8 Gennaio 2015
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Sel avverte il sindaco di Alessandria Rita Rossa: “nessun allargamento verso destra della coalizione”
ALESSANDRIA – Le ultime turbolenze all’interno della coalizione di centrosinistra ad Alessandria hanno spinto Sinistra Ecologia e Libertà a dare un altolà al sindaco Rita Rossa. Dopo le scintille di fine anno con i Moderati, Sel ha voluto mettere le mani avanti per respingere un eventuale allargamento della coalizione di centrosinistra “a pezzi di destra“. Un riferimento ben poco velato a Giovanni Barosini dell’Udc, secondo Sinistra Ecologia e Libertà, già “poco comprensibilmente” premiato con un fantasioso incarico creato ad hoc a livello provinciale quando solo un anno fa “tappezzava la città di manifesti in cui accusava proprio il sindaco di Rossa di essersi inventata il dissesto del capoluogo”.
Di seguito il comunicato inviato dal Circolo di Alessandria di Sinistra Ecologia e Libertà.
“Nel maggio del 2012 gli alessandrini hanno scelto Rita Rossa come Sindaca di Alessandria, candidata sulla base di un programma di sinistra e appoggiata da una ampia coalizione di liste di centrosinistra. In poco più di due anni sono capitate molte cose, si sono persi dei pezzi di maggioranza (errore che bisognava evitare) e le necessità dettate dall’emergenza del dissesto hanno spesso preso il sopravvento sulla progettualità, ma anche se con molta difficoltà sono state gestite in modo tale da non stravolgere il senso fondamentale del patto coi cittadini. Per esempio, ci siamo impegnati e abbiamo ottenuto, nel rispetto di una sensibilità di centrosinistra e progressista, per la difesa sostanziale dell’occupazione dei dipendenti del Comune e delle Partecipate. Dal programma elettorale è scaturito un programma di mandato, che nei prossimi mesi andrà certamente verificato alla luce dei fatti nuovi che sono accaduti e del quadro generale, ma che non può certo essere stravolto nei suoi punti fondamentali. Fra le tante iniziative che abbiamo preso, ricordiamo per esempio che come SEL ci siamo impegnati, spesso in solitaria, per la realizzazione di politiche che sono assi portanti del programma di mandato, dallo stop al consumo di suolo alla prevenzione del dissesto idrogeologico, fino alla difesa e al rilancio del ruolo pubblico delle aziende partecipate. Ci siamo impegnati a difendere la cultura, chiedendo più attenzione alla Biblioteca civica, spingendo per la bonifica del Teatro e per fare di Alessandria una città universitaria. Abbiamo sollecitato attenzione al Campo Scuola, che oltre che una pista di atletica è anche un bellissimo parco curato con passione, ben oltre le loro mansioni, dai dipendenti comunali addetti alla manutenzione.
Anche alla luce delle ultime turbolenze sorte all’interno della coalizione di centrosinistra, noi non possiamo che ribadire che rimaniamo fedeli al programma di mandato e a quel tipo di coalizione uscita legittimata dalle urne. Cambi in corsa di maggioranza, con il coinvolgimento progressivo di pezzi di destra, non farebbero che aumentare il disincanto dei cittadini verso la politica e verso i problemi della città. Ed è fra l’altro poco comprensibile che venga premiato in ruoli rilevanti a livello provinciale, inventandosi fantasiosi incarichi ad hoc, chi solo un anno fa chiedeva le dimissioni della Sindaca tappezzando la città di manifesti con l’accusa di essersi inventata la grave situazione di dissesto delle finanze comunali. Bisogna invece rilanciare la partecipazione, sia per condividere l’informazione sulle iniziative in atto – assieme ad altri compagni di strada stiamo approfondendo vantaggi e svantaggi del progetto Teleriscaldamento, ed altre questioni – sia perché, più in generale, assicurare una risposta al bisogno di informazione e condivisione dei cittadini potrà aiutare a rilanciare l’Amministrazione e a prepararci per la prossima legislatura.Oggi più che mai la buona politica deve puntare sul confronto coi cittadini e sulla sostanziale trasparenza degli atti amministrativi, senza la paura, che notiamo talora in alcuni amici del maggior partito, che la partecipazione possa essere un ostacolo al governo cittadino: in una Repubblica democratica non c’è buon governo senza partecipazione e – questo vale per tutti noi che facciamo politica – il popolo è sempre il Sovrano”.