3 Novembre 2020
05:19
A Novi la giunta “cambia passo” con nuove ambizioni sul Teatro Marenco: “Vogliamo riaprirlo tra un anno”
NOVI LIGURE – Un cambio di passo. Così il sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella ha definito il rimpasto della sua giunta, con l’arrivo dei due nuovi assessori Andrea Sisti e Maurizio Delfino, al posto di Costanzo Cuccuru e Giuseppe Dolcino.
“Quando abbiamo iniziato la nuova amministrazione sapevano dell’esistenza di problemi non da poco da affrontare” ha detto il sindaco Cabella “Questi si sono rivelati veramente pesanti e ci siamo trovati in difficoltà. Accogliamo persone perfettamente all’altezza della situazione, forze nuove nella giunta. Non che i due ex assessori non lo fossero ma i tempi di reazione dovevano essere più veloci, e parlo anche per me. Insomma, una giunta con un passo più veloce e giovanile, in linea col gruppo consiliare composto da gente giovane. Erano emerse parecchie incongruenze e abbiamo il dovere di riparare a queste irregolarità con un passo più ampio. Grazie a Giuseppe Dolcino che ha anticipato di un anno le dimissioni che aveva già preventivato di dare mentre per Cuccuru ho provveduto io a revocare le sue deleghe. La stima e l’amicizia nei suoi confronti, comunque, non cambiano”.
Lo stesso sindaco Cabella terrà per sé le deleghe al Commercio e alle Attività Produttive mentre Andrea Sisti si occuperà di Cultura, Sport, Pubblica Istruzione e Turismo. Nel suo intervento l’assessore si è in particolare concentrato sul Teatro Marenco: “Per la città rappresenta una occasione straordinaria” ha sottolineato l’assessore Sisti “che richiede sforzi gestionali straordinari. Ad oggi non possiamo fare sforzi per una apertura a breve. Dobbiamo lavorare subito per la stagione autunno/inverno 2021/2022, per poter aprire in modo completo. Siamo in una fase di transizione ma dovremo farci trovare pronti. Nel confronto con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria se emergerà una volontà diversa non nascondo possibile iniziative mirate anche nei mesi precedenti. Vogliamo fare qualcosa che abbia un valore simbolico per la comunità. Ora l’aspetto più urgente è dare una nuova governance, con la nomina del nuovo cda. Il teatro non può più aspettare. Dobbiamo prenderci cura del nostro gioiello. Il Teatro Marenco dovrà essere il motore culturale della città. Vogliamo fare economia della cultura, ridisegnando l’identità di Novi che ha le potenzialità per diventare città d’arte. Il teatro sarà grande promotore di energie. Novi può diventare città turistica, città d’arte di livello assoluto, ha forti potenzialità ma deve essere collocata in un contesto virtuoso. In questi mesi dove siamo costretti a chiudere avremo il tempo per progettare, in sinergia anche con Bosco Marengo e il complesso di Santa Croce. Dobbiamo far diventare il nostro Comune un’area di servizi di qualità e appetibili. Sugli altri fronti delle mie deleghe non entro nel merito delle ultime vicende sportive. Ci sono questioni relative a impianti e proroghe, ma intendo mantenere un rapporto proficuo con le società sportive. Lo sport a Novi è un valore aggiunto, con tutte le realtà abbiamo un rapporto aperto, siamo disponibili a un confronto, anche sul fronte della valenza sociale delle attività motorie. Anche sulle scuole faremo un monitoraggio continuo, saremo sempre al fianco dei nostri istituti che sono un’eccellenza da sostenere e potenziare”.
Maurizio Delfino, invece, ha acquisito le deleghe al Bilancio, alle Partecipate e al Personale: “Torno a vivere Novi dopo 30 anni, con grande entusiasmo, gioia ed emozione. Mi occuperò di deleghe impegnative ma attinenti al mio lavoro di commercialista. Ci saranno le ultime variazioni di bilancio entro fine novembre, poi si dovrà pensare al prossimo bilancio di previsione. Dobbiamo accelerare il percorso per un bilancio in tempo utile. Da subito ci concentreremo sulla programmazione 2021/2023, verificando gli equilibri di bilancio approfondendo conti e considerazioni operative e tecniche. Confido di portare qualche elemento innovativo, il modello organizzativo è da aggiornare, possiamo fare qualcosa di nuovo. Puntiamo all’utilizzo delle risorse nel miglior modo possibile. La spesa corrente sarà da monitorare come è sempre stato fatto. L’effetto del covid forse lo avvertiremo dal 2021, un -15% nella riduzione dei redditi, così come un -15% dell’Imu e nella tempestività del versamento della tassa rifiuti. Sarà anno impegnativo sulle risorse di parte corrente”.