7 Luglio 2020
15:53
Sindacati: “Solvay potrebbe cambiare vision su Spinetta. Subito incontro col Ministro Patuanelli”
ALESSANDRIA – Le Segreterie Nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno chiesto un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico riguardo la questione Solvay. A preoccupare le parti sociali, infatti, è il possibile cambiamento di “vision di Solvay verso lo stabilimento ed a cascata verso il Paese”. Tutto nasce dalla richiesta di Solvay di ampliamento della produzione di C6O4: “Lei sa molto bene, ministro” hanno scritto Cgil, Cisl e Uil “che per fare attività industriale nel nostro Paese servono progetti chiari, valenza ambientale in linea con le migliori tecnologie, rispetto delle più stringenti normative ma anche linearità nelle autorizzazioni pubbliche e certezza nei tempi, che nel caso di Solvay a Spinetta potrebbero pregiudicare la volontà della capogruppo di mantenere l’interesse per lo stabilimento italiano. Oggi in ballo c’è la modifica dell’Aia esistente per la produzione di C6O4, una sostanza chimica innovativa che soddisfa le esigenze ambientali più innovative. Da mesi una lunga istruttoria sta interessando i progetti dell’impresa”.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto al dicastero guidato da Stefano Patuanelli “di farsi parte attiva per la risoluzione di questa vicenda” (…) anche col “coinvolgimento del Ministero per l’Ambiente, per evitare che nel risiko mondiale delle multinazionali ci possa essere una facile decisione circa il posizionamento italiano di Solvay”.
Di seguito la lettera completa dei sindacati al Ministro Patuanelli
Le organizzazioni nazionali del settore chimico, Filctem, Femca e Uiltec sono a chiederLe un incontro urgente per affrontare insieme al Suo ministero la questione Solvay a Spinetta Marengo.
Come Lei saprà Solvay Italia, società facente parte di Solvay Group Bruxelles, è il secondo operatore chimico italiano, il primo privato e attualmente occupa 1900 dipendenti divisi in 7 siti diversi nel nostro Paese. Fattura circa 1.5 miliardi di euro.
L’impresa ha una Storia di relazioni sindacali molto radicata e con le nostre federazioni ha costruito importanti accordi che sono serviti anche per migliorare le condizioni operative, ambientali e di sicurezza per i lavoratori.
Ci permettiamo di chiedere un Suo autorevole intervento per una vicenda che riguarda il principale e più importante sito italiano di Solvay, Spinetta Marengo in provincia di Alessandria.
Solvay ha acquisito quel sito nel 2002 da Ausimont (ex Montedison) e ha mantenuto le produzioni di prodotti fluorurati, che sono ancora estremamente necessari per la sintesi di innumerevoli formulati chimici, realizzando fino ad oggi oltre 500 mln/€ di investimenti. Dal 2012 sono stati spesi circa 30 mln/€ bonifiche e 120 mln/€ per miglioramento ambientale e sicurezza.
Tutto ciò per tutelare gli interessi del sistema in cui sono inseriti, il miglioramento di un contesto ambientale che è frutto di una storia industriale ormai centenaria, ma anche e per noi fondamentale per sostenere circa un migliaio di dipendenti fra diretti ed indotto.
Noi non ci sostituiamo alle ragioni dell’azienda, chiediamo di avere un incontro presso i Suoi uffici congiuntamente, proprio per avere un quadro completo e trasparente della situazione, ma oggi, Sig. Ministro, siamo di fronte ad un bivio per cui Solvay potrebbe decidere di cambiare la sua vision verso quello stabilimento ed a cascata verso il Paese.
Lei sa molto bene che per fare attività industriale nel nostro Paese servono progetti chiari, valenza ambientale in linea con le migliori tecnologie, rispetto delle più stringenti normative ma anche linearità nelle autorizzazioni pubbliche e certezza nei tempi, che nel caso di Solvay a Spinetta potrebbero pregiudicare la volontà della capogruppo di mantenere l’interesse per lo stabilimento italiano.
Oggi in ballo c’è la modifica dell’Aia esistente per la produzione di C6O4, una sostanza chimica innovativa che soddisfa le esigenze ambientali più innovative. Da mesi una lunga istruttoria sta interessando i progetti dell’impresa.
Filctem, Femca e Uiltec, chiedono al suo ministero di farsi parte attiva per la risoluzione di questa vicenda. Le chiediamo di aiutarci, anche con un Suo coinvolgimento del Ministero per l’Ambiente, per evitare che nel risiko mondiale delle multinazionali ci possa essere una facile decisione circa il posizionamento italiano di Solvay.
Per questo, e per altro che potremmo esporle direttamente, Le chiediamo un incontro con le modalità che meglio sono possibili con la presenza di tutti i soggetti coinvolti, per capire le difficoltà, per individuare i correttivi e per dare certezza industriale ed occupazionale ad un territorio che riceve molto da queste attività.