16 Marzo 2015
15:07
“I problemi legati al mondo del lavoro non sono superati, anzi”. Paparatto lancia le sfide del 2015
ALESSANDRIA – “Abbiamo vissuto un anno molto complesso perché abbiamo affrontato una serie di questioni nel rapporto con il Governo. È stato uno scontro forte. I temi che abbiamo portato in questi mesi non si possono dire superati perché la crisi continua a esserci e noi saremo ancora impegnati in manifestazioni e scioperi“.
Tonino Paparatto, segretario provinciale della Cgil ha ribadito il difficile momento del Pese e di conseguenza del territorio, una situazione che riporterà nelle piazze il sindacato insieme ai lavoratori oltre a dar vita a una serie di iniziative. “Il 26 è previsto lo sciopero dei metalmeccanici ad Alessandria e il 28 la manifestazione nazionale, tutto questo insieme a molte altre cose che stiamo facendo. La Cgil alessandrina è riuscita a rispondere a vari problemi in essere come la questione edile o il pubblico impiego e proprio in quest’ultimo caso è importante sottolineare la grande soddisfazione per il risultato assolutamente positivo alle elezioni rsu nonostante i problemi visti invece a livello regionale e nazionale“.
Le sfide per la Cgil però non sono finite. Il sindacato infatti si prepara a un primo appuntamento importante, a partire da giovedì, legato alla proposta di legge sugli appalti. Anna Poggio, segreteria Cgil, ha spiegato in questo senso che l’argomento riguarda tutti i servizi “come vigilanza, mense, ferrovie. Un mondo molto ampio che abbraccia molti settori e che negli anni è cresciuto in maniera marcata. All’interno di questo mondo si sono presentati problemi sia di natura legale, legati alla criminalità e alle infiltrazioni di tipo mafioso, sia una penalizzazione, in termini di costi, a svantaggio dei lavoratori. Loro pagano dal punto di vista salariale e in fatto di ore di lavoro. Le persone per mantenere il posto hanno dovuto ridurre il monte ore”. Per questo il settore è oggetto di particolare attenzione da parte della Cgil con“una proposta di legge opposta a quella di Renzi. Anziché togliere le tutele tentiamo di estenderle, facendo una parificazione a favore dei diritti per tutti. Vogliamo affermare tutele per tutti, negli appalti pubblici e privati, intendiamo contrastare la pratica di concorrenza sleale tra imprese e poi vogliamo consolidare ed estendere la clausola sociale cioé quella riferita al mantenimento dell’occupazione nei passaggi d’appalto“. Un altro aspetto importante riguarda “l’introduzione della responsabilità solidale da parte del committente per almeno due anni dalla cessazione dell’appalto. Un’operazione complessiva che si rivolge a lavoratori più deboli per affermare dei diritti e fare in modo che siano tutelati attraverso una legge. Il lavoro senza legalità non è accettabile”.
Tutto questo si inserisce anche nel macrotema del Jobs Act, ha poi aggiunto Tonino Paparatto, per cui “continuiamo a manifestare contrarietà e proveremo ad allargare la nostra azione all’interno dei contratti nazionali per arginare l’impatto di queste norme. Noi immaginiamo anche di prevedere un nuovo statuto dei lavoratori per aggirare la situazione di non rappresentanza delle nostre istanze all’interno del Governo. Tutte queste azioni hanno ricadute a livello locale. Noi con gli enti pubblici, con i colleghi di Cisl e Uil, con i rappresentanti di Confindustria cercheremo di capire come interagire”.
D’altra parte i dati dell’occupazione sono ancora una volta da brivido. Il 2104 è stato un anno nero per la provincia di Alessandria dal punto di vista lavorativo, come spiegato da Daniela Emiliani: “la disoccupazione, nel 2014, è aumentata del 16.7% rispetto all’anno precedente, un incremento salito al 200.7% se riportato al 2008, periodo in cui l’Italia ha cominciato ad affrontare la crisi. A scontare il lungo e difficile momento sono oprattutto i giovani e le donne, le categorie più penalizzate anche nel 2014. Un giovane su tre, nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, risulta senza lavoro. Inoltre i limitati segnali positivi sono bugiardi. La riduzione al ricorso agli ammortizzatori sociali, secondo il sindacato, non fa che denunciare una progressiva assenza di lavoro. Nel 2014 sono state comunque 9.529.371 le ore di cassa integrazione”.
Anche la riduzione delle imprese in provincia non può essere considerata una scrematura ma un duro colpo all’economia locale come ha spiegato Franco Armosino: “i dati sui fallimenti non potranno cambiare la tendenza di questi ultimi anni. Pensare che ci possano essere nuove attività è difficile. In una condizione del genere è necessario fare il punto e concentrare la nostra attenzione sulle fasce deboli. In questo momento è importante rilanciare la contrattazione con enti pubblici e prestare massima attenzione al welfare”.
Per questo, ha concluso Paparatto “il 2015 sarà un anno complicato, anche se finora abbiamo fatto un buon lavoro, sapendo che ci sono dei problemi. La Cgil di Alessandria è sana e importante, è la seconda camera del lavoro in Piemonte. Abbiamo chiuso con numero di iscritti pari a quello dell’anno precedente e pensiamo di sviluppare una azione importante anche nel 2015 che possa allargare la nostra presenza”.