Autore Redazione
venerdì
23 Aprile 2021
15:09
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Politica - Alessandria

Firenze primo capoluogo ad aver abolito la “tampon tax”

Firenze primo capoluogo ad aver abolito la “tampon tax”

ITALIA – Firenze sarà il primo capoluogo di regione italiano ad abolire la tampon Tax e quindi le 21 farmacie comunali non faranno pagare l’Iva sugli assorbenti femminili. “Abbiamo seguito l’iter della mozione votata dal Consiglio comunale di Firenze e abbiamo deciso di abolire l’Iva sugli assorbenti femminile, fino al 31 marzo 2022. Poi – spiega Maria Vannuzzi, direttore retail Afam Spa – attendiamo una legge nazionale”.

Firenze sarà il primo capoluogo di regione italiano a sostenere la causa, scegliendo di abolire la tampon tax nelle farmacie comunali. Dopo la votazione all’unanimità in Consiglio comunale, primo in Italia, a favore della mozione ”Stop tampon tax. il ciclo non è un lusso’ – spiega la consigliera del Partito Democratico Laura Sparavigna proponente dell’atto – oggi il Comune si schiera nuovamente a sostegno dell’equità sociale ed economica. Spesso la campagna viene derisa o ridimensionata ma è proprio dalla battaglia contro queste disparità di trattamento economico, che generano iniquità sociali, che passa la promozione dell’equità e della cultura della parità“.

Il ciclo non è un lusso eppure in Italia l’IVA sugli assorbenti è al 22%, cioè la tassazione prevista per tutti i prodotti rientranti nella categoria dei beni non di prima necessità come per i tablet, i profumi, le sigarette. Persino al tartufo è toccata una sorte migliore, ritenuto bene essenziale, ha l’Iva al 4%! Nonostante una donna non possa scegliere se e quando averlo, sta a tutti noi scegliere se e quanto tassarlo – spiega la consigliera del Partito Democratico Laura Sparavigna, presidente della Commissione Istruzione, Formazione e Lavoro – e l’attuale scelta di mantenere la soglia massima, crea iniquità sociale quanto economica, aggravando il peso della spesa media per ogni donna e ragazza sino a generare il fenomeno ”period poverty” (povertà mestruale), ovvero l’impossibilità economica di potersi garantire un’igiene adeguata durante tutto il periodo mestruale“.

 

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