14 Maggio 2015
05:32
Prosegue la polemica sul milione perso da Aral per uno zero dimenticato
ALESSANDRIA – La discussione della mozione di Emanuele Locci ieri in commissione ad Alessandria non ha prodotto molti risultati. Era volta ad accertare le cause e le responsabilità dell’errore materiale che ha provocato una perdita di un milione di euro ad Aral. Anziché riportare 130 tonnellate di conferimento della plastica è stata indicato il solo numero 13, dimenticando uno zero e questo ha bloccato il conferimento della plastica all’azienda per quasi sei mesi. L’errore è stato commesso, come spiegato anche dall’Ingegner Claudio Coffano della Provincia di Alessandria, in seguito a una richiesta dell’azienda. “Un errore di trascrizione” ha aggiunto l’assessore al Bilancio Giorgio Abonante che però, ha spiegato il Presidente di Aral Fulvio Delucchi, non avrebbe provocato danni perché il mancato ricavo, di circa 1 milione e 375 mila euro, era eroso da un costo di smaltimento parificabile a quella cifra.
Per Locci però la questione non può essere risolta così, ha spiegato ieri in aula: “noi, nella seduta del primo aprile, avevamo appreso che la perdita di almeno un milione di euro era avvenuta per un errore fatto su un’autorizzazione in Provincia. In realtà l’ingegner Claudio Coffano ha detto che l’errore era di Aral che si è poi corretta mandando un’altra richiesta. Le responsabilità perciò da qualche parte ci sono. Io non voglio che il consiglio comunale le individui ma dovrebbe dire che i cittadini meritano tutela nel ricercare chi ha responsabilità qer questa perdita se poi il denaro viene richiesto ai cittadini per ricapitalizzare l’azienda. Se non ci fosse stato quel danno il milione ci sarebbe stato. Perciò mi sembra evidente la necessità di affidarci alla Procura della Repubblica per eventuali aspetti penali e alla Procura della Corte dei Conti per cercare responsabili e ottenere un danno. Mi sorprende questo atteggiamento della maggioranza che non ha voluto seguire questa linea. Io ho voluto passare dall’aula senza andare dai Tribunali perché l’ente nel suo complesso è stato danneggiato e quindi mi aspettavo che tutto il consiglio comunale appoggiasse questa linea. Adesso riporteremo il tutto in aula. La commissione non ha chiarito la questione e noi riporteremo la vicenda in consiglio comunale. Se quest’ultimo riterrà che il danno di un milione non meriti la tutela di un’indagine giudiziaria valuteremo con i colleghi se andare nelle aule di giustizia per portare avanti questo tema che, ripetiamo, danneggia i cittadini“.
Sull’esito della commissione l’altro firmatario della mozione, Piercarlo Fabbio, ha spiegato che la seduta la sua utilità l’ha avuta, quantomeno per accertare che l’errore è stato commesso: “la commissione è servita comunque a diraradare alcune questioni a cominciare dal capire come si è arrivati a perdere un milione di euro. Come sia stato possibile commettere questo errore è dato dal fatto che se io posso stoccare solo 13 tonnellate e un camion ne porta 22 è chiaro che non mando mezzo camion a riempirsi qui ad Alessandria e perciò taglio il rapporto che ho nel conferimento. Se invece ho 130 tonnellate di stoccaggio è chiaro che posso mandare ogni tanto a raccogliere e quindi mantenere un rapporto. Sulle colpe di chi ha sbagliato starei molto attento perché occorre capire se lo ha fatto con dolo. Sicuramente l’Aral ha subito un danno, ma è diverso dire che qualcuno scientemente si sia avvantaggiato. Se c’è da portare questa mozione alla votazione noi chiederemo che si voti perché vorremmo anche capire che tipo di posizione terrà la maggioranza, perché questa situazione al momento è pilatesca. Adesso noi porteremo la mozione in consiglio e quindi vedremo se la maggioranza la voterà o meno e da lì capiremo molte cose“.
Netta la posizione del Movimento 5 Stelle: “le persone messe a capo di questi enti devono essere trasparenti e limpide e soprattutto devono fare gli interessi dei cittadini – ha spiegato Domenico Di Filippo. Un mese fa ci hanno raccontato una cosa diversa da quanto descritto oggi. Nella mozione si chiedeva di mandare tutto alle procure per vederci chiaro. Noi abbiamo chiesto le dimissioni di chi ha sbagliato e di chi non ha controllato perché ci sembra giusto dopo quanto accaduto”.
Fabrizio Laddago