Autore Redazione
mercoledì
20 Gennaio 2021
05:43
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Politica - Alessandria

Crisi di governo: al Senato c’è la fiducia. Le reazioni dei parlamentari alessandrini

Crisi di governo: al Senato c’è la fiducia. Le reazioni dei parlamentari alessandrini

ITALIA – Una giornata lunga, frenetica e non certo avara di colpi di scena quella appena conclusa a Palazzo Madama. Al Senato il Governo Conte ha ricevuto la fiducia con 156 voti favorevoli. 140 i no, 16 gli astenuti. Uno scenario commentato così da quattro parlamentari della nostra provincia.

Soddisfatti i due esponenti della maggioranza: “Il Senato ha votato la fiducia al governo e questo ci consente di lavorare da domani al decreto Ristori ha sottolineato Susy Matrisciano, senatrice del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Lavoro “il Paese vive uno dei momenti più difficili della sua storia recente, e nel vortice di questa pandemia ci sono famiglie, lavoratori, imprese, cittadini ai quali è nostro dovere continuare a dare risposte e portare aiuti concreti, rapidi, efficaci. Il Movimento 5 Stelle c’è e come sempre farà la sua parte, con lo spirito collaborativo e la voglia di costruire che ci hanno accompagnati fin qui”.

“156 era un numero nelle attese della vigilia” ha commentato il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera Federico Fornarola maggioranza partiva da 151 (i 169 sì allo scostamento meno i 18 senatori di Italia Viva), si è ampliata a 156. Siamo in una situazione non nuova della storia della democrazia parlamentare: altre volte un governo aveva la maggioranza assoluta solo in un ramo del parlamento, non sottovaluto le difficoltà ma da un punto di vista formale il Governo è pienamente in carica e ha superato lo scoglio della fiducia. Ora l’obiettivo in brevissimo tempo è allargare la base del Governo, alcuni segnali come il voto del senatore del Partito Socialista Nencini sono importanti. Era una risposta che auspicavamo potesse arrivare anche da altre aree politiche, finora non c’è stata. Questo sarà il lavoro dei prossimi giorni. Certo, avremmo preferito dedicarci con maggiore intensità al Recovery Plan ma questa situazione è stata voluta dal senatore Renzi e noi ci comporteremo di conseguenza. Se i 16 di Italia Viva avessero detto non ci sarebbe stata la fiducia? Stiamo ai numeri, chi si è astenuto si è astenuto. In caso di dichiarazione di voto contrario di Italia Viva non abbiamo la controprova che tutti e 16 i senatori si sarebbero allineati. Io lascerei da parte questi esercizi che servono solo a mettere una toppa di fronte a un buco creato con senso di irresponsabilità verso il paese. Questa crisi, giustamente, non è stata capita dalla gente e anche noi addetti ai lavori facciamo fatica a capirla. Ora cercheremo una soluzione. Renzi? Di certo dal modo in cui se n’è andato non sembra proprio che voglia ricucire, anche considerando quello che ha detto in Senato, un intervento molto diverso da quello di Rosato alla Camera, il giorno prima”.

Molto critici, invece, i due politici della provincia seduti sugli scranni dell’opposizione: “Il voto del Senato” ha sottolineato il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinariha dimostrato che Conte non ha la maggioranza assoluta e che ha ottenuto la maggioranza relativa solo grazie all’astensione di Italia Viva, al voto di senatori di FI che hanno cambiato all’ultimo schieramento e di alcuni senatori a vita. Se Conte avesse quel senso delle istituzioni che ha rivendicato in Aula, prenderebbe atto della situazione e salirebbe al Colle per rassegnare le dimissioni e aprire una formale crisi di Governo. Visto che non lo ha, come non ha idee, valori e appartenenza politica, al pari del partito che lo ho messo al vertice dell’Esecutivo, cercherà di andare avanti finché riuscirà, ma questo Governo non ha i numeri per affrontare la crisi sociale, economica e sanitaria che sta vivendo il Paese”. 

Tra i primi abbiamo chiesto che il Presidente del Consiglio riferisse in Parlamento sulla crisi in corso” le parole di Massimo Berutti, senatore e Segretario nazionale di Cambiamo!martedì, invece, abbiamo ascoltato da Conte il mero elenco delle cose che il Governo dovrebbe aver fatto o vorrebbe fare. Numeri improbabili e nessuna visione. Il premier ha detto che non si spiega la crisi, che non era il caso di crearla. Ha accusato i suoi alleati di “disseminare mine” sul loro stesso percorso. Non avevamo dubbi su come votare, ne abbiamo avuti ancora meno dopo aver ascoltato Conte. Per questo, soprattutto in questa occasione, abbiamo convintamente votato “no” alla fiducia al Governo. Probabilmente questa compagine andrà comunque avanti, ma noi restiamo alternativi e propositivi, con l’obiettivo di mettere in campo una capacità progettuale concreta e proposte solide per ridisegnare il Paese dal punto di vista socioeconomico e fronteggiare la pandemia. Siamo dunque lontani da questo Esecutivo e al fianco del Paese migliore. Non quello delle crisi di palazzo, ma quello di chi ogni giorno lavora con concretezza per se stesso, la propria famiglia e la nostra comunità nazionale”.

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