22 Dicembre 2014
16:19
Lavoratori della Provincia: un presidio e un incontro per spiegare tutti i servizi a rischio per i tagli
AGGIORNAMENTO ORE 13.10: Più di un centinaio di persone ha dimostrato, attraverso un presidio, tutte le preoccupazioni per il futuro lavorativo. Le rsu di Cgil, Cil e Uil, insieme ad alcuni lavoratori, sono stati accolti dal Vice Prefetto. Durante l’incontro sono stati illustrati tutti i servizi svolti dal personale della Provincia e che con i tagli rischiano di venire meno. In ballo ci sono la manutenzione delle strade, delle scuole, le autorizzazioni ai trasportatori, i controlli sulla tutela del vino, il servizio antisofisticazione a tutela dei consumatori, o i servizi a tutela dell’ambiente. I lavoratori hanno espresso tutti questi problemi sollevando anche la questione della gravissima difficoltà economica della Regione Piemonte, un fattore che minaccia seriamente il futuro di 250 persone su 620.
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Anche i dipendenti della provincia di Alessandria hanno deciso di farsi sentire. Oggi saranno in assemblea davanti a Palazzo Ghilini, dalle 11 alle 13, preoccupati per un futuro prossimo oscuro.
“Lo scenario reso definitivo dalla legge di stabilità è che dal primo gennaio 2017 si creeranno moltissimi esuberi – ha spiegato Gianmario Badino delegato Rsu-Cisl. Si parla di 250 esuberi solo per la nostra Provincia su 620 dipendenti. In verità gli esuberi saranno 320 ma di questi una settantina andrà in pensione. La Regione, avendo debiti miliardari, non ha fatto sapere nulla però sulle eventuali ricollocazioni. Ci sarebbe la possibilità di ricollocare parte del personale nei Comuni ma le condizioni di questi enti non consentono di assorbire grandi numeri. Anche l’ipotesi remota di piazzare persone nelle sedi periferiche dei Ministeri si limita a una manciata di dipendenti. O cambiano radicalmente i termini della legge di stabilità altrimenti la legge Delrio, già nata zoppicante, viene devastata da questi tagli e da questi numeri. Non saremo in grado davvero, anche per quanti rimarranno in forze in Provincia, di fare il minimo di manutenzione delle strade o delle scuole. Ci raccontano che verremo ricollocati tutti ma non ci dicono dove. La situazione è molto preoccupante“.
Gianmario Badino ha spiegato quali saranno le conseguenze di questi tagli per i cittadini: “le conseguenze le stiamo già vivendo adesso. La Provincia ha già ridotto il riscaldamento in alcune scuole oltre che negli stessi uffici. Sono stati già bloccati gli straordinari. Dopo Natale è prevista la prima imbiancata e i cantonieri riusciranno a fare una prima pulizia ma non si sa se riusciranno a farne un’altra se dovesse nevicare ancora“.
Questa situazione ha quindi innescato la prima protesta marcata da parte dei dipendenti, pronti a farsi sentire questa mattina anche se “i nostri interlocutori si stanno spostando. Chi deciderà il nostro futuro sarà prima di tutto Roma e poi la Regione. Lo Stato ha già paventato una pseudo cassa integrazione per poi farci rimanere senza lavoro. Il problema è che i dipendenti della Provincia danno un servizio e se verranno meno i lavoratori verranno meno anche i servizi“.