6 Marzo 2015
09:13
Nel mirino di Locci anche la soppressione del Servizio Autonomo di Avvocatura. la replica del sindaco Rossa
ALESSANDRIA – Torna all’attacco il consigliere comunale di Alessandria, Emanuele Locci. Questa volta nel suo mirino è finita la soppressione del Servizio Autonomo Avvocatura del Comune di Alessandria. “Nel 2008 – ha spiegato Locci – venne istituita come Direzione di Staff l’Avvocatura comunale al fine di evitare i numerosi ed onerosi incarichi legali esterni che avevano caratterizzato le amministrazioni precedenti. Ma bisogna arrivare al 28 gennaio 2015 affinché tale servizio, con l’approvazione della nuova macrostruttura dell’Ente, venisse finalmente istituito formalmente come Servizio Autonomo Avvocatura. Sono dunque rimasto sorpreso quando ho scoperto che con una delibera “secretata” la giunta ha sospeso dopo neanche un mese l’organizzazione del Servizio Autonomo Avvocatura andando ad istituire al suo posto un nuovo Nucleo Operativo con le funzioni precedentemente attribuite all’avvocatura, senza peraltro darne notizia al Consiglio Comunale, sotto il coordinamento del Segretario Generale anziché dell’Avvocato Bocchio come è stato negli ultimi sei anni. Il sospetto che viene è che questa sia una reazione isterica alla sentenza del Tribunale di Alessandria Sezione Lavoro Causa n.685/2014 del 28/01/2015 con cui l’amministrazione comunale esce sconfitta da un ricorso presentato proprio dagli avvocati assegnati al Servizio Autonomo Avvocatura. O, forse, è ancora peggio: non è che questa è solo una scusa per arrivare, come già si parlava qualche mese fa, ad assegnare nuovamente consulenze ai professionisti esterni all’ente come era in uso durante l’amministrazione Scagni nonostante questo comporterebbe un aggravio delle spese sostenute dall’ente? A pensare male si fa peccato ma con Rita Rossa ci si azzecca spesso!”.
Di diverso avviso, ovviamente, il sindaco Rita Rossa. “Le boutade del consigliere Locci mi sembrano più esternazioni da cabaret che espressione della capacità di affrontare seriamente le problematica della vita di una amministrazioni. Innanzitutto ci sono una serie di inesattezze “molto gravi”. La delibera non è secretata, viene comunicata ai consiglieri ma non può essere pubblicata perchè contiene dati sensibili su persone del Nucleo Operativo dell’Avvocatura. Come è noto, la legge impedisce a chi si occupa di aspetti gestionali, nel nostro caso l’avvocato Bocchio di occuparsi di Avvocatura e se l’Avvocatura fosse una direzione avrebbe bisogno di un dirigente addetto esclusivamente a questa funzione. L’Ente oggi ha però otto dirigenze rispetto alle 25 dei tempi d’oro e le oltre dieci che erano presenti poco prima del mio arrivo a Palazzo Rosso e non è pensabile che uno dei dirigenti possa occuparsi esclusivamente di questo settore. Per quanto riguarda il Servizio Autonomo Avvocatura, invece, visto il ricorso presentato al Giudice del Lavoro dagli avvocati per avere “l’alta specializzazione” un profilo professionale che comporta anche uno stipendio molto elevato, abbiamo avviato una serie di verifiche su costi e spese. Quando si è avvocati all’interno di un Comune è l’Ente a pagare i contributi all’Ordine e quindi vogliamo verificare la compatibilità di questa spesa con l’esborso di quasi 500 mila euro previsto dalla sentenza. Il nuovo Nucleo Operativo nasce proprio dall’esigenza di portare avanti pratiche e cause e contemporaneamente una serie di verifiche anche sul numero di avvocati all’interno dell’Ente. La città di Torino ha sette avvocati noi ne avevamo 5, la dottoressa Bocchio più altri quattro legali, ora ridotti quindi a quattro. Le dimensioni dell’Avvocatura vanno contemperate con le spese. Detto questo, noi siamo sereni e non c’è alcun atto isterico. Stiamo discutendo con gli stessi del percorso migliore. Avevamo reso l’Avvocatura servizio autonomo retto da una posizione organizzativa, figura leggermente inferiore all’alta specializzazione, ma con questa sentenza abbiamo bisogno di capire quale sarà l’impegno economico dell’amministrazione, visto che l’Avvocatura in ogni caso non può comunque svolgere alcune cause”.