19 Febbraio 2015
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Amag risponde per le rime all’accusa di “un monopolio Alessandria” nelle decisioni della società
ACQUI TERME – ALESSANDRIA I traguardi e gli obiettivi raggiunti nell’ultimo periodo dalla partecipata Amag non sono riusciti a placare gli animi degli acquesi, sempre più in rotta di collisione con il nuovo managment della società e, soprattutto, con il socio di maggioranza, il Comune di Alessandria. Obbligato a scontrarsi con il 74% delle quote del capoluogo, per il sindaco Enrico Bertero il Comune Acqui Terme e gli altri soci di minoranza di Amag sarebbero oggi “in balìa” di scelte accentrate ad Alessandria, che agirebbe in regime di “monopolio” con i capitali della città termale. Parole, quelle pronunciate dal dal sindaco Bertero che hanno amareggiato Amag che, ha puntualizzato, negli ultimi anni “ha svolto per Acqui un servizio, riconosciuto dalla cittadinanza, di livello elevato”. Un servizio che si traduce anche nei 4.976.000 euro investiti negli ultimi 10 anni “che hanno risolto il problema dell’emergenza idrica della zona per gli anni a venire”. Opere, ha ricordato Amag, come “il collegamento della rete idrica della città con il campo pozzi di Predosa, la rete idrica della località Barbato, la sostituzione di quella sul ponte Carlo Alberto e in località Cignetti, la realizzazione della fognatura Acqui Terme- Moirano in partecipazione con il comune e il completamento dell’impianto filtri a carboni attivi nella centrale di località Quartino”. Investimenti, ha puntualizzato la società “possibili grazie agli utili che il comune di Alessandria ha realizzato sulla sua rete gas, reinvestiti anche nei comuni soci”. Tra i servizi resi negli ultimi anni ai cittadini acquesi anche l’abbattimento del 25% costi di manutenzione dal 2008 ad oggi. “Nel 2007 venivano messi in rete 9.000 metri cubi giorno, oggi sono al massimo 7.000 metri cubi giorno, con un recupero delle dispersioni”. “Sempre presente con personale esperto e disponibile 24 ore su 24, con una sede secondaria efficiente”, Amag ha quindi ritenuto “ingiustificato” l’atteggiamento del sindaco di Acqui Terme “anche verso le persone che quotidianamente assicurano un servizio di qualità alla città”. Respinta al mittente, poi, l’accusa di non aver coinvolto il socio nella gestione dell’azienda. Acqui avrebbe infatti ‘mancato’ tutte le cinque assemblee dei soci convocate da giugno “per condividere il percorso di sviluppo e di trasformazione in holding”. Mai avuta “la gradita presenza “ del sindaco Bertero durante le ultime assemblee, Amag sarebbe ancora in attesa anche della nomina di un componente nel Consiglio di Amministrazione da parte del primo cittadino acquese. Pronta comunque a trovare un punto d’intesa, Amag ha chiesto al Comune di Acqui di deporre le armi almeno per questo giovedì e partecipare al tavolo tecnico sul piano industriale della società. “Ci auguriamo possa essere l’occasione per un confronto costruttivo grazie anche alla sua presenza”. L’invito, però, è caduto nel vuoto. Acqui Terme, ha anticipato il sindaco Enrico Bertero, questo giovedì non ci sarà.