Autore Redazione
venerdì
17 Aprile 2015
00:34
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Politica - Alessandria

“Il dormitorio femminile resta, per molte, l’unica soluzione”: la Caritas lancia l’allarme [FOTO]

“Il dormitorio femminile resta, per molte, l’unica soluzione”: la Caritas lancia l’allarme [FOTO]

ALESSANDRIA – Il dormitorio femminile e gli altri progetti della Caritas di Alessandria siano visti come patrimonio civico comune e supportati dall’amministrazione. Questa la richiesta dell’associazione Opere Giustizia e Carità ai consiglieri della Commissione Politiche Sociali e Sanitarie, in visita ieri mattina proprio alla struttura che da novembre del 2013 offre un tetto sulla testa alle donne in difficoltà. Solo nel 2014 sono stati conteggiati 3600 pernottamenti. Le dieci stanze “doppie” sono quasi sempre sfruttate tutti i giorni, dalle 16 alle 8 del mattino dopo, ed è sempre più difficile trovare alle ospiti una sistemazione definitiva. “Alcune” ha ricordato il presidente dell’associazione Opere Giustizia e Carità, Marco Santi “sono al dormitorio sin dall’apertura.” Sono soprattutto persone con problematiche di carattere psichiatrico, una condizione non semplice da affrontare anche per gli operatori. Sul futuro della struttura poi, resta un grande punto interrogativo: a gennaio 2017, infatti, finiranno i finanziamenti triennali della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Fondazione Social, i due maggiori finanziatori. Il dormitorio femminile costa circa 90 mila euro l’anno e il resto della cifra è stato coperto dal Cissaca, con circa 20.600 euro, il Comune e la Provincia, con 7 mila euro a testa. Ma diversi altri enti e associazioni hanno comunque dato una mano: “Correre per” ha finanziato la cucina, “il Contastorie” ha portato i libri, mentre “Coompany si è fatta carico del servizio lavanderia. “Di solito il tempo limite è di un mese, eccetto durante l’emergenza freddo”. Il dormitorio femminile è stato, ed è, anche un argine all’emergenza sfratti, per aver ospitato diverse famiglie rimaste senza una casa. “Da qui a gennaio 2017 c’è il tempo di articolare una risposta adeguata” ha concluso Marco Santi sottolineando ancora una volta la fondamentale funzione sociale del dormitorio femminile: “Per una donna ci sono maggiori rischi a passare la notte per strada, rispetto a un uomo. So che alcune, ad esempio, hanno dovuto sacrificare la loro dignità umana per trovare una sistemazione.”

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