Autore Redazione
giovedì
1 Ottobre 2020
17:33
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Politica - Alessandria

Bovone choc: si ascolta troppo il Cristo e “la cosa sa un po’ di mafia”

Bovone choc: si ascolta troppo il Cristo e “la cosa sa un po’ di mafia”

ALESSANDRIA – Le dichiarazioni di Giuseppe Bianchini (SìAmo Alessandria) e Mauro Bovone (Forza Italia) hanno lasciato di stucco gran parte dei consiglieri comunali di Alessandria e dei componenti della giunta. Nei loro interventi i due politici hanno lamentato la ritenuta scarsa considerazione da parte dell’esecutivo nei confronti dei consiglieri, considerati “dei poveri fessi” ha spiegato Bianchini, deluso dalle ripetute segnalazioni mai esaudite a fronte della maggiore attenzione ad altre realtà. Un’accusa resa ancora più pesante e velenosa da Mauro Bovone. Il consigliere ha puntato il dito contro la vitalità del quartiere e di alcuni cittadini, capaci di catalizzare le attenzioni della giunta. Un atteggiamento che ha indotto Bovone a sostenere l’esistenza di “un secondo consiglio comunale in zona Cristo“. “Non siamo quasi mai ascoltati a Mandrogne, per esempio – ha aggiunto Bovone – forse dovremo cominciare a segnalare queste cose alla commissione Sud così il Comune interviene. Essere fottuti così non mi piace, non ho voglia di reggere questo peso: è un avvertimento“. Il politico si riferisce al lavoro della commissione al Cristo che, da tempo, raccoglie le istanze dei cittadini per rilanciare un intero quartiere, spesso sostenuta dall’attenzione della giunta.

Il consigliere di Forza Italia però si è spinto oltre chiedendo alla giunta e all’assessore Giovanni Barosini di “frenare un po’ tutte le richieste che arrivano dalla commissione sud altrimenti gatta ci cova e la cosa comincia a sapere un po’ di mafia, mafia sottobanco“. Il Movimento 5 stelle ha immediatamente replicato alle parole di Bianchini e Bovone difendendo i cittadini che si spendono per il territorio: “Per noi la partecipazione è fondamentale e per questo da oltre 8 anni ci battiamo per un regolamento delle rappresentanze territoriali che favorisca la partecipazione diretta di comitati e associazioni che rappresentano il territorio, i sobborghi, i quartieri in modo da rendere più efficace l’azione del consiglio e della giunta. I consiglieri contrari a questi gruppi di cittadini dicono no ai principi fondamentali della politica, della partecipazione dei cittadini e della democrazia. Ci auguriamo ne sorgano in tutti i quartieri e tutti i sobborghi. Ieri abbiamo sentito, dalle parole dei consiglieri Bovone e Bianchini, l’esatto opposto. Senza contare che là costituzione di questi comitati, associazioni rappresenta il fallimento delle forze politiche che da anni governano la nostra città“. Anche il vice sindaco Davide Buzzi Langhi, giovedì mattina, ha preso le distanze dalle affermazioni di Bovone. L’esponente di Forza Italia ha condannato le illazioni del consigliere e ha auspicato una “immediata rettifica, auspicando si sia trattato di un errore durante la discussione“. Buzzi Langhi ha anzi ringraziato tutti i cittadini che si prodiganonella attività a beneficio della comunità e tutti coloro che sono attivi nel suggerire idee e sottolineare problematiche, i residenti del Cristo come quelli di ogni realtà alessandrina“.

Le affermazioni di Bovone sono state respinte con fermezza anche dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia, al cui interno c’è anche l’assessore Cherima Fteita. “Prendiamo le distanze da simili affermazioni – si legge nel comunicato – e ribadiamo la nostra vicinanza ai residenti del Quartiere Cristo e alle Associazioni che in quel quartiere negli ultimi anni, dando grande dimostrazione di buona volontà e senso di appartenenza si sono rimboccati le maniche ed hanno iniziato un percorso che sta portando ottimi risultati sia sotto il profilo delle iniziative organizzate che sotto il profilo del miglioramento della qualità della vita nel quartiere. La discussione in realtà ci pare più un confronto tra consiglieri ed assessori con lamentele di scarso interesse rispetto alle istanze proposte dalla cittadinanza; in ogni caso i toni e i termini utilizzati soprattutto in riferimento agli abitanti del quartiere sono assolutamente inaccettabili. Ribadiamo il nostro ringraziamento a tutte quelle associazioni di cittadini che con il loro impegno cercano ogni giorno di migliorare la nostra città”.

Il gruppo consiliare della Lega ha manifestato infine totale appoggio a tutte le attività e gli spunti che giungono dal quartiere al di là del cavalcavia. “La Commissione Alessandria Sud, come le altre iniziative della società civile che in questi mesi stanno dando forza e vigore al Quartiere Cristo, aiutandolo a guardare con fiducia al futuro, hanno il nostro pieno plauso e appoggio. Scorretto e poco lungimirante cercare di sminuirne il ruolo, o addirittura insultarli: in questo modo si finisce con il fare un danno a tutta la nostra comunità. Il presidente della Commissione Sviluppo e Territorio Mauro Bovone – continua il gruppo consiliare – ha espresso critiche che non condividiamo, utilizzando un linguaggio addirittura offensivo. Ci auguriamo che abbia parlato a titolo puramente personale, e non di tutto il suo partito. In ogni caso la Lega si dissocia, e conferma il suo pieno appoggio alla Commissione Alessandria Sud, e ai commercianti e cittadini del Cristo impegnati ‘pancia a terra’ nel rilancio del loro Quartiere. La Lega offre loro tutta la collaborazione necessaria. Alessandria la rilanceremo così, tutta insieme, e con una forte partecipazione civica: non certo criticando/ostacolando chi ce la sta mettendo tutta per ripartire, e per segnalare giustamente all’amministrazione ciò che non funziona, e che può e deve essere migliorato”.

Durante la seduta del consiglio comunale, infine, sulla questione della scarsa attenzione alle richieste dei consiglieri l’assessore Giovanni Barosini ha invece spiegato che le difficoltà di intervento sono da imputare alla carenza di organico. “Non è questo l’unico motivo ma anche quello contribuisce a rendere tutto più complicato“. Una giustificazione non spendibile tuttavia per Rita Rossa del Partito Democratico, convinta di un approccio dell’amministrazione sbagliato perché in “tre anni e mezzo gli uffici cruciali sono stati sguarniti decidendo di investire in livelli dirigenziali“.

 

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