Autore Redazione
martedì
26 Maggio 2015
16:04
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Politica - Alessandria

Dopo l’occupazione in corso Acqui la denuncia di Comune e associazioni: “così si rischia una guerra tra poveri”

Dopo l’occupazione in corso Acqui la denuncia di Comune e associazioni: “così si rischia una guerra tra poveri”

ALESSANDRIA – L’amministrazione di Alessandria e due associazioni che da tempo si occupano del sostegno a famiglie in difficoltà, Coompany& e San Benedetto al Porto, hanno denunciato in una lettera la situazione di difficoltà che si troveranno ad affrontare alcune famiglie in emergenza abitativa. L’uscita pubblica deriva dalla recente occupazione, da parte del Movimento per la casa, degli alloggi in corso Acqui, nel capoluogo (si legga QUI). “È evidente – si legge nella nota – che l’occupazione di domenica blocca” il percorso di assegnazione degli appartamenti a famiglie in graduatoria per l’emergenza abitativa. La conseguenza è che ora “famiglie con pieno diritto a ricevere un alloggio di edilizia pubblica” non potranno “ottenere una soluzione ai loro problemi“. L’assessore ai servizi sociali, Mauro Cattaneo, e le associazioni hanno sottolineato come sia fondamentale “dare risposta a chi ha dei diritti legittimi e acquisiti. Non farlo danneggia solo le famiglie che hanno questo diritto e se lo vedono negato”.

Di seguito la lettera integrale:

Il Comune di Alessandria e gli operatori sociali pubblici e privati che compongono l’Osservatorio Sociale per intervenire con soluzioni concrete a favore delle famiglie che si trovano in condizioni di emergenza abitativa nei mesi scorsi hanno attivato contatti con diverse istituzioni al fine di individuare immobili da destinare alle famiglie a cui – in base alla graduatoria del Bando Comunale per l’emergenza abitativa – sia già stato riconosciuto diritto a un alloggio adeguato ma che ancora non se lo siano visti assegnare da parte dell’ente competente, l’Agenzia Territoriale per la Casa.
Una prima soluzione si è trovata con alcuni alloggi messi a disposizione dalla Diocesi in via Parma e via Ghilini, gestiti dall’associazione Opere di Giustizia e Carità. L’altra soluzione individuata che si stava formalizzando in questi giorni riguardava le tre palazzine di proprietà della Provincia in fondo a corso Acqui occupate domenica scorsa da parte del Movimento per la Casa. Palazzine che stavano per essere affidate in gestione alla Comunità di San Benedetto al Porto e alla Cooperativa Coompany& sempre per assegnarle a famiglie in graduatoria per l’emergenza abitativa e sotto il controllo e con il contributo dell’Osservatorio Sociale del Comune di Alessandria.
E’ evidente che l’occupazione di domenica blocca questo percorso e impedisce a famiglie che avevano pieno diritto a ricevere un alloggio di edilizia pubblica di ottenere una soluzione ai loro problemi.
Non si tratta quindi solo di un problema di procedure trasparenti e imparziali che individuano i nuclei familiari che per situazione di reddito e di composizione familiare risultano in maggior difficoltà sociale ed economica. Si tratta di evitare inutili e dannose guerre tra poveri e contrapporre il bisogno di una famiglia a quello di un’altra famiglia.
Le varie istituzioni che devono dare risposta ai problemi abitativi in città possono anche essere criticate per i ritardi e le difficoltà a intervenire efficacemente sul tema. Ma non si possono mettere in difficoltà o impedirgli di attuare soluzioni utili quando le mettono in atto. Non è solo un problema di legalità e trasparenza. E’ un problema di dare risposta a chi ha dei diritti legittimi e acquisiti. Non farlo danneggia solo le famiglie che hanno questo diritto e se lo vedono negato.

Mauro Cattaneo
Assessore alla Coesione Sociale del Comune di Alessandria

Renzo Sacco
Presidente della Cooperativa Coompany&

Fabio Scaltritti
Presidente dell’associazione Comunità di San Benedetto al Porto

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