Autore Redazione
venerdì
25 Giugno 2021
05:07
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Politica - Alessandria

Museo Civico all’ex Ospedale Militare, Pd e M5S sollecitano il sindaco: “Serve un confronto”

Museo Civico all’ex Ospedale Militare, Pd e M5S sollecitano il sindaco: “Serve un confronto”

ALESSANDRIA – Attraverso una interpellanza i gruppi di minoranza del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Lista Rossa hanno sollecitato il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco sul nuovo Museo Civico nel complesso dell’Ex Ospedale Militare di Alessandria per “conoscere il programma dei lavori relativo alla nascita del nuovo Museo Civico all’Ex Ospedale militare e del Sistema museale pubblico e privato che ne deriverà“. Gli esponenti dell’opposizione hanno invocato un percorso di confronto in commissione consiliare, nella prospettiva di sviluppare attività di ricerca applicate alla completa fruizione dei beni culturali (museali, architettonici e paesaggistici) della nostra città”. 

Il percorso di nascita del Nuovo Museo Civico nel complesso dell’ex Ospedale Militare – Chiesa di San Francesco avviato con l’impegno delle risorse POR FESR sta entrando nella sua fase più importante e che offre l’opportunità o impone l’obbligo di definire come voglia che sia il sistema museale cittadino. Il Sistema museale cittadino che ruoterà attorno al Nuovo Museo Civico dovrebbe prevedere un approccio integrato, azioni per attuare un progetto culturale nel quale sia centrale il tema della fruizione ampliata, insieme agli altri temi rilevanti quali la sicurezza di opere e persone, la conservazione dei patrimoni, la sostenibilità gestionale, le finalità di studio, l’educazione, l’etica e l’estetica dell’esperienza museale”.

“Questa visione consentirebbe di inserire l’offerta museale alessandrina nel sistema nazionale per operare attraverso i Livelli Uniformi di Qualità per la Valorizzazione dei musei in tema di armonizzazione e standardizzazione della comunicazione dedicata all’accessibilità. Particolare attenzione dovrà essere riservata ai rapporti con gli organi di governo del proprio territorio e la comunità. Ciò potrebbe permettere di avviare progettualità capaci di operare in un sistema di relazioni per contribuire a far crescere la cultura dell’accessibilità e della progettazione inclusiva. La ricognizione dello stato di fatto e l’analisi delle criticità (del nuovo Museo Civico e di tutte le strutture museali cittadine, incluse le Collezioni della Fondazione Cral in accordo con la proprietà) ispirerebbe la redazione di un quadro organico delle attività da realizzare, declinate in obiettivi, linee di azione pensate sui bisogni di crescita culturale per la strutturazione di un’offerta di “prodotti, strutture, programmi e servizi utilizzabili da tutte le persone, nella misura più estesa possibile”.

“A partire dal quadro completo delle attività da realizzarsi per rendere il nuovo museo civico e i musei accessibili nel medio/lungo termine, il programma dovrebbe individuare le azioni da compiersi nel breve termine fissando i criteri e i livelli di priorità degli interventi. Nelle concessioni di appalto si dovrebbe prevedere:

1) il tema dell’accessibilità attraverso l’erogazione di servizi dedicati (accoglienza, visita guidate, laboratori plurisensoriali);

2) l’elenco degli interventi prefissati in coerenza al piano programma.

“Tutto ciò commisurato alle risorse finanziarie e alle risorse umane effettivamente disponibili, oppure ragionevolmente reperibili, ad esempio orientando verso l’accessibilità alcuni fra i progetti da realizzare con fondi propri o da finanziare attraverso altre forme di ricerca di finanziamenti. Nella definizione delle priorità dei fabbisogni sarebbe importante creare un percorso partecipato che coinvolgesse le associazioni locali inerenti le tematiche di accessibilità, per conoscere e individuare le aspettative e le esigenze più sentite. In ogni caso sarebbe importante che qualsiasi intervento previsto sulle strutture (dal restauro all’adeguamento funzionale, dall’allestimento alla manutenzione) fosse sempre verificato in un approccio di miglioramento dell’accessibilità complessiva del museo e, a tendere, di tutti i musei di Alessandria. Sulla base degli obiettivi stabiliti, occorrerebbe prevedere attività di monitoraggio periodico e valutazione per misurare il grado di accessibilità e fruibilità del nuovo museo civico e dei musei ante e post piano”.

“Sarebbe utile un referente per l’accessibilità per ogni struttura museale per ottimizzare la capacità di interagire con le altre figure professionali coinvolte nella programmazione, realizzazione e svolgimento di lavori e di attività che abbracciano la dimensione dell’accessibilità. È un ambito assai ampio che comprende la stragrande maggioranza delle attività museali, dall’organizzazione di mostre alla modifica dei percorsi museali, dalla predisposizione degli apparati comunicativi del museo alla creazione di laboratori didattici, solo per fornire alcuni esempi. Il referente per l’accessibilità interloquisce con le diverse professionalità operanti nel museo per far valere il punto di vista dell’accessibilità, sia quando vi siano nuovi interventi, fin dalla loro fase progettuale, sia quando si monitora e si valuta la situazione esistente. Il referente per l’accessibilità, altresì, deve saper creare reti con i portatori di interesse al di fuori del museo, con le associazioni di settore e con il territorio”. 

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