Autore Redazione
giovedì
12 Marzo 2015
08:52
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Politica - Novi Ligure

I senatori del Pd “prudenti” dopo l’impegno del Ministro Lupi per la nomina del nuovo Commissario del Terzo Valico

I senatori del Pd “prudenti” dopo l’impegno del Ministro Lupi per la nomina del nuovo Commissario del Terzo Valico

ROMA – Politici e amministratori del territorio hanno chiuso il vertice sul Terzo Valico con il Ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, incassando l’impegno dell’esponente del Governo a nominare entro fine mese il nuovo Commissario. Riempire il “vuoto” rimasto dalla decadenza di Walter Lupi sembra sia il primo passo necessario per dare poi corso alle richieste arrivate dai Comuni interessati dai lavori di realizzazione del Terzo Valico. Dopo “i ritardi” e “le disattenzioni” dei mesi scorsi, hanno commentato i senatori del Pd Daniele Borioli, Federico Fornaro e Stefano Esposito, la parola d’ordine rimane “prudenza”.

“Su tutti i punti evidenziati dai Sindaci nella loro lettera, il Ministro Lupi ha dato riscontro e preso impegno puntuali. Sotto questo profilo, possiamo senz’altro dire che l’incontro sul Terzo Valico, svoltosi al Ministero dei Lavori Pubblici tra il responsabile del dicastero, gli amministratori locali e regionali e i parlamentari del Pd piemontese è stato proficuo ed è servito a temperare, almeno in parte, le gravi preoccupazioni e le tensioni che si sono manifestate negli ultimi giorni.
Tuttavia, dopo i ritardi e le disattenzioni che hanno connotato negli ultimi mesi il rapporto dei proponenti l’opera (RFI) e del Governo con gli enti locali, è doveroso essere prudenti e attendere che le buone parole di oggi diventino fatti, prima di dire che i problemi sul tappeto sono stati risolti.
Il primo segnale lo misureremo intorno alla fine del mese: il termine entro cui il Ministro ha garantito che sarà nominato il nuovo Commissario. Auspichiamo poi che possano essere concretamente attivati i meccanismi più efficaci per determinare, pur nel rispetto delle leggi e delle procedure da esse previste, quelle positive ricadute occupazionali che il mondo del lavoro attende e che, sino ad oggi, sono state quasi del tutto lettera morta.”

 

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