27 Marzo 2015
00:37
Marcia popolare contro il terzo valico: il movimento No tav non molla
NOVI LIGURE – Mattinata intensa e ricca di avvenimenti quella di giovedì a Novi Ligure. Da un lato i lavoratori della Fiom – Cgil hanno sfilano per le vie cittadine, dall’altro il Movimento No Tav Terzo Valico, che di marce se ne intende, che ha tenuto una conferenza stampa per rendere pubblici i passi futuri che verranno compiuti. Rientrato finalmente il provvdimento cautelare che lo condannava a non poter dimorare o passare per i comuni interessati dal Terzo Valico, Claudio Sanita è tornato a parlare pubblicamente nella sede novese del movimento contro questa grande opera: “Sono mesi che ripetiamo le stesse cose – ha detto il portavoce – ed ora i nodi stanno venendo al pettine. L’inchiesta sulle attività illecite di Ercole Incalza altro non è che l’ennesima conferma di ciò che affermiamo da tempo”. Il nome del “super incaricato” per le grandi opere, finito recentemente in manette, era in effetti già stato fatto dagli oppositori del Terzo Valico. Sanita ha sottolineato che per quanto riguarda tracciato ferroviario ligure – piemontese, “il gruppo Gavio avrebbe pagato circa 700 mila euro al fine di velocizzare l’iter burocratico e delle autorizzazioni per l’opera per il periodo compreso fra il 2006 e il 2010, guarda caso proprio l’intervallo di tempo di stallo del Terzo Valico, periodo in cui si dovevano rilasciare quelle autorizzazioni che hanno consentito in un secondo tempo, nel 2012, di iniziare i lavori. Non siamo stupiti di nulla, abbiamo denunciato da tempo il connubio tra corruzione, tangenti e Terzo Valico, i fatti ci danno ragione, così com’è stato per la vicenda amianto. Quando dicevamo che esisteva questo pericolo ci davano dei visionari, salvo ricredersi oggi, non solo perché anche sulle stesse ditte che operano nei cantieri abbiamo già reso pubblico il fatto che molte di loro hanno legami con la criminalità organizzata. Ribadiamo che quest’opera va fermata e i fondi, secondo noi dovrebbero essere usati per mettere in sicurezza il territorio”. La situazione di quest’opera è quindi sempre più intricata e confusa. Basti pensare che se a Novi Ligure i lavori procedono in zona Pieve, con scavi e rilevamenti vari, ad Arquata Scrivia da oltre un mese ormai il cantiere è deserto, con le ditte che hanno denunciato il mancato pagamento delle spese da parte del Cociv (il consorzio incaricato di realizzare l’opera), e stanno portando via addirittura le pavimentazioni di cemento realizzate per consentire ai mezzi d’opera di muoversi. Il Movimento No Tav Terzo Valico ha quindi indetto una marcia che si terrà il prossimo 18 aprile, ad Arquata Scrivia, zona calda e simbolica della lotta al Tav (anche se sarebbe più corretto chiamarlo Tac).
Questa sera, poi, il Movimento No Tav Terzo Valico ha organizzato un’assemblea pubblica ad Arquata Scrivia. Il titolo è Gli enti locali e le Grandi Opere-Cosa potrebbero fare le amministrazioni comunali per opporsi al Terzo Valico. Appuntamento alle 21 nella Soms di piazza Vittorio Veneto, 1. Interverranno Sandro Plano, sindaco di Susa e Francesco Richetto, consigliere comunale di Bussoleno.
Nel frattempo, oltre all’assemblea pubblica che si tiene questo venerdì sera sempre ad Arquata, il movimento ha anche indetto una raccolta fondi per il pagamento di quei 3mila euro, frutto della condanna proprio di Sanita, in seguito a una giornata di protesta durante la quale erano avvenuti alcuni disordini con la pubblica sicurezza.
Si può effettuare un bonifico bancario al seguente IBAN: IT96Q0359901899050188528148 intestato a: “WELCOME associazione di volontariato”. Causale del bonifico: “Sostegno spese legali”.
Diego Cambiaso