Autore Redazione
giovedì
19 Febbraio 2015
17:23
Condividi
Politica - Alessandria

Rita Rossa all’attacco sulle polemiche del teleriscaldamento: “forse abbiamo pestato i piedi alle lobbies”

Rita Rossa all’attacco sulle polemiche del teleriscaldamento: “forse abbiamo pestato i piedi alle lobbies”

ALESSANDRIA – “Il teleriscaldamento era contenuto nel nostro programma elettorale, considerato un tema centrale poi trasferito nel programma di mandato“. Il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, ha esordito così nella conferenza stampa di presentazione dell’approvazione delle delibera sul teleriscaldamento in project financing. L’intervento del primo cittadino intendeva soprattutto controbattere le recenti dichiarazioni partite da Partecipazione Democratica (si legga QUI).

Rita Rossa però non ha gradito quelle esternazioni e ha voluto passare al contrattacco: “sono stati avanzati dubbi rispetto al progetto. I dubbi sono utili e legittimi perché offrono lo spunto per approfondire il tema ed essere ancora più trasparenti. Ma se qualcuno aveva dei dubbi avrebbe dovuto chiedere chiarimenti, evitando di dire cose non giuste”. Poi l’affondo:forse facciamo saltare delle lobbies incrostate in questa città?. Noi non intendiamo fermarci in un momento in cui c’è bisogno di rilancio. L’innovazione è vissuta come un elemento che per qualcuno è un fastidio ma ha la testa girata a 30 anni fa. Forse abbiamo pestato i piedi alle lobbies storiche di questa città e questa può essere la reazione. Lobbies che non sempre hanno fatto bene a questo Comune. Quindi noi, serenamente, andiamo avanti“.

L’accusa è secca anche perché il sindaco ha voluto rimarcare la bontà del percorso intrapreso: “sono diversi mesi che la giunta approfondisce le modalità migliori per presentare la progettazione in merito al teleriscaldamento anche perché potevano esserci diverse strade, non solo il project, per portare avanti l’iter. Questo per dire che ne abbiamo discusso approfonditamente e che non siamo degli sprovveduti, né ci siamo lanciati in una cosa senza le opportune verifiche. Se avessimo dichiarato, al momento dell’adozione della delibera, che il teleriscaldamento non ha un interesse pubblico non è che non si dava attuazione a questo project, ma si bloccava di fatto il teleriscaldamento. Chi sta dicendo il contrario in queste ore sa benissimo, in realtà, che la procedura è questa. L’altro punto nodale è legato alla potenzialità dell’Amag. In questo senso figuriamoci se mettiamo a rischio l’azienda. Abbiamo già un precedente al Cristo che si è chiuso con un accordo tra chi ha realizzato la rete e Alegas“. A confortare le parole del primo cittadino su Amag anche l’assessore alla Pianificazione strategica e infrastrutturale, Marcello Ferralasco: “per Amag questa può essere una grande opportunità. Se un’azienda, e parlo della nostra azienda, è in grado di interagire in modo appropriato e riuscirà a diventare partner potrà non solo assorbire gli eventuali effetti negativi ma anzi consoliderà la propria presenza sul territorio in maniera importante. La nostra azienda infatti già oggi è esposta alla concorrenza perché qualunque concorrente può agire in maniera più aggressiva senza nessun vincolo. La prospettiva di stabilire un rapporto forte invece con la situazione di teleriscaldamento può rimettere Amag in una posizione di ancor maggiore stabilità. Quindi questa situazione può davvero rappresentare una opportunità. Naturalmente l’amministrazione, trattandosi di energia, non può porre in nessun modo porre delle condizioni che vincolino la libertà di mercato ma, per altro verso, e nei limiti consentiti, farà promozione per far sì che la sua azienda, in questa partita sia partner“.

Un pensiero sottolineato anche  dal sindaco che ha aggiunto: “se non diamo prospettive strategiche a questa azienda la ammaloriamo e la poniamo nei marosi del libero mercato. Tutto il contrario di quanto stanno raccontando, probabilmente dubbi messi in piedi ad arte. Ho l’impressione che ci sia altro. Facciamo saltare delle lobbie incrostate in questa città? Sta di fatto che noi non ci fermiamo e andiamo avanti. Io comunque non mi assumo la responsabilità di rinunciare a un investimento di 95 milioni di euro di risorse private che creano sviluppo e posti di lavoro. Chiunque racconti un altro film sta facendo un’azione poco nobile. Infine preciso, per smentire dichiarazioni alcuni consiglieri comunali, che tutti i project financing vanno a gara perché ci sarebbe il penale se affidassimo a trattativa privata progetti di questo genere”.

Tornando a parlare di teleriscaldamento l’assessore Ferralasco ha spiegato che “nasce dalla proposta di un soggetto privato (presentata da Egea Produzioni e Teleriscaldamento). L’amministrazione l’ha valutata rispondente all’interesse pubblico e ha deciso di farla con un sistema che mantenga in capo all’amministrazione il potere di indirizzo e di controllo. La delibera non ha assegnato al proponente la realizzazione dei lavori perché adesso il progetto diverrà base per una gara pubblica. Sarà formulato un bando pubblico che specificherà il percorso e qualunque operatore con i requisiti necessari potrá presentare la propria offerta migliorativa. Il soggetto proponente-promotore avrà la possibilità di esercitare un diritto di prelazione. Cioè potrà uniformarsi alla proposta migliore eventualmente presentata e quindi diventare concessionario“.

Il progetto di teleriscaldamento prevede una realizzazione in 5 anni per un investimento complessivo di circa 95 milioni di euro.
Come si legge nella delibera l’impianto dovrebbe sorgere ai “margini esterni dell’abitato di Alessandria” e “sarà dotata di camini che favoriscono la dispersione degli inquinanti, rispetto ai camini degli edifici“. Inoltre le “emissioni della centrale saranno soggette a controlli periodici che assicureranno il rispetto dei limiti assegnati“. Sempre nella delibera si legge ancora che “il progetto di teleriscaldamento può rappresentare un’occasione di lavoro molto importante per imprese e aziende alessandrine in quanto il 60% dei lavori e delle forniture necessarie per la realizzazione di reti e impianti sono potenzialmente reperibili sul territiorio”.
Chi realizzerà l’impianto si obbligherà a garantire al Comune un canone di concessione identificato, per il primo anno in 130 mila euro convertito in manutenzione del verde o altre attività fino a concorrenza dell’importo. L’importo del canone verrà annualmente aggiornato. 

Infine la questione politica.La delibera approvata in giunta martedì avrebbe incontrato, come spiegato da Rita Rossa, l’approvazione dell’assessore dei Moderati, Claudio Falleti, assente per motivi famigliari, nonostante le critiche rispetto al progetto da parte degli altri compagni di partito. Sempre secondo quanto affermato dal sindaco infine anche Sel avrebbe ottenuto i chiarimenti necessari.

Fabrizio Laddago
Condividi