4 Giugno 2015
22:55
Il mondo della scuola illumina Alessandria contro il ddl del Governo [FOTO]
ALESSANDRIA – L’hastag lanciato su twitter è #riformiamolainsieme. Questa sera alle 20.30 anche da piazzetta della Lega di Alessandria, come in tante altre città italiane, partirà un nutrito corteo formato da docenti, personale ATA, genitori e studenti per dire no al disegno di legge “Buona Scuola” del Governo Renzi. Dopo il flash mob dello scorso 23 aprile (foto) e un mese dopo lo sciopero generale del 5 maggio, le cinque sigle sindacali FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e GILDA UNAMS, hanno organizzato insieme una fiaccolata per le vie del centro di Alessandria. Solo in provincia di Alessandria sono circa 4 mila gli insegnanti, mille i componenti del personale ATA.
Quello delle parti sociali non è però un muro contro muro totale al provvedimento del governo: “Ci sono anche aspetti positivi ma la “Buona Scuola” è solo l’ultima di una serie di norme calate dall’alto che negli ultimi 20 anni si sono stratificate” ha sottolineato Serena Morando, FLC CGIL “occorre un nuovo processo pedagogico, condiviso con l’intera società civile. Ora il rapporto di lavoro di docenti e personale ATA rischia di essere regolato da decreti senza alcun controllo. Serve una riforma dal basso e non un impianto autoritario. Ma questo Governo non sembra propenso ad ascoltare.”
Diversi, poi, i punti che hanno scatenato la protesta. In primo luogo il piano di assunzioni (“ma sarebbe meglio dire stabilizzazioni” hanno precisato i sindacati) lascia fuori i docenti delle graduatorie di istituto, oltre a essere ancora in alto mare dal punto di vista delle tempistiche. “Occorrerebbe stralciarlo dal ddl per poter favorire alcuni adempimenti formali” ha ricordato Carlo Cervi, della CISL SCUOLA. “A settembre si rischiano contenziosi e conflitti” le parole di Serena Morando. C’è poi il problema dello strapotere ai dirigenti a proposito del giudizio sui docenti, non bilanciato da un comitato di valutazione. “Poteri che la maggioranza dei dirigenti non vogliono nemmeno perché non corrispondenti a una retribuzione adeguata” ha aggiunto Morando. Altro nodo da sciogliere quello degli albi territoriali: una nuova suddivisione della rete scolastica che favorirebbe una mobilità meno regolata e più ampia. “La nostre provincia è lunga circa 150 chilometri e c’è il rischio che un docente sia costretto a lavorare molto lontano da casa” ha spiegato Cervi. Infine, ed è un punto non certo da tralasciare, il ddl non offre alcun accenno al rinnovo del contratto collettivo della scuola, scaduto nel 2007 per la parte normativa e nel 2009 per la parte economica. “Rispetto a sei anni fa sappiamo benissimo che il mondo e la congiuntura economica sono cambiate, con la forte svalutazione del potere d’acquisto.”
Oltre alla fiaccolata di questa sera, però, i sindacati hanno anche indetto uno sciopero della prima ora degli scrutini, mentre il personale docente della scuola dell’infanzia, il personale educativo e il personale ATA negli stessi giorni incrocerà le braccia per un’ora. Un segnale forte che comporterà lo slittamento dai due ai cinque giorni delle consultazioni di fine anno.
“Nel flash mob di aprile eravamo tutti vestiti nero, a significare la morte della scuola” ha aggiunto Maria Grazia Bodellini, di SNALS CONFSAL “Questa sera vogliamo dare un segno positivo, di speranza per tutti coloro che operano in modo serio e onesto nel mondo della scuola. Insieme a noi anche la Consulta degli studenti. La manifestazione “La Cultura in Piazza” di questa sera cade a un mese esatto dallo sciopero del 5 maggio, uno dei più partecipati con circa l’80% di adesioni in tutta Italia.” Il corteo terminerà in piazza della Liberta, davanti la Prefettura.