Autore Redazione
martedì
5 Gennaio 2021
08:54
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Politica - Alessandria

“A chi giova la vendita di Alegas?”. L’interrogativo al Comune di Pd e Lista Rossa

“A chi giova la vendita di Alegas?”. L’interrogativo al Comune di Pd e Lista Rossa

ALESSANDRIA – “A chi giova la vendita di Alegas?“. Questo l’interrogativo che il Partito democratico di Alessandria e la Lista Rossa muovono al Comune. Questo è avvenuto dopo che “recentemente in Commissione e Consiglio comunale è andato in scena, e ha destato stupore, la scontro tra Palazzo Rosso e Amag riguardo alla volontà del gruppo, espressa dal suo Presidente Paolo Arrobbio, di entrare nel capitale della società che smaltisce i rifiuti alessandrini (Aral), posizione sulla quale la Giunta si è dichiarata sfavorevole“.

Secondo quanto si legge nel lungo comunicato non si tratta dell’unico “punto interrogativo sul futuro di Via Damiano Chiesa e del Comune stesso, che non sembra avere le idee chiare su come trattare e valorizzare il suo patrimonio e i suoi servizi più importanti. La vendita disperata delle farmacie ne è la cartina al tornasole, lo ricordiamo, per la seconda volta nella storia degli ultimi dieci anni, quando il centrodestra ha guidato Palazzo Rosso“. L’opposizione si dice preoccupata “dall’incertezza sul destino di Alegas rispetto alla quale sarebbe già presente sul tavolo del Sindaco la valutazione di mercato con il percorso tracciato per la cessione. Ipotesi tutt’altro che convincente a giudizio di chi scrive per le ragioni che seguono“.

Il Pd e Lista Rossa affermano che “Alegas è una società di commercializzazione del gas che sicuramente soffre il gigantismo di competitor che riescono a spuntare prezzi di acquisto più bassi potendo garantire fatturati comunque significativi per la maggior capienza del portafoglio clienti. Questa tuttavia non è una ragione sufficiente per vendere e la dimostrazione sta nel fatto che non risulta che lo stesso ragionamento venga fatto per le omologhe dei gruppi societari pubblici delle multiutilities presenti nella nostra provincia. Alegas sembra destinata alla cessione senza motivazioni sufficienti mentre bisognerebbe al contrario capire come mai sia passata da 1 mln di utile che poteva vantare tra il 2017 e il 2018 e la perdita secca di 1 mln nel 2019. Occorrerebbe capire come mai sia stata abbandonata ogni ipotesi di rafforzamento della rete commerciale in provincia in un momento in cui i legami territoriali potrebbero essere valore aggiunto del rapporto di fiducia cliente/azienda, da sempre elemento fondante del piano aziendale e commerciale di Alegas. Di più, la questione del personale“.

Infatti “se qualcuno pensa di cedere Alegas passando il personale al vertice della holding commette un doppio errore: a) carica di costi diretti il gruppo, per il personale di Alegas che sarebbe pagato dalla holding; b) costringe la holding a rinunciare alle risorse garantite oggi da Alegas che paga il service comprato proprio alla capogruppo. Una perdita secca, fra costi in più e mancati introiti, che vale non meno di due milioni di euro. Con conseguente e consistente peggioramento del consolidato patrimoniale del Comune di Alessandria. Una pietra tombale per il futuro di Amag, a meno che le risorse ottenute dalla cessione non vengano reinvestite per attività di servizio strategiche, remunerative e convenienti per i cittadini dei Comuni serviti. La sensazione invece è che Palazzo Rosso voglia vendere per incassare subito e finanziare il Comune con il solo orizzonte temporale dell’ultimo scorcio di consiliatura prima delle elezioni 2022. Del resto l’operazione di vendita della partecipazione del Comune in Farm.Al (farmacie), organizzata all’ultimo momento per fare cassa, mostra già tutti i suoi limiti“.

Poi, in conclusione, un appello: “Cerchiamo forze che in questa città abbiano ancora voglia di lottare per il bene comune e pubblico, per far sì che queste voci rimangano solo voci. Il Gruppo Amag è una fonte di benessere per la nostra collettività. Non deve essere smembrato e men che meno svenduto; certo, non può rimanere fermo di fronte ad un mercato che cambia. Ma la strada è dettata dalle aggregazioni intelligenti sulla base di progetti territoriali, per crescere in modo equilibrato e uscire dal nanismo industriale con un disegno di impresa al servizio dei cittadini. Su tutto il patrimonio del Comune va fatto un ragionamento di prospettiva, evitando altre operazioni last minute e senza ricadute strutturali, se non negative, come quella condotta con le farmacie“.

E un interrogativo: “Ma, ci chiediamo, è adeguato l’attuale vertice del Gruppo per affrontare un percorso di questo tipo? Si segua un percorso omogeneo, coerente e finalizzato alle scelte adottate dal Consiglio comunale di Alessandria con il coinvolgimento degli altri Comuni soci di Amag. La Giunta e la maggioranza hanno idee e solidità per affrontare la città e il Consiglio comunale su un tema così importante e strategico per il futuro della comunità alessandrina?“.

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