Autore Redazione
martedì
13 Luglio 2021
12:40
Condividi
Politica - Alessandria

Meno soldi in busta paga per i cassintegrati, Uil: “-3 mila euro nel 2021. No abusi sui licenziamenti”

Meno soldi in busta paga per i cassintegrati, Uil: “-3 mila euro nel 2021. No abusi sui licenziamenti”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – La situazione dei lavoratori in cassa integrazione covid a zero ore dopo la pandemia è drammatica e il risultato è che buona parte è diventata più povera. L’analisi Uil sui primi 5 mesi dell’anno, desunta dai dati Inps, certifica come per questi dipendenti sottoposti agli ammortizzatori sociali per l’intero periodo dei 5 mesi la retribuzione sia passata da 20.980 euro lordi a 16.943 euro per una retribuzione netta da 16.810 a 13.625 euro. La perdita netta di liquidità si attesta quindi sui 3185 euro: “Una cifra importante che è stata persa rispetto allo stipendio pieno” ha sottolineato il segretario generale Uil Alessandria Aldo Gregori. 

“I dati che emergono dallo studio compiuto dalla UIL Servizio Lavoro, Coesione e Territorio evidenziano come il portafoglio di molti italiani sia diventato più leggero durante i primi cinque mesi dell’anno in corso, da gennaio a maggio 2021, a causa della cassa integrazione dovuta al Covid 19. Il Piemonte è tra le regioni che hanno fatto maggior ricorso alla cassintegrazione ordinaria, straordinaria, in deroga e FIS o fondi di solidarietà bilaterale. Ricordiamo inoltre che i pagamenti delle ore di cassintegrazione, specie quelle non erogate direttamente dall’Inps, arrivano con mesi di ritardo e questa è un’ulteriore problematica che i dipendenti accusano”.

“Come Uil” continua il Segretario Generale della UIL di Alessandria la nostra attenzione resta alta per evitare inoltre abusi sui licenziamenti. I beneficiari della cassa integrazione sono aumentati di 11 volte. Sono tante anche le crisi aziendali sul territorio che abbiamo continuato a raccontare in questi mesi, come la questione dei lavoratori della Cerutti di Casale Monferrato. Abusi sui licenziamenti non sono tollerabili. Ricordiamo che l’impegno unitario dei sindacati Cgil, Cisl e Uil a favore del blocco dei licenziamenti ha scongiurato una crisi sociale totale senza precedenti. Il blocco dei licenziamenti nel periodo da marzo 2020 a febbraio 2021 ha salvato 330 mila posti di lavoro, secondo il Rapporto Annuale INPS. La retribuzione media annua dei dipendenti è scesa da 24.140 euro nel 2019 a 23.091 nel 2020: il calo è stato quindi pari al 4.3%”.

Condividi