Autore Redazione
lunedì
20 Aprile 2015
14:51
Condividi
Politica - Alessandria

Sulla sentenza della Corte dei Conti versioni differenti da destra e sinistra

Sulla sentenza della Corte dei Conti versioni differenti da destra e sinistra

ALESSANDRIA – Continuano ad accavallarsi le dichiarazioni politiche sul dissesto di Alessandria. la sentenza della Corte dei Conti sull’incandidabilità degli ex amministratori (si legga la sentenza QUI), ha innescato nuove polemiche con le reazioni delle differenti parti politiche.

Il coordinamento provinciale di Forza Italia ha spiegato: “la sentenza ormai conosciuta in città e con la quale vengono assolti i 31 amministratori pubblici, compresi l’ex sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, e altri componenti la Giunta comunale, dall’accusa di aver prodotto il dissesto del Comune, ha generato non poca sorpresa, anche se in noi non ha fatto altro che confermare certezze. Infatti molti erano ormai abituati a pensare, ferma la fiducia nella Magistratura contabile che ciò che i nostri avversari, Sindaco Rossa e PD in testa, affermassero non fossero altro che verità. Invece la sentenza ha detto tutt’altro: in estrema sintesi che la situazione comunale ereditata da Fabbio e dal centrodestra era ormai compromessa. Se ne deduce che solo la responsabilità dei nostri amministratori locali ha consentito ad Alessandria di procedere, di mantenere inalterata la qualità dei servizi, l’occupazione e di migliorare gli investimenti, specie in un periodo come quello trascorso tra il 2007 e il 2012, ove la crisi ha attanagliato non poco gli Enti Locali in Italia. Peraltro la situazione dei rapporti tra Stato e Comuni, più volte denunciata dai vertici dei sindaci dell’Anci, è stata in quegli anni fortemente sbilanciata a favore di un risanamento che è stato massimamente fatto pagare ai Comuni e molto poco allo Stato.
In questa situazione il mantenere inalterati i livelli quali-quantitativi del Comune di Alessandria è parso assai difficile, ma possibile. Occorreva certo ancora tempo e azioni ormai ben delineate attraverso i provvedimenti della Giunta Fabbio adottati all’inizio del 2012.
Invece la Giunta Rossa ha optato frettolosamente per la scelta del “dissesto”, provvedimento non condiviso da consiglieri comunali del centrodestra, certi che avrebbe fatto solo male alla città.
Un vicenda durata quasi quattro anni – dal settembre 2011 – innescata nel giugno 2011 anche da denunce di avversari politici che in queste ore trova una ragionevole soluzione e che malleva gli amministratori di centrodestra da responsabilità complessive troppo in fretta, sommariamente ed esclusivamente gettate sulle loro spalle.
Si è anche assistito a strumentalizzazioni esagerate, se non ad un tentativo di spazzare via dalla vita politica cittadina un’intera classe dirigente, che cercava di far uscire la città dalle difficoltà con una propria strategia.
Agli amministratori finalmente assolti va la solidarietà di Forza Italia e l’incoraggiamento a riprendere con lena l’impegno in favore di Alessandria. A coloro che stanno ancora chiarendo le loro posizioni presso la magistratura, l’auspicio è che si risolvano quanto prima e che il dibattito politico ritorni nelle competenti sedi consilari, ponendo al centro i problemi della città e dei suoi abitanti“.

Sullo stesso tema il Pd alessandrino ha spiegato la sua visione: “intendiamo sottolineare i riferimenti alla situazione finanziaria comunale contenuti nel dispositivo. Leggiamo che ‘il dissesto dichiarato nel 2012 costituisce un mero fatto storico dal carattere inoppugnabile’ (si legga a proposito tutta la pagina 19 della sentenza) e che ‘affonda le proprie radici nel passato, in funzione di un progressivo ed inarrestabile deterioramento della situazione economico-finanziaria che trova le sue cause immediate e determinanti, in assenza di valide ed efficaci misure correttive durante l’arco temporale anteriore all’esercizio 2011?. E ancora si legge che i comportamenti degli amministratori “certamente non hanno determinato il dissesto, ma hanno integrato, al contrario, il tentativo velleitario di guadagnare tempo dissimulando la gravissima e cronica crisi finanziaria in cui versava da molti anni l’ente locale ormai giunta al punto di non ritorno senza alcuna concreta via di uscita”. Si ribadisce pertanto non soltanto che dissesto vi era nei numeri, come stabilito in seguito dalla Corte dei Conti nella primavera del 2012 con la delibera 260 menzionata, ma anche l’assenza dell’adozione di misure idonee ad evitarlo in una fase precedente all’insediamento dell’attuale amministrazione che le conseguenze del dissesto ha dovuto gestire, coordinando gli sforzi della città per raggiungere in tempi rapidi il riequilibrio sancito nel bilancio consuntivo del ’13. Abbiamo insomma qualche ulteriore punto fermo nella ricostruzione di quanto accaduto. Noi però abbiamo già voltato pagina, e siamo al lavoro da mesi per individuare modalità e risorse a sostegno e sviluppo di progettualità, a partire dal programma di mandato che è frutto dell’accordo con gli elettori che nel ’12 ci hanno affidato il governo della nostra città“. 

Condividi