25 Marzo 2015
00:00
“Troppi tre mesi di vacanze per gli studenti”: il ministro Poletti scatena la polemica
PROVINCIA – Ha diviso l’opinione pubblica la proposta del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, di ridurre a un mese, o un mese e mezzo, il periodo di riposo degli studenti delle scuole italiane e utilizzare le restanti settimane per attività di formazione in azienda. Il Ministro è partito da un’esperienza personale, quella dei suoi figli, abituati a lavorare, anzi “a spostare casse di frutta” durante le vacanze estive. Stare tre mesi “a far nulla” secondo il Ministro non va bene e la riduzione della vacanze estive è un tema che il Paese “deve affrontare”.
Una sollecitazione che alle orecchie di Riccardo Calvo, Dirigente dell’Istituto Superiore Cesare Balbo di Casale è risuonata come “l’ennesima riedizione dell’uguale“. Il tema delle vacanze è sul tavolo già dai tempi del Ministro Moratti, ha ricordato il preside casalese e oggi “non è certo questa l’emergenza della scuola“. “Quando avremo le risorse per mandare avanti gli istituti allora potremmo discutere dei mesi di vacanza degli studenti“. La durata del periodo di riposo dei ragazzi, ha commentato poi Roberto Grenna, Dirigente del Saluzzo Plana di Alessandria, “è ben diversa dall’immaginario popolare”. Tra chi deve affrontare l’esame di maturità e i rimandati che devono studiare per gli esami di riparazione di fine agosto, non sono molti gli studenti che riescono a godersi per intero i tre mesi di vacanza. L’idea di alcune settimane di stage durante i mesi più caldi dell’anno non è malvagia, ha aggiunto il preside alessandrino, ma va studiata con attenzione “ascoltando anche le manovalanze del mondo della scuola“. L’organizzazione di eventuali tirocini formativi durante le settimane estive “non è una banalità” e bisogna anche tenere conto delle esigenze di imprese e aziende per rendere lo stage estivo “davvero formativo per i ragazzi“. Non del tutto contraria all’idea lanciata dal Ministro Poletti, Maria Teresa Barisio, Dirigente dell’Istituto Cellini di Valenza. “Personalmente sarei più propensa a dilazionare le vacanze durante il corso dell’anno. Sarebbe opportuno prevedere delle pause un po’ più lunghe, magari in autunno o in primavera, quando si comincia a sentire un po’ di stanchezza. In tre mesi i ragazzi rischiano anche di annoiarsi e l’idea di coinvolgerli in un percorso di formazione non mi sembra male. Molti studenti del Cellini, soprattutto quelli del Linguistico, utilizzano i mesi estivi per vacanze studio all’estero e si riuscissero a organizzare programmi interessanti a livello territoriale credo che anche gli studenti sarebbero contenti di partecipare ad alcune settimane di formazione durante l’estate“.
Più dura, invece, la posizione dei sindacati rispetto alle affermazioni del Ministro. Ben poco contenta della nuova “invasione di campo” di Poletti nei temi dell’istruzione, Serena Morando Segretario Flc Cgil Alessandria. “Il Governo prima fa una riforma sull’apprendistato che dequalifica i percorsi formativi e poi Poletti li propone per gli studenti?” ha sottolineato con ironico stupore la sindacalista. “Poletti ha detto che la scuola si deve legare al mondo del lavoro, ma io vorrei invitare il Ministro e il Governo a connettersi con il mondo reale. Migliaia di studenti, in particolare quelli delle superiori, già oggi cercano di sfruttare le vacanze estive per aiutare le famiglie. Il problema è che il lavoro non si trova” . Altrettanto pungente l’invito rivolto dal Segretario Cisl Scuola, Maria Grazia Penna, al Ministro Poletti a preoccuparsi “di ridurre le vacanze obbligate e amare cui sono costretti i genitori degli studenti rimasti senza lavoro“. “Mi sembra che al Ministro del Lavoro sia sfuggito, nel suo ragionamento, quel piccolo problema della difficoltà di trovare lavoro. Mi sembra che Poletti oggi abbia ben altri problemi su cui concentrarsi, anzichè pensare alle vacanze degli studenti“.
E gli studenti italiani cosa ne pensano? Sono pronti a rinunciare a tre mesi di vacanze estive? “Assolutamente no” ben 9 su 10 tra quelli che hanno partecipato all’instant poll di Skuola.net. Tuttavia 1 su 3 si è dichiarato disposto a barattare le proprie ferie estive in cambio di un aumento delle ore destinate a stage ed esperienze in azienda, sia durante l’estate sia nel corso dell’anno.