23 Aprile 2015
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Il sindaco Rossa dice sì al Terzo Valico e l’assessore all’Ambiente Lombardi diserta la Giunta
ALESSANDRIA – Il Movimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia e Libertà avevano chiesto al sindaco Rita Rossa di pronunciare un secco “no” all’utilizzo delle cave alessandrine per il Terzo Valico. La posizione assunta dalla Giunta di Alessandria alla vigilia dalla Conferenza dei Servizi di questo giovedì in Regione è però suonata come un via libera ai camion al lavoro nei cantieri dell’Alta Velocità. Deve averlo pensato anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria, Claudio Lombardi, che mercoledì ha “volontariamente preferito” non partecipare alla riunione a Palazzo Rosso e assistere invece all’incontro a Torino sul dissesto idrogeologico. Contrario al Terzo Valico, l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, anche come assessore all’Ambiente, ha più volte espresso le sue perplessità sull’utilizzo delle cave alessandrine per il rischio di contaminazione delle falde acquifere. “Nonostante qualunque forma di controllo, c’è questo rischio potenziale che, secondo me, non bisogna correre. La mia posizione è quella di Sel. Da sempre siamo stati contrari al Terzo Valico e, a maggior ragione, lo siamo adesso”. In Giunta, ha precisato Lombardi, gli assessori sono però 9, più il sindaco che, a quanto pare hanno un’opinione “difforme“.
Per il primo cittadino di Alessandria, Rita Rossa, il Comune non avrebbe però alcuna “potestà” sull’utilizzo delle cave già individuate, che verranno solo riempite nel primo lotto dei lavori, anziché nel secondo e nel terzo come inizialmente previsto. In vista di questa modifica e della conseguente Conferenza dei Servizi, il Comune, messo all’angolo “dalla Legge Obiettivo Nazionale e dalla normativa regionale”, ha quindi fissato una serie di vincoli e paletti. “Compensazioni ambientali” tra cui il rifacimento di strada Stortigliona e anche di via Genova a Spinetta “anche se su quest’ultima non passeranno camion” ha garantito il sindaco. L’amministrazione ha poi deciso di inserire nel piano cave anche Cascina Guarasca per sgombrare il campo “da ogni possibile dubbio” sul futuro utilizzo dell’area. “Lì, come avevamo detto, non ci sarà nessuna discarica. La rinaturalizzazione avrebbe comunque portato terre e rocce nella cava. Tanto vale, allora, mettere dei vincoli, prevedendo un monitoraggio aggiuntivo di Arpa, pagato dalla Provincia. In più, chiedendo di ritombare tutti i buchi della Fraschetta, anzichè una cava che poteva essere coltivata per altri 15 anni o un buco a cielo aperto, entro 4 anni in quell’area avremo invece un bosco”.
Sul piatto della bilancia, le“compensazioni ambientali”, cui si aggiunge anche la riapertura della trattativa con la Regione per il rilancio dello scalo ferroviario, pesano, però, quanto il potenziale di rischio di contaminazione delle acque? Come evidenziato anche nella relazione di Arpa che verrà illustrata questo giovedì, a cava Clara e Buona si sono praticamente formati dei veri e propri “laghi di falda” e a valle ci sono i pozzi dell’acquedotto. Anche potenziando i monitoraggi, i controlli dell’Agenzia Regionale per l’ambiente rimarrebbero comunque “a campione” e con il via vai di decine di camion la possibilità che si inneschi un meccanismo di rischio c’è. Una prospettiva “inaccettabile” per l’assessore Lombardi e anche per il Movimento 5 Stelle. Appreso della delibera che avrebbe anche “calpestato la volontà espressa dal Consiglio Comunale” i pentastellati hanno però rivolto la loro ira proprio contro il membro dell’esecutivo “dissidente”. Una richiesta di dimissioni, ha spiegato il Movimento 5 Stelle, dettata dall’incapacità dell’assessore Lombardi di adempiere “agli impegni assunti e mai, purtroppo, portati a termine, in difesa della salute dei cittadini e della tutela dell’ambiente a livello locale”.
Tatiana Gagliano