Autore Redazione
lunedì
8 Giugno 2015
10:02
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Politica - Alessandria

Sul teleriscaldamento un Comitato per dare una lettura diversa del “problema”

Sul teleriscaldamento un Comitato per dare una lettura diversa del “problema”

ALESSANDRIA – Il Teleriscaldamento torna al centro delle discussioni e questa volta è il comitato “Teleriscaldamento e sue energie alternative” ad affrontare il tema, contrapponendosi ai benefici decantati dall’Amministrazione. Nella lettera che segue il comitato sostiene come non vi siano benefici economici e ambientali dall’introduzione di questo sistema. Ecco il comunicato:

Qual è il tema che si pone a tutti voi che amministrate un bene comune come è il condominio di fronte al problema Teleriscaldamento? C’è una necessità del condomino di avere alcuni servizi come il riscaldamento e l’acqua calda. Ora quando siete tenuti a dare indicazioni e decidere, avete almeno il dovere di informarvi ed informare i vostri amministrati su tutte le possibilità reali di uso dell’energia.

Già oggi in molti edifici ci si affida a società importanti di Gestione Calore locali e si centralizza la produzione di energia termica affidandosi a loro, che si fanno carico dove serve per effettuare ristrutturazioni della centrale (magari anche con cambio totale apparati e caldaie) e contratti “tutto compreso di 6/10 anni il cui costo viene spalmato su bollette mensili e compreso in quote fra costi di gestione, di apparati e di consumo reale di gas e acqua.

Questo metodo da anni ha tolto ogni problema agli amministratori perché demanda ad “altri” ogni problema e soluzione . Certo NIENTE è GRATIS e incide notevolmente sulle spese mensili. Fino ad oggi nessuno ha mai posto accenti sul tema consumi o inquinamento derivante dalle varie centrali, ed è probabile che chi volesse occuparsene sarebbe una persona speciale. Chi non contento della gestione o dei costi, doveva comunque pagare quote fisse importanti  che rendevano difficile distacchi ( comprese spese per rendersi autonomi) oltre a subire l’oggettiva impossibilità a discutere tariffe e aumenti.

Il Teleriscaldamento è, ne più ne meno, una soluzione analoga, dove semplicemente la proprietà della produzione è spostata e centralizzata in luoghi distanti dall’edificio collegato tramite tubazioni interrate e che ottiene calore tramite scambiatore ad acqua calda in loco. Il Proprietario della produzione è ancora più lontano dai singoli utenti e si palesa solo attraverso le bollette da pagare . Avrete comunque bisogno di terzo responsabile per legge  e di sistema di contabilizzazione individuale da pagare separatamente. Per l’ambiente nessun vantaggio , stesso inquinamento che corrisponde a stessa  potenza impegnata , con l’aggravante che il teleriscaldamento essendo un sistema di scambio ad acqua deve essere sempre al massimo della potenza termica necessaria  e dal punto di vista del carburante , ne impegna esattamente il doppio per mantenere acqua a circa 85/90 °C  sulla sua rete ed arrivare al massimo in circuito secondario nell’edificio a circa 70/75 °C

Queste modalità non prevedono in nessun modo un abbassamento dei consumi perché non agiscono sulla coibentazione complessiva dell’edificio e ciò che si disperde in un modo lo sarà anche nell’altro . Avere edifici in classe G (come il 90 % degli esistenti ad Al. ) significa disperdere molto piu’ velocemente il calore prodotto e pagato.

Vorremmo mettere l’attenzione di voi che avete la responsabilità di gestire ne modo migliore il condominio sul fatto che c’è un a via diversa possibile . Ci sono già professionisti iscritti (Ing.,  Arch, ecc) che sono in grado valutando la situazione concreta dei singoli condomini, di fare preventivi di spesa per abbassare seccamente le dispersioni (sino all’70%) attraverso cappotti termici, serramenti adeguati, ecc. Con una spesa che paragonata alla normale conduzione affidata a società di gestione calore corrisponde ne più , ne meno a quella spalmata nel tempo (6 anni + 6 ), ma con vantaggi di risparmio immediati e sicuri.

Perché affidarsi ad una società terza è come avere un mutuo infinito, dove non è compreso risparmio e può solo aumentare a seconda delle bizze politiche sul rifornimento del gas che da noi è la fonte principale . Se invece si sceglie di fare comunque una spesa, ma finalizzata per risparmio ed efficientamento energetico dopo pochi anni si rientra dell’investimento ed è un risparmio VERO per il singolo inquilino e di minor inquinamento per l’ambiente . Se per scaldarvi serviva 100, con le opportune modifiche di coibentazione potrebbe servire 30. Nessun problema di pratiche anti-incendio , perché cala la potenza . E quel 30 % rimasto necessario di potenza, potrebbe essere fatto con il contributo di energie rinnovabili a costo zero ! Inoltre finalmente gli inquilini sarebbero PADRONI DEGLI IMPIANTI E POTREBBERO GESTIRLE CON SPESE RIDICOLE! L’obiettivo è prima di tutto diminuire  la necessità di consumo di fonti fossili, ma in generale di avere case efficienti.

In più si potrebbero attivare sgravi fiscali, per adesso fino al 2016 ( ma probabile proroghe ) del 50% o del 65% a seconda dell’intervento, messi ancora in campo dal governo.

Affidare a terzi la gestione di impianti legati alla produzione di energia con gas , vuol dire accettare una sovranità delle società di gestione calore che ha l’obbiettivo di guadagnare facendovi continuamente consumare di più del necessario, a cui non c’è modo di sfuggire economicamente e anche rispetto all’ambiente.

Uscire dal contratto con il gestore del teleriscaldamento e’ molto difficile perché, ammesso che venga conservata la vecchia caldaia, dovrà essere rimessa in funzione ed in regola.

I membri del Comitato sono disponibili a discutere con Voi di tutto questo per informarvi su altre possibilità tecniche e giuridiche sul tema riscaldamento ed acqua calda sanitaria.

Un altro modo di usare l’energia è possibile. Oggi le risorse fossili (petrolio, gas, ecc) scarseggiano e sono monopolio di grandi società, mentre in tutto il nord Europa si cambia passo e i cittadini in varia forma si riprendono la sovranità energetica .”

 

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