Autore Redazione
giovedì
9 Dicembre 2021
15:30
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Politica - Alessandria

Accusa della consigliera Canalis alla Regione: “Emergenza chiusura rsa, dati drammatici”

Accusa della consigliera Canalis alla Regione: “Emergenza chiusura rsa, dati drammatici”

ALESSANDRIA – La consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis è preoccupata per il violento calo di addetti nelle residenze per anziani, una situazione allarmante, spiega, avvenuta nell’ultimo anno e su cui la Regione, accusa, non starebbe facendo nulla.

“I dati dell’Osservatorio della Cooperazione sono drammatici: dal 30 giugno 2020 al 30 giugno 2021 c’è stato un cospicuo calo di addetti – denuncia Monica Canalis. Siamo passati da 51.367 a 42.987 addetti totali in Piemonte e da 25.765 a 20.788 addetti delle cooperative sociali, soprattutto per la chiusura delle Rsa. Il calo di addetti delle cooperative si concentra pertanto nel comparto sociale, per lo più a causa della chiusura delle Rsa. Questo dato drammatico purtroppo non ci stupisce. Da mesi, infatti, denunciamo il basso tasso di occupazione dei posti letto e l’inerzia della Giunta Cirio nel reperire nuovi operatori sanitari. Il risultato non si è fatto attendere e molte Rsa hanno chiuso, con la conseguente riduzione dell’offerta socio sanitaria e la perdita di posti di lavoro“.

Il risultato di questi mesi, continua Monica Canalis era però “evitabile, a maggior ragione dopo l’alto numero di decessi della prima ondata del Covid, quando invece gli assessori Icardi e Caucino sostenevano che le Rsa fossero enti estranei al Sistema Sanitario Regionale, di cui non erano tenuti ad occuparsi. Di fronte alla chiusura di centinaia delle Rsa più piccole e la conseguente ospedalizzazione inappropriata dei loro ospiti, la Giunta Cirio si è limitata a distaccare temporaneamente personale dal pubblico al privato e ad erogare tardivi e insufficienti ristori“.

Eppure, conclude Canalis la forbice sono molte le richieste a fronte di posti disponibili: “C’è un 20% di posti letto vuoti e c’è una lista d’attesa di migliaia di persone: cosa aspetta la Giunta ad attivare nuove convenzioni e a reperire nuovi infermieri, anche in altre Regioni italiane o in altri Paesi europei? Solo così il trend occupazionale si invertirà e non si esporrà il sistema piemontese alla colonizzazione dei grandi fondi finanziari internazionali“.

 

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