9 Aprile 2015
13:15
Elezioni Valenza: Cassano 2 la vendetta
VALENZA – Ormai la scelta di Sergio Cassano era nell’aria e non ha stupito troppe persone, ma la sua ricandidatura è stata l’occasione per iniziare a togliere qualche sassolino dalla scarpa e per mostrare i muscoli a tutti, amici, o presunti tali, compresi. Il sindaco uscente ha sfoggiato determinazione e anche un po’ di tensione in alcuni passaggi del suo discorso, a dimostrazione che il calvario ‘politico’ di questi mesi è stato logorante. Ma il potere logora chi non ce l’ha e lui lo vuole mantenere ancora “per il bene della città” con buona pace di chi ha scelto altre strade o di chi ha tentato di farlo. Un passaggio questo che si può desumere dall’accostamento automobilistico che ha introdotto il ragionamento alla base della nuova avventura: “Stirling Moss, un pilota degli anni ’50 – ha spiegato Cassano – diceva che per raggiungere il limite non occorre coraggio, prudenza e imprudenza, ma occorre conoscere i propri limiti. I propri limiti a volte sono fallaci per cui i vuoti che si creano devono essere colmati da coloro che sono accanto al pilota. Questo perché il pilota alla fine possa vincere e far gioire tutti i compagni di squadra“. Secondo Cassano l’esatto contrario di quanto accaduto in politica finora durante la sua esperienza: “tu ottieni risultati positivi e gli altri sono invidiosi“. Una anomalia che per il sindaco uscente è frutto “del trapianto di una persona della società civile in un corpo che era ingessato. Uno che si infila in una situazione del genere non può non creare un certo sconcerto“.
Il battagliero Cassano ha replicato a chi l’ha accusato di non aver fatto politica spiegando di “aver semplicemente fatto politica per la città“. Attorniato da personaggi fedeli, come Paolo Soban, Luca Rossi, Viviana Colombo, Franco Ghietti e Giuseppe Gatti, Cassano ha infilato i primi affondi ricordando di aver “fatto il bene della città“. “Il comune era in pre-dissesto, era quasi fallito e a questo si è aggiunto Monti che ha danneggiato ancora di più le risorse del Comune. Noi abbiamo lavorato per risanare tutto e lo abbiamo fatto riducendo l’indebitamento del 25%, visto che la città aveva un indebitamento di 42 milioni e mezzo, portato ora a 31 e mezzo. Abbiamo diminuito i costi della telefonia del 60%, lo stesso per il parco auto e per i toner. Le spese per missioni e trasferte sono state ridotte del 90%, ed è andata così anche per le spese di rappresentanza. Io ho quasi sempre usato la mia macchina per spostarmi. Inoltre sarò andato al ristorante tre volte in tutto il mandato. Inoltre vorrei ricordare che il Sindaco, quando va bene, con tutte le responsabilità che ha, prende 1.940 euro“.
Nel lungo elenco di attività portate a termine Cassano ha ricordato il lavoro fatto in ambito sociale “nonostante il buco del Ciss” e il lavoro di rinnovo dell’Uspidali “che doveva essere venduto“. Cassano ha anche ricordato il livello della cultura valenzana tornato a “punte altissime” annunciando, per Expo 2015, l’inaugurazione di una mostra sulla gioielleria “curata dal professor Vittorio Sgarbi. Inizieremo con i 90 anni di Damiani e poi speriamo di avere il contributo delle ditte orafe valenzane“. Infine è tornato sull’insediamento di Bulgari per rimarcarne l’importanza, “merito di Valenza e dei Valenzani ma anche merito nostro – ha aggiunto Cassano. Perché Amisano, per esempio, non è più a Valenza. Questo accade perché quando i grandi marchi decidono di muoversi vogliono che i problemi si risolvano e noi l’abbiamo fatto”.
Per tutto questo lavoro Cassano si è rimesso in gioco e non ha voluto lasciare: “i miei cittadini mi hanno coinvolto. Io confermo la mia candidatura a sindaco di Valenza perché non voglio che Valenza torni nelle mani di coloro che fino a 5 anni fa hanno portato la città al fallimento (si veda QUI il VIDEO). Una cosa che non posso permettermi dopo mesi di battaglie“.
Sul fronte politico il sindaco uscente ha anche attaccato i detrattori e anche quanti della sua coalizione si sono sfilati nel corso di questi mesi: “io vorrei che qualcuno dicesse perché non con Cassano. Vorrei che desse delle motivazioni palusibili“. Tuttavia il primo cittadino in scadenza ha voluto tenere socchiuso l’uscio a Fratelli d’Italia e anche alla Lega, “che è sempre stato un ottimo compagno di viaggio”. Venerdì invece arriverà il coordinatore regionale di Forza Italia per dissipare una volta per tutte le difficili trattative degli ultimi mesi. Per evitare i ‘giochini della politica’ ora Cassano, in caso di vittoria, vorrà “una squadra, una squadra vera che non deve essere servile e asservita ma che dovrà capire che se il leader vince ne beneficia tutta la squadra“. Questa squadra sarà composta nei prossimi giorni “dopo un lungo travaglio – ha promesso Cassano”. Una sfida ricca di insidie ma animata dalla promessa di nuove scintille. D’altronde, riprendendo ancora una volta Moss, “i rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve“.
Fabrizio Laddago