Autore Redazione
sabato
19 Dicembre 2020
12:59
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Politica - Alessandria

Fallita Aspal: sul Teatro Comunale il botta e risposta tra l’amministrazione e Pd

Fallita Aspal: sul Teatro Comunale il botta e risposta tra l’amministrazione e Pd

ALESSANDRIA – Il Tribunale di Alessandria ha dichiarato il fallimento di Aspal. Nella sentenza si evidenzia come la società versasse “da tempo in una situazione di grave crisi economica” mentre “l’insolvenza risulta pienamente provata dall’entità del debito complessivo per oltre 8,6 milioni di euro a bilancio 2018 a fronte di una redditività d’impresa del tutto assente, o comunque evidentemente insufficiente a procurare alla società la liquidità necessaria con cui far fronte, in modo ordinario, alle proprie obbligazioni”. 

Una sentenza che chiude un lungo capitolo ma che lascia un grande punto interrogativo sul futuro del Teatro Comunale. “Un finale che avremmo voluto scongiurare ha sottolineato il Partito Democratico e Lista Rossaper il Teatro Comunale una lunga vicenda della quale non si possono prevedere né i tempi né gli esiti. L’agonia del nostro Teatro continua. Si sarebbe potuto fare molto di più, se solo al Sindaco e alla Giunta fosse interessato veramente”. I due partiti di minoranza hanno anche evidenziato quelle parti della sentenza che “chiamano il Comune alle sue responsabilità”: “l’assoluta incertezza sulla tempistica del progetto del Comune di Alessandria su un possibile rilancio del Teatro sociale, e con esso dell’attività d’impresa di ASPAL, o della messa a frutto di parte degli immobili nell’ambito di un apposito piano sottoposto alla Regione, individua un utile futuro meramente sperato” si legge nella sentenza.

Non si è fatta attendere la replica di Palazzo Rosso. Secondo l’amministrazione, infatti, “la dichiarazione di fallimento di Aspal rappresenta l’ultimo atto di una difficoltà dell’Azienda nota da molti anni e iniziata con il trasferimento, in epoca risalente, delle funzioni originariamente assegnate alla Società ad altri Soggetti partecipati e non (Farmal S.r.l., A.S.M. “Costruire Insieme”, I.C.A. Tributi e C.S.I.Piemonte). Dal momento della messa in liquidazione (risalente all’anno 2013) e poi con l’avvio dell’attuale consiliatura, l’Amministrazione del Comune di Alessandria, in uno con il Liquidatore Unico Avv.to Massimo Bianchi (che si coglie l’occasione per ringraziare del lavoro e dell’impegno gratuitamente profusi in tutti questi anni) ha operato con l’obiettivo di estinguere la Società procedendo a soddisfare (a saldo e stralcio) tutti i creditori inevasi e diversi da questo Ente”.

Mentre si è riusciti, nel corso degli ultimi tre anni, a risolvere tutti i problemi connessi ai posti di lavoro, purtroppo non è stato possibile raggiungere il risultato primario della estinzione con soddisfazione dei creditori. A ciò si deve, inoltre, aggiungere la pesante situazione di mancato riversamento a favore di questo Ente dei tributi incassati dalla Società prima della messa in liquidazione e risalenti al periodo precedente alla dichiarazione di dissesto finanziario del Comune (luglio 2012)”. 

“Malgrado ciò, questa amministrazione si è impegnata ad avviare, di concerto con la Regione Piemonte, lo studio di fattibilità di un importante progetto culturale di recupero e rilancio dell’attività teatrale alessandrina; progetto che, però, necessita ancora di tempi medi per poter prendere concreta forma attuativa in considerazione dei rilevanti finanziamenti richiesti. Tali tempi sono risultati incompatibili con i tempi previsti dalle vigenti norme in materia fallimentare e concorsuale”.

“Ciò non di meno, il Comune di Alessandria intende proseguire con tenacia e continuità nell’operazione progettuale che deve vedere il teatro della nostra Città quale principale punto di riferimento per il quadrante sud piemontese. Per questo motivo, ribadendo come la nuda proprietà dell’immobile di viale della Repubblica sia e resti in capo alla città, l’Amministrazione si farà parte diligente per sciogliere definitivamente il vincolo del diritto di superficie ancora in capo, fino al 2029, alla Società fallita e in tempi compatibili con la procedura fallimentare in essere. Corre l’obbligo ricordare, altresì, che proprio la presenza del diritto di superficie a favore di ASPAL S.r.l. non ha consentito di intervenire finanziariamente per la manutenzione straordinaria ed ordinaria dell’immobile che avrebbe inevitabilmente comportato un danno erariale imputabile agli amministratori in carica”.

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