14 Giugno 2015
22:00
La questione “profughi” alimenta il dibattito politico ad Alessandria
ALESSANDRIA – La questione profughi continua a far discutere. Sul recente arrivo di nuovi migranti in Piemonte, “di cui 95 smistati in provincia di Alessandria”, è recentemente intervenuto anche Roberto Sarti. Il Presidente del gruppo Consiliare della Lega Nord a Palazzo Rosso si è detto “preoccupato” dalla decisione del Ministro dell’Interno di requisire edifici pubblici dismessi, e all’occorrenza anche caserme, per trasformarli in centri di accoglienza. La preoccupazione dell’esponente del carroccio si è focalizzata in particolare su un eventuale utilizzo dell’ex Caserma Valfrè di Alessandria. Un luogo non idoneo, ha già anticipato Sarti, sia sotto il profilo dell’agibilità, sia per ragioni di decoro urbano. Con un’immagine “già compromessa”, Alessandria per il consigliere comunale non può trasformarsi in una “tendopoli” in forza di quel “buonismo e della tanto sbandierata accoglienza a tutti i costi” del Governo. Una strada, ha aggiunto Sarti, che “non risolve il problema” ma al contrario “calpesta la dignità” delle persone che approdano sulle coste italiane, “favorendo al tempo stesso gli interessi economici di persone senza scrupoli”.
Sul tema dell’accoglienza in provincia, qualche giorno fa anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle di Alessandria avevano manifestato “preoccupazioni”. “Sgomenti” rispetto “alla totale assenza di informazione e trasparenza” sul piano di accoglienza locale, i pentastellati avevano richiesto la convocazione in sessione straordinaria e congiunta delle Commissioni consiliari Politiche Sociali e Sanitarie e Sicurezza e Ambiente “lo strumento più rapido ed utile per fare chiarezza sull’esistenza e sui contenuti del piano” previsto dall’amministrazione comunale di Alessandria.
Una richiesta che a quanto pare non è però ancora formalmente arrivata sul tavolo di Rossella Procopio, presidente della Commissioni Politiche sociali e sanitarie e neppure su quella del collega del Pd, Daniele Coloris, a capo della commissione Ambiente e Sicurezza. In una lettera scritta a quattro mani, i due presidenti hanno comunque ribadito la “disponibilità”, “già espressa verbalmente” ai pentastellati, a convocare la commissione congiunta sul tema, per altro “già parte del programma di lavoro” della presidente Procopio e solo “da calendarizzare” hanno precisato. Nel comunicato, i due consiglieri del Pd, hanno però anche inviato i colleghi dell’opposizione a “non strumentalizzare” problemi sociali, riducendoli a temi di ordine pubblico e di sicurezza, oltretutto attraversotermini “forti” come “sgomento“ed “emergenza” che per Coloris e Procopio determinano “un aumento di allarmismi e tensioni che possono avere come risultato la disgregazione e l’aumento di conflittualità tra le categorie più deboli”.