16 Febbraio 2021
13:41
L’Anci chiede di coinvolgere i Sindaci nella campagna vaccinale: le reazioni dei primi cittadini dell’Alessandrino
ROMA – I sindaci vanno coinvolti nella campagna di vaccinazione per accelerare il processo di immunizzazione. In sintesi è questa la richiesta fatta dall’Anci al Governo attraverso una lettera redatta dal presidente Antonio Decaro e indirizzata alla nuova ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini. Nella lettera emerge la volontà di “collaborare per la migliore riuscita possibile della campagna di vaccinazione. Una campagna che per essere di massa non potrà prescindere dal lavoro che i sindaci dovranno coordinare in ogni città media o grande“.
Decaro ha chiesto “chiarezza sugli oneri: i sindaci offriranno gli impianti, le strutture per stabilire punti di vaccinazione, ma per servizi come pulizia e custodia, occorrerà far fronte a spese straordinarie che non potranno essere sostenute dai Comuni“. Nella lettera, Decaro ha voluto rinnovare “la disponibilità dei sindaci a proseguire lungo la strada della leale collaborazione e del massimo impegno a condividere strumenti e obiettivi per garantire al Paese il superamento dell’emergenza e la rapida ripartenza. In virtù di questa disponibilità, rappresento l’opportunità di un coinvolgimento diretto dell’Anci nell’ambito del lavoro e del confronto in atto per la definizione di alcuni aspetti essenziali del piano vaccinale in favore della popolazione“.
Per Decaro, “imprimere il massimo dell’ accelerazione possibile per raggiungere l’immunità di gregge è l’obiettivo prioritario che deve vedere tutte le istituzioni, soprattutto quelle territoriali, coinvolte ed impegnate in questo sforzo“. Pertanto, invita la ministra Gelmini a “non esitare a coinvolgere il sistema delle autonomie locali nel processo di pianificazione riguardante, in particolare, l’individuazione delle strutture e dei luoghi per la somministrazione vaccinale, al fine di garantire una diffusione il più possibile capillare su tutto il territorio“.
Secondo Paolo Lantero, sindaco di Ovada, si tratta di una “scelta logica già intrapresa da molti di noi. Ad esempio ad Ovada abbiamo predisposto il palazzetto dello sport come luogo preposto per fare i vaccini dato che l’Asl non disponeva di locali adeguati. Contenere e sconfiggere questa pandemia è compito di tutti e se lavoriamo insieme possiamo dare una mano concreta all’intera popolazione“. Parere analogo del primo cittadino di Acqui Terme. Lorenzo Lucchini, infatti, parla di “sinergia tra amministrazione e Asl. Il Comune di Acqui ha fornito una sede per agevolare la campagna vaccinale ad esempio“. E sugli oneri chiesti dall’Anci sottolinea che “si tratta di una questione marginale. È più importante una maggiore comunicazione da parte dell’Azienda sanitaria locale. Chiediamo da tempo un dialogo sempre più fitto e intenso per informare la popolazione in un momento così complesso e difficile“.
A Tortona il rapporto tra Amministrazione e Asl è stato definito “fondamentale” dal sindaco Federico Chiodi. “Ricevere e fare richieste che vengono affrontate e accolte è fondamentale nella lotta al Covid-19“, ha spiegato il primo cittadino. Che poi precisa: “Non tutti i Comuni dispongono di Locali idonei per le campagna vaccinali ma metterli a disposizioni in un momento come questo è un dovere. Se poi dovessero arrivare per la loro gestione aiuti dallo stato ben venga. Detto questo personalmente a Tortona sono stati individuati diversi centri per partire con le vaccinazioni e che verranno presentati nei prossimi giorni“. Federico Riboldi, sindaco di Casale Monferrato, si è detto “completamente d’accordo nella scelta di investire i comuni di maggiori responsabilità nella gestione dei vaccini. Certo, gli aiuti economici da parte del Governo sono sempre importanti ma mi auguro che l’esecutivo attui una gestione migliore della campagna vaccinale rispetto a quanto fatto sino adesso dove, ed è sotto gli occhi di tutti, ci sono state parecchie falle soprattutto a livello di tempistica“.