12 Maggio 2015
22:54
Il Comitato No Tav Terzo Valico Tortona chiede all’amministrazione un consiglio comunale aperto
TORTONA – Il Comitato No Tav Terzo Valico Tortona ha scritto una lettera rivolta al sindaco Bardone, all’assessore all’Ambiente Fara e ai consiglieri comunali.
Da anni i comitati No TAV, contrari alla faraonica opera del Terzo Valico, ne denunciano l’inutilità (le linee ferroviarie esistenti sono sottoutilizzate) ed i danni gravissimi che ne derivano per l’ambiente e per la salute dei cittadini, il tutto con lo sperpero di soldi pubblici, per una cifra stimata inizialmente intorno ai 6,2 miliardi di euro (ovvero un costo di circa 115 milioni di euro al km per una tratta di circa 53 km.) destinata inevitabilmente a salire. Soldi sottratti a scuola, sanità, pensioni, welfare, lavoro. Soldi sottratti alla manutenzione del territorio (problema particolarmente sentito in zone più volte alluvionate e a forte rischio di dissesto idrogeologico).
Come cittadini del Comune di Tortona, ci preoccupiamo dell’impatto che tale opera avrà sul territorio locale e sui danni che apporterà in termini ambientali e di salute.
Da progetto risulta che il nostro Comune concederà o ha concesso una serie di cave:
- cava Castellotto 1 e cava Castellotto 2 (zona svincolo autostradale);
- cava Castello Bollo;
- cava Montemerla.
Nonostante le recenti inondazioni, infatti, non pare definitivamente uscita di scena neppure la cava in località Montemerla, a due passi dal popoloso quartiere Oasi, dalle scuole e dai centri commerciali Iper ed Esselunga. A seguito delle abbondanti piogge dell’autunno scorso e dell’esondazione del Grue, la cava si è allagata, preannunciandoci scenari decisamente preoccupanti nel caso in cui vi fossero depositati smarino, amianto e veleni in cava, con le falde sottostanti destinate ad assorbirli.
Di recente scomparsa dal piano cave è invece quella di Castello Armellino (tra Tortona e Sale), destinata in origine al deposito di smarino del Terzo Valico e schiumogeni tossici, in mezzo a terreni agricoli su cui si coltivano prodotti destinati alla vendita e al consumo.
Tale cava, nel mese di febbraio 2015 “è stata posta sotto sequestro giudiziario ed è stata contestualmente trasmessa all’Autorità Giudiziaria – competente per territorio – una specifica comunicazione in merito. (…) È emersa la presenza diffusa di diverse tipologie di rifiuti. Le determinazioni analitiche, eseguite presso il laboratorio Arpa di Alessandria, discrimineranno se i campioni di terreno prelevato sono stati contaminati da rifiuti speciali pericolosi o meno. Da una prima sommaria valutazione emerge che la presunta attività di interramento dei rifiuti sia avvenuta nel passato.” (cit. Arpa)
Pertanto chiediamo all’Amministrazione comunale intera, in primis il Sindaco, in quanto tutore dell’interesse dei cittadini, di fare effettuare urgentemente una serie di indagini:
Quanto emerso relativamente alla cava Castello Armellino ci fa ritenere necessario chiedere che:
- I controlli effettuati per tale cava vengano estesi anche a tutte le altre cave, del Terzo Valico e non, con conseguente pubblicazione all’Albo Pretorio del Comune degli esiti di tali esami.
- Che vengano effettuati dall’Arpa controlli sulle falde in prossimità delle suddette cave (attendiamo gli esiti relativi a Castello Armellino, i cittadini hanno il diritto di sapere o questa può cadere nel dimenticatoio e per giunta nel silenzio dell’Amministrazione?) e il conseguente esito pubblicato all’Albo Pretorio;
Anche molte delle ditte che hanno finora ottenuto gli appalti per l’Opera, hanno spesso legami con i clan della ‘Ndrangheta attivi in città, o già condannate per reati di varia natura: a Tortona nella maggiore cava per dimensioni, la Montemerla, ha operato la ditta Ruberto, già sottoposta a interdittiva antimafia;
Pertanto, per trasparenza, chiediamo che, sempre all’Albo Pretorio, vengano pubblicati i nomi delle ditte che hanno attualmente o avranno in futuro, in appalto e subappalto i lavori relativi al Terzo Valico, come i lavori che si stanno già svolgendo a Rivalta per ampliamento cavalcaferrovia.
Considerato inoltre che:
- migliaia di camion (in aggiunta a quelli già in transito da e verso le aree logistiche di Tortona) trasporterebbero tali materiali inquinanti, incluso amianto (dalle fibre volatili, di facile dispersione nell’aria, nell’acqua e nel suolo), sulle strade di Tortona e dintorni, strade già oggi congestionate dal traffico di mezzi pesanti;
- la nostra città si trova già in una zona tra le più inquinate d’Italia ed ad alta mortalità per tumore;
- i cittadini tortonesi sono preoccupati per la propria salute, come dimostrano le oltre 1800 firme raccolte dal nostro comitato con la petizione popolare in cui si chiede al comune di Tortona di non concedere cave e strade del tortonese per i traffici dei camion e per i depositi degli scavi del terzo valico (petizione depositata in comune più di un anno fa e mai presa in considerazione né dalla precedente né dall’attuale Amministrazione Comunale)
Preso atto che nella nostra zona i traffici di rifiuti tossici ed il loro deposito sono una prassi diffusa da decenni, preso atto dello stato di alcune zone -come dimostra la pericolosa vicenda di Castello Armellino.
Preso atto che il deposito di smarino sarebbe un’ulteriore elemento di rischio per la salute delle nostre falde, nonché dell’aria.
Chiediamo ancora una volta di non concedere il territorio tortonese per tale scempio.
Chiediamo urgentemente un’indagine approfondita sullo stato delle falde in tutto il territorio del tortonese nonché sulla potabilità dell’acqua (con indagine ed esame sia alla fonte che al rubinetto).
Chiediamo un consiglio comunale aperto, con modalità di reale partecipazione dei cittadini tortonesi, sull’argomento Terzo Valico, cave e falde a rischio da effettuarsi al più presto).
Fatto salvo che non solo noi, ma la città di Tortona tutta si attende risposte rapide e chiare da parte dell’Amministrazione in merito ai rischi per la salute e per l’ambiente, è altrettanto chiaro che la nostra lotta continuerà indipendentemente dalle risposte date (siamo contrari all’opera in toto e non semplicemente preoccupati per la concessione di una cava piuttosto che un’altra..) ma siamo ovviamente sempre pronti al confronto, ancor più se questo avvenisse in un consiglio comunale ove tutta la cittadinanza possa assistere e partecipare attivamente al dibattito.