Autore Redazione
venerdì
2 Ottobre 2020
07:18
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Politica - Alessandria

Bovone si scusa: “Ho usato un modo di dire popolare”. Ma il Cristo resta offeso

Bovone si scusa: “Ho usato un modo di dire popolare”. Ma il Cristo resta offeso

ALESSANDRIA – L’infelice frase del consigliere comunale e presidente della commissione territorio, Mauro Bovone, durante l’ultima seduta ad Alessandria continua a far discutere. Il politico, mercoledì sera, aveva lamentato la scarsa considerazione della giunta nei confronti delle richieste dei consiglieri e per farlo aveva puntato il dito sul lavoro del Cristo e della Commissione Sud. Nel suo intervento Bovone aveva invitato l’esecutivo a non prestare più troppe attenzioni alle richieste di quel quartiere altrimenti la cosa avrebbe cominciato a “sapere un po’ di mafia“. Quella frase infamante ha infiammato i cittadini, indignati dall’insulto gratuito e anche dallo screditamento del lavoro compiuto finora. Bovone, raggiunto da RadioGold, ora prova a metterci una pezza, stupito, dice, da tanto clamore. “Si è trattato di una battuta, avrei potato dire carbonari, pescivendoli o chissà cos’altro. Era una frase come quelle che si usano in contesti di amicizia. Io mi scuso perché il riferimento alla mafia è una cosa che non penso assolutamente e al Cristo ho un sacco di amici“.

Bovone non sembra preoccupato dal polverone alzato e dalle rimostranze dei cittadini del Cristo, tuttora offesi per l’insulto gratuito ricevuto. Il suo intervento, ha spiegato, sarebbe stato dettato “dalla frustrazione di un gran lavoro che non ci viene mai riconosciuto. Io più volte, per esempio, ho segnalato i problemi al Cristo causati dai lavori per il teleriscaldamento, ma senza successo e questo per noi consiglieri è un problema perché sembra che non facciamo nulla e non è vero. Sicuramente ho usato una frase sbagliata, quella parola lì però si usa anche quando giochi a carte: in dialetto diciamo non fare il mafioso che nascondi le carte. Se qualcuno se la prende così a cuore allora ho qualche nemico che io credo di non avere al Cristo, sia ben chiaro, magari da altre parti, ma non lì. Io, da commerciante, sono abituato a esprimermi in modo popolare“. Il popolo del Cristo però al momento non ha smaltito l’offesa e per questo monta sempre di più la voglia di ritagliarsi un ruolo importante nel mondo politico cittadino, per smettere di essere considerato marginale e trovare una dignità legittima nel governo della città.

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