16 Dicembre 2014
16:09
“Un’intesa sullo stop delle auto in centro o siano i cittadini a decidere”. Il consigliere Penna sul traffico ad Alessandria
ALESSANDRIA – Il consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà, Renzo Penna, in un post su facebook ha ritratto la situazione di via Milano, ad Alessandria, domenica scorsa. La foto è servita al consigliere per spiegare il suo punto di vista sulle polemiche legate all’accesso delle auto in centro città: “la foto racconta di un tratto di strada pieno di negozi che in qualsiasi città sarebbe riservato ai pedoni e rigorosamente vietato alle auto. Mentre qui chi passeggia deve sempre stare attento dove cammina e fare posto alle macchine“. Il tratto è quello che porta a piazzetta Santa Lucia.
“Dal punto di vista culturale questa città continua a maturare dei ritardi – ha spiegato a Radio Gold News Renzo Penna. I responsabili delle associazioni commercianti hanno fatto esempi di altre città come Nizza, Trieste, ma forse non conoscono la realtà di queste situazioni. In questi Comuni ci sono zone centrali assolutamente pedonali con spazi verdi rilevanti. Noi invece continuiamo ad avere le strade centrali adibite in teoria al passeggio ma poi invase dalle auto. Nella foto vedete via Milano piena di auto con persone che devono scansarle. Qualche settimana fa abbiamo avuto in via Migliara addirittura un tir . Siamo davanti a una città che ha affrontato e poi smontato i vari progetti di ztl e pedonalizzazione. Continuiamo con polemiche sterili. Basta andare ad Asti e Novara per vedere come in questi anni le zone centrali di quelle città hanno visto una riduzione graduale delle auto“.
Per Penna l’esempio dovrebbe venire proprio dagli Outlet: “cosa sono queste strutture se non zone dove ci sono dei parcheggi affiancati da grandi spazi costruiti dove la gente cammina senza il disturbo del traffico?“.
In questi anni però le amministrazioni alessandrine non hanno mai affrontato con forza il problema e si è sempre assistito a furibonde polemiche, mai costruttive e soprattutto risolutive: “su temi di questo tipo Alessandria è stata una città sfortunata perché non ha visto una continuità amministrativa che permettesse di portare a fondo certi indirizzi. Una modalità di regolamento del traffico e di costruzione della pedonalizzazione è un aspetto che valica la temporalità di una amministrazione. Bisognerebbe che dietro a questi temi non nascessero le grandi ripicche di questi anni. Per cui oggi ci troviamo in situazioni più arretrate rispetto a quanto eravamo negli anni ’70 e ’80. Sicuramente ci sono delle responsabilità della politica e delle amministrazioni che cambiando di colore hanno anche mutato radicalmente impostazioni“.
“La collaborazione, il confronto con i soggetti istituzionali e le categorie vanno assolutamente perseguiti ma senza che ci siano tempi eccessivi. In questi anni è maturata nei cittadini una posizione più avanzata sotto questo profilo. Se con le associazioni non si trova un punto di contatto perché non sentire il parere dei cittadini, dopo aver presentato un progetto compiuto di gestione del traffico in questa città? Mentre per cose molto più normali e limitate, come il non avere le piazze centrali completamente attorniate dalle auto, la scelta venga presa da questa amministrazione. Il problema è che nel momento in cui si dà vita a qualcosa su queste tematiche tornano le vecchie impostazioni e reazioni che ci riportano indietro. Mi sembra che questa non sia una cosa positiva anche per il commercio che dovrebbe fare una riflessione: se in città la piena libertà concessa alle auto non ha mitigato la crisi allora i problemi devono essere cercati altrove, a cominciare dalla presenza eccessiva della grande distribuzione e quindi sarebbe opportuno rendere allettante il centro e questo obiettivo può essere raggiunto eliminando le auto. Questa città o fa un salto culturale da questo punto di vista o si merita la situazione come l’attuale che sicuramente non è positiva. O ci sono delle intese che passano attraverso un confronto che consente di fare dei passi in avanti o si utilizza un referendum sottoposto ai cittadini. lo vedo questa ipotesi come istanza estrema che però può permettere di superare queste contrapposizioni.”