22 Luglio 2020
15:32
Sanità in Piemonte: cosa si sono detti il Ministro Speranza e l’assessore Icardi
PIEMONTE – Patto per la salute, bonus covid, vaccinazioni, Unità speciali di continuità assistenziale, liste d’attesa. Questi sono i principali temi di carattere generale affrontati nell’incontro di ieri tra l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore nazionale della Commissione Salute, Luigi Genesio Icardi, e il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Un vertice definito da Icardi “franco e costruttivo”, che, nel caso del bonus covid al personale della Sanità impegnato nell’emergenza coronavirus, ha prodotto l’individuazione di percorsi normativi per sbloccare il pagamento del premio non solo per il Piemonte, ma per tutte le Regioni.
Nel dettaglio, riguardo al Patto per la Salute, Icardi ha sostenuto l’opportunità che il rapporto fra ospedale e territorio vada definito insieme alle Regioni: «Le modalità tecniche per effettuare gli investimenti – ha detto Icardi – devono essere enormemente semplificate, o non saremo in grado di realizzare le opere che potrebbero essere finanziate dai fondi europei. Il DM 70/2015 va aggiornato e rivisto nei suoi rapporti, in relazione ai nuovi bisogni legati all’invecchiamento della popolazione, all’aumento dei cronici e alla preoccupante riduzione delle nascite».
Quanto alle posizioni contrastanti circa la possibilità di introdurre l’obbligo della vaccinazione obbligatoria anti-influenzale e anti-pneumococco per gli operatori del Servizio sanitario nazionale e della Socio-assistenza, Icardi ha rilevato che “la percentuale degli operatori vaccinatisi nel 2019 è insufficiente a garantire il corretto funzionamento degli ospedali in caso di recrudescenza della pandemia”, pertanto ha chiesto di “valutare, limitatamente a quest’anno, la possibilità di uno strumento normativo a carattere straordinario di tipo emergenziale, per procedere alla vaccinazione obbligatoria, come già avviene per il personale della Difesa”.
Sulle Usca, l’assessore ha sostenuto la necessità di procrastinarne la scadenza oltre il 31 luglio, anche per consentire l’impiego di queste unità in attività non esclusivamente riferibili al covid.
Sulle liste d’attesa, Icardi ha ricordato che “tutte le Regioni, anche quelle che per loro fortuna sono state meno colpite dal Covid, hanno interrotto le visite a bassa priorità (programmate e differite) durante la fase più acuta della pandemia e oggi, per i vincoli normativi di sicurezza (spazi, sanificazione della postazione, eccetera), effettuano le prestazioni a velocità inferiori a quelle ordinarie” e che, in tale situazione, “in Italia si è accumulato un ritardo di alcuni milioni di prestazioni sanitarie non rese”: «In Commissione Salute – ha detto Icardi – con il commissario Mantoan abbiamo condiviso alcuni interventi di carattere normativo su compensi aggiuntivi del medico dipendente e degli specialisti convenzionati, nuove assunzioni, possibilità di refertare per gli specializzandi e utilizzo degli operatori privati, nel caso in cui il pubblico non riesca ad erogare le prestazioni necessarie».