultimo consiglio comunale
Inceneritore di rifiuti? Ad Alessandria si infiamma il dibattito

ALESSANDRIA – “Sì a un inceneritore di rifiuti ad Alessandria”. A dirlo, durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, è stato il capogruppo della Lega, Evaldo Pavanello, in occasione della discussione sul nuovo piano strategico del Gruppo Amag per i prossimi cinque anni. L’esponente della maggioranza ha definito “necessario” questo nuovo sistema di smaltimento della spazzatura, preferendolo rispetto alla costruzione di nuove discariche.

“Oggi ci sono nuove tecnologie, il Nord Europa e l’Europa centrale sono un esempio da questo punto di vista” ha rimarcato il capogruppo leghista “è assurdo che spendiamo per mandare lì i nostri rifiuti per farceli bruciare. Certo, se si arrivasse a un inceneritore ad Alessandria occorrerebbe offrire una importante contropartita a quegli abitanti nelle vicinanze. Il problema è molto sentito e, a mio avviso, dovrebbe far parte della strategia di lungo termine dell’azienda Amag”.

Preoccupata la minoranza, in particolare il Partito Democratico. Rita Rossa ha infatti lamentato “il rischio di escludere il Consiglio Comunale dalla discussione. Vorremmo che si escludesse questa ipotesi di inceneritore, dopo che gli stessi amministratori di Amag durante l’ultima Commissione lo avevamo menzionato accennando a un possibile bisogno”.

“Non sono favorevole a un inceneritore tout court, senza alternative ha sottolineato a Radio Gold l’assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria Paolo Borasiorilevo però che la discarica di Solero durerà ancora qualche altro anno e non di più. Occorrerà trovare una soluzione. Innanzitutto Alessandria deve migliorare il livello di differenziata. Regione Piemonte ha detto che, se i Comuni arrivassero al 70%, l’inceneritore di Torino sarebbe sufficiente a smaltire la spazzatura in eccesso. La costruzione di una nuova discarica mi vedrebbe completamente contrario e, ripeto, non sono favorevole a un nuovo inceneritore ma sono comunque disponibile a ragionare su tutte le soluzioni che ci permettono di smaltire i rifiuti, qualora non riuscissimo a farlo in discarica o a Torino. Non è che possiamo mangiarceli. In ogni caso dall’amministrazione non è arrivata alcuna linea guida ad Amag sull’inceneritore. Evidentemente anche i vertici della partecipata, così come il capogruppo Pavanello, ragionavano su un problema che andrà affrontato. Aral, comunque, ha stanziato già una somma nel piano di concordato per smaltire rifiuti all’esterno, quando la discarica sarà esaurita, dal 2023 in poi”.

E a proposito di differenziata, l’esponente della Giunta Cuttica ha ribadito che “si è al lavoro per una soluzione da individuare nel 2020. Stiamo parlando di un’operazione tra i 7 e 8 milioni di euro e dobbiamo trovarli. Amag stessa sta cercando di reperire i fondi. Questa è la cifra necessaria, sia che si adotti un porta a porta spinto o i cassonetti intelligenti”.

“Siamo assolutamente contrari all’inceneritore” ha rimarcato Michelangelo Serra, capogruppo dei 5 Stelle in Consiglio Comunale “nel caso io e gli attivisti saremmo disposti anche a incatenarci sotto il Comune o sotto la Regione. Saremmo disposti a combattere. Nel nord Italia, comunque, bastano gli inceneritori che già esistono. Occorre implementare la differenziata ad Alessandria, visto che dal prossimo anno scatteranno delle sanzioni e che tanti Comuni della zona sono già arrivati al 70% di differenziata. L’unica soluzione sarebbe la raccolta porta a porta con tariffazione puntuale”.

Il rappresentante pentastellato Serra si è poi rivolto a Pavanello, citando il caso di Copenaghen: “Qualora decidessimo di fare l’inceneritore, ricordo che da quando si decide di farlo a quando entra in funzione passerebbero decenni. In Danimarca è successo così. E nel 2029 non ci servirà comunque, visto che stiamo andando verso una economia circolare. Qualunque regolamento europeo va in questa direzione, promuovendo il riuso delle materie, meno imballaggi. Insomma, l’inceneritore sarebbe andato bene nel dopoguerra. Oggi vorrebbe dire tornare indietro, quando il mondo sta andando da tutt’altra parte”.

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